Okay. Questo capitolo (l'ultimo capitolo di Eroi non si nasce, si diventa, ohmiodio!) ero riuscita a leggerlo l'altro ieri, dopo aver recensito lo scorso.
Solo che dopo sono stata allontanata dal computer per cause di forza maggiore (vedi mio padre che doveva lavorare) e ieri sono stata a Milano, e oggi tra una cosa e l'altra sono riuscita a tornare qui solo adesso.
Dunque. Come in qualche recensione fa, prima ti faccio un appunto veloce. Durante l'incontro tra Rachel e Regulus, ad un certo punto c'è la seguente frase: "L’unico che avrebbe potuto riferire a Voldemort di Rachel era Barty, ma quest’ultimo sapeva che lei e Regulus non si fossero più parlati". Quel "fossero" non mi suona tanto bene >_> Però devo dire che, più che cambiarlo con un indicativo, mi sembra più appropriato far diventare la frase un "ma quest'ultimo credeva che lei e Regulus non si fossero più visti". A te l'ultima parola ;)
Detto ciò, passo a recensire questo capitolo. Okay. Tu non hai idea di quanto mi abbia scombussolata.
Voglio dire, si comincia con Regulus che entra nella camera di Sirius (per non parlare del fatto che era già passato in tutte le altre stanze di Grimmauld Place. Santo cielo, sta dicendo addio alla sua casa ç_ç) e con il ricordo di quell'episodio dell'unicorno.
Okay. Va bene. E qui ero già con l'angoscia alla gola e l'immagine mentale di Regulus bambino stampata nella mente.
Dopodiché, ci si sposta sull'addio tra Regulus e sua madre. Un ultimo saluto che è tale solo per Regulus, che già conosce (o crede di conoscere - qui mi sto affidando con tutta la speranza possibile a "Non puà piovere per sempre" =D) quello che sarà il suo destino, ma non tale per Walburga, che non è minimamente sfiorata dal sospetto che quella potrebbe essere l'ultima volta che vede suo figlio.
Eh, sì, ecco. Walburga. Devo dire che leggendo quel pezzo lei non mi ha suscitato nemmeno la più piccola irritazione. Neanche il fatto che un po' stesse storcendo le labbra all'idea di avere Rachel a cena (e mio dio, mio dio, di nuovo questa stramaledetta faccenda di tutti gli altri, convintissimi del fatto che Regulus sarà eternamente al loro fianco) mi ha provocato la minima rabbia nei suoi confronti. Per una volta, mi ha fatto solo pena. Perché, vuoi anche che l'abbia fatto in maniera possessiva ed egoistica e soffocante, ma non si può negare che lei amasse Regulus. E i pensieri di lui ricambiano quasi con ardore quei sentimenti - lui le vuole ancora bene, nonostante tutto, e soffre pensando di averla delusa, all'idea di stare per arrecarle dolore - sono così angosciosi che viene quasi da starci male. Il momento in cui Regulus continua a guardarla, dopo che hanno finito di parlare, poi, è davvero una specie di sospensione del tempo, come se tutto si bloccasse lui, e il ragazzo non volesse far altro che rimanere a fissare la sua mamma, ma lei non se ne deve accorgere, e quindi non appena i loro occhi si incontrano deve fingere indifferenza e voltarsi e andarsene. (Okay. Okay. Tiro un bel respiro e non scoppio a piangere come una fontana. Okay.)
E dopo questo, si passa all'incontro con Rachel. Che roba, oh, mio Dio, che roba, oh, mio Dio.
Non saprei dirti perché, ma già il fatto che quella parte si apra con "Quell'anno aveva iniziato a nevicare in anticipo" è stato come un bam!, va bene, basta, suona già quasi come una condanna. Non parliamo poi (mmm. Perché cavolo esordisco dicendo "Non parliamo" se è chiaro che ne parlerò? Mmm) della contrapposizione di Regulus all'aperto, al freddo, con l'immagine che cerca di farsi della Sala Grande di Hogwarts, del suo calore confortante, oppure delle accoglienti sale comuni.
E devo dirtelo, la tetra ipotesi di Regulus sul fatto che probabilmente Rachel, dopo aver ricevuto la lettera via gufo, poteva averla incenerita furiosamente con un colpo di bacchetta, mi ha strappato un sorriso. Adoro che Regulus sia così (non so come spiegarmi: è come se per lui fosse di conforto anche immaginarsela furibonda). Adoro che Rachel sia così.
Ah, Rachel... Il fatto che il cuore di Regulus inizi a battere all'impazzata nell'udire il suono della Materializzazione, forse soprattutto perché viene detto che fino a quel momento si era sentito come un morto che camminava, mi ha fatto davvero sentire un palpitio nel petto. E ti prego, non prendermi per pazza se ti dico che mi è piaciuto da matti il pezzo in cui dici che i passi di Regulus sono appesantiti e il suolo è innevato e scivoloso e nonostante quello per lui è incredibilmente semplice raggiungere la ragazza.
Sì, la ragazza... Rachel... Non so davvero come darti l'idea di come ho adorato il suo atteggiamento. Prima il suo comportamento freddo, la sua diffidenza... Poi, il vedere questa rigidità che si scalfisce (magnifico il momento in cui deve appoggiarsi al muro... L'ho visto davanti ai miei occhi, praticamente), e infine l'angoscia per Regulus.
Perché, ecco, credo che sia questo che mi piace così tanto di lei. Il fatto che da un lato sia decisamente in grado di arrabbiarsi, di infuriarsi sul serio, e che dall'altro, allo stesso tempo, sappia perdonare così. Bene, so che è una frase un po' banale, ma a questo punto mi viene davvero da osservare che si vede molto che lei lo ama davvero.
Così come traspare quanto Regulus tiene a lei. Nel loro scambio di battute secondo me è emerso di nuovo quanto Regulus sia cresciuto. Nonostante le paure con le quali, volente o nolente, si ritrova ad avere a che fare, ormai è totalmente capace di prendere le proprie decisioni. E cavolo se le prende!
Insomma, il modo in cui rifiuta categoricamente di darle più informazioni di quante possano metterla in pericolo, il modo in cui praticamente le impone il divieto di andare con lui, il modo in cui la mette in guardia anche da Barty... Non so descrivere quanto mi abbia lasciato con il fiato sospeso!
Però ci voleva ancora il colpo di grazia, dico bene? Sì, sto parlando del momento in cui le dà l'anello.
"Regulus scosse la testa. Esitò per alcuni istanti, ma poi si decise: non poteva mica portarselo dietro, quindi era giusto che andasse a lei. Infilò la mano nella tasca opposta a quella contenente il medaglione e ne estrasse qualcosa di piccolo e tondo, e lo lasciò sul palmo della mano di Rachel: era l’anello che Alphard gli aveva regalato qualche giorno prima.
“Avrei voluto dartelo in un’altra occasione. Adesso è inutile chiederti di diventare la mia fidanzata ufficiale, ma almeno saprai che con te ho sempre fatto sul serio”.
Almeno avrai qualcosa che ti faccia ricordare di me. Non dimenticarmi.
“Regulus…” disse Rachel, colpita ed emozionata. Lo abbracciò di nuovo e lui si sentì quasi male, pensando alle sofferenze che la aspettavano.
Non te le meriti. Ti meritavi qualcuno migliore di me. Perdonami…"
Ma quanto è bella questa scena! Se dovessi optare per un aggettivo per definirla, penso che sceglierei "armoniosa". Okay, forse questa è una parola che dà un po' troppo l'idea di serenità, ma d'altra parte i gesti dei personaggi sono così... Così giusti, non c'è altro modo di definirli, che davvero la prima cosa che mi viene in mente è che si muovano tra di loro con estrema armonia.
Ti sono sembrata un po' folle mentre davo quest'ultima spiegazione? Beeene.
E Rachel che lo supplica di rimanere ancora un istante. E di nuovo il rifiuto da parte di Regulus... "Non posso"... Dio, non è crudeltà, davvero, è l'opposto, è disperazione e angoscia perché è una cosa che non può fare, anche se vuole, non può, ed è amore, perché lì in quelle parole c'è solo la volontà di farla soffrire il meno possibile.
Infine, l'ultima parte. Vedere Kreacher così spaventato, così terrorizzato, mi ha stretto il cuore (in quel preciso istante sarei corsa dritta da Voldemort per prenderlo a legnate). Quindi non parliamo di aver avuto questa immagine di Regulus che cammina incontro alla morte.
Insomma, accidenti, complimenti! Forse - anzi, sicuramente - potrei scendere molto più in dettaglio, ma a questo punto confesso di morire dalla voglia di divorare "Non può piovere per sempre". Quindi là vado =D
Di nuovo complimenti! E grazie, grazie sul serio, di avermi regalato una simile storia! |