Recensioni per
We Can Stay Like This Forever. [Partire]
di EffieSamadhi

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/07/11, ore 15:22

Oggi, un sabato come tanti altri, volevo risentirti. E quale mezzo migliore se non quello di leggerti? Purtroppo sono pochi i fandom che abbiamo in comune, quindi ho scelto questa storia, anche se vecchiotta, che non avevo mai letto.
Gli addii sono la cosa più triste, malinconica e angosciosa di questo mondo. Ma non solo quelli "romantici" - anche se forse sono i peggiori, se si ama / si ha amato veramente - ma anche quelli di tutti i giorni. Amici, parenti, o anche solo conoscenti. Se sono entrati in qualche modo nella nostra vita, dir loro addio o anche solo sapere che non li rivedremo più, mette angoscia. Un po' perché c'è chi è più sensibile di altri, chi si affeziona subito, eccetera, ma anche semplicemente perché fa strano rassegnarsi al fatto che tutto ciò che sarebbe potuto accadere tra noi e quella determinata persona sia costretto a disperdersi in un passato che più ritornerà.
Certo ora sto generalizzando e sono stata un po' eccessiva, rispetto alla tua storia, che tratta di un addio che può essere pensato come qualcosa di temporaneo.
Hai scelto un argomento decisamente attuale, anzi, senza tempo, ossia quello dei trasferimenti causa lavoro, che costringono a scegliere tra una famiglia (e purtroppo anche quando ci sono di mezzo dei figli) e nuove opportunità carrieristiche, nuove soddisfazioni personali e, perché non tenerne conto nella società dell'oggi, nuovi guadagni.
Sinceramente non mi sarei mai immaginata, durante la lettura, il finale che hai voluto dare a questa storia. Era già bella così, nella sua malinconia, nella sua rassegnazione, nella descrizione delle emozioni di questa donna e di tutte le altre che, ferme davanti a un binario, dicono addio a qualcosa... un sogno, una speranza, un amore, un amico, un fratello.
Ma visto che io sono un'amante dei finali lieti, sono contenta che tu abbia regalato anche le ultime quattro righe a questa storia.
Sono stata felice di avere la conferma di ciò che sapevo già: scrivi bene, i periodi sono fluidi, il lessico non banale e hai la capacità di far provare al lettore le stesse sensazioni ed emozioni dei tuoi personaggi.

Ciao bella mia, divertiti quest'estate, ti mando un bacio virtuale!

Recensore Master
24/06/10, ore 21:23

Devo dire la verità, ci siamo appena scambiati qualche messaggio su fb e la mia curiosità, al solito, ha vinto su tutto. Non potevo attendere oltre e sono corso subito a leggere qualcosa di tuo, perché ho la maledetta convinzione che sono proprio le parole – quelle che escono dall’anima, che sono sussurrate dal cuore e filtrate dalla mente – ad esprimere molto più di quanto, invece, un gesto lasci intendere. Difficilmente mentono, se si sa cercare bene al loro interno.

Questa storia mi è piaciuta, per il suo tono, questa malinconia che permane dalla prima all’ultima parola, resa quasi viva, a dire la verità, da uno stile lineare, semplice ed evocativo.
E’ il lamento di una persona come tante, una donna, che piega il capo incapace di dare il suo addio alla persona che ama. Si sente, di sottofondo, il tema della stazione, come crocevia, non solo materiale ma anche emotivo, di sensazioni e sentimenti. Il luogo fisico e morale dove tutto cambia, dove la vita prende strade che portano, semplicemente, altrove.
A volte non importa neanche sapere la destinazione, purché, appunto, sia da un’altra parte.
Per la protagonista del tuo racconto, però, è diverso: lei non parte, lei non vola, non sogna, ma rimane ancorata a quella che è la sua vita, incapace di alzare gli occhi al cielo e seguire il suo cuore. Irriverentemente, cerca di opporsi alle avversità, ma non vi riesce (voglio piangere mentre ti guardo andare via. Anzi, voglio solo guardarti andare via, perché sto già piangendo). E, probabilmente, si rassegna.
Tuttavia, ecco che la malinconia iniziale viene, nel finale, smorzata da un sentimento che si mostra, opaco, timoroso, ma vivo, presente. Si può sentirne l’essenza in quel sorriso finale (la reiterazione di un sentimento di pace, di serenità interiore): la speranza, che, proverbialmente, è sempre l’ultima a morire.
Mi piace questa conclusione sospesa, dove la tua protagonista senza nome cerca – e sembra di averla trovata – una qualche consolazione al dolore. Ma è solo il simulacro di una gioia, in realtà, caduca, oppure è davvero un’accettazione placida del proprio destino?
Non lo dici, lasci la questione aperta. Si sfuma, dunque, il tutto, dietro il rumore sordo del treno che parte, senza sapere né dove si fermerà né se farà mai ritorno.
Mi chiedo quanti addii conservi la memoria.

Recensore Veterano
05/06/10, ore 14:26

wow è davvero molto bella. mi piace davvero tanto.
Semplice chiara.... Un'ottimo lavoro direi...^^ Con poche parole hai delineato i personaggi in modo davvero particolare
Il leggero filo ironico presente in questa ficcy mi piace davvero molto. E' l'ironia che piace a me.
Soprattutto il finale a sorpresa^^
Una storia di una fine / inizio davvero perfetta^^
ancora complimenti
^^Isuzu^^

Recensore Veterano
05/06/10, ore 00:19

Stavo solo curiosando prima di andare a dormire, quando quel "Sono presuntuosa, lo so, ma tu sei pazzo di me" mi ha conquistato. Ha uno stile molto limpido, ma riesce lo stesso a dire un sacco di cose e la voce narrante è particolare, con quel filo di ironia ("ora saremmo sposati. No, mi correggo, divorziati"). Adoro gli addii, mi sarebbe piaciuta lo stesso, e non mi aspettavo proprio la fine, che mi ha fatto perciò doppiamente piacere. E' una storia breve, ma non le manca niente per avere profondità e carattere.
(Recensione modificata il 05/06/2010 - 12:25 am)