Recensioni per
Trittico Black
di Miki_TR

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
09/12/06, ore 14:04

Guarda... questo capitolo è la ff più bella che abbia mai letto. Stupendo. Mi hai fatto venire i brividi, scrivi davvero benissimo... e poi... Impazzisco quando mi fai piangere Sirius!!!! Che, tra parentesi, lo consolerei io, e vedi come gli passa :D Beh complimenti ancora, BELLISSIMISSIMA!! p.s.: passa a leggere le mie su sirius eh? baci baci

Recensore Junior
28/08/06, ore 18:00
Cap. 4:

Grazie a te per averci donato questo scorcio di realtà della famiglia BLACK, per averci donato un'altro tassello di quel grande puzzle chiamato Amore, amore per Sirius.

Recensore Junior
28/08/06, ore 17:58
Cap. 4:

Grazie a te per averci donato questo scorcio di realtà della famiglia BLACK, per averci donato un'altro tassello di quel grande puzzle chiamato Amore, amore per Sirius.

Recensore Junior
23/10/05, ore 07:16
Cap. 4:

E così siam giunti alla fine. L’ultimo retablo del Trittico Black.
Sono pedante e ripetitiva se ti dico come sempre che sei bravissima?
Forse, sì, ma non è che la verità, per cui… NON- ARROSSIRE! Oh! Te ne approfitti solo perché sai che qui non posso fare la faccia cattiva!

Sirius è un personaggio estremamente fragile e mi stupisce sempre quando leggo delle Wolfstar dove lui viene descritto come il carattere forte e risoluto all’interno della coppia…
Lo so, lo so… Sfondo una porta aperta con te.

La casa non può parlare e neanche Sirius può, ma insieme i due elementi mostrano o fanno intuire, ciò che non si può, o non si vorrebbe mai, esprimere a parole.
Mi piace da morire questa Grimmauld Place colma di segreti custoditi dietro a porte dalle maniglie d’argento, che quindi sono precluse perfino a Remus, “intoccabili”… a meno di non volersi bruciare e soffrire.
Il giardino è indubbiamente il ritratto di Sirius. Decadente eppure selvaggio, in un qualche modo pretenzioso e allo stesso tempo trascurato.
Un giardino meno grande di quel che potrebbe apparire, ma sicuramente più intricato di quello che dovrebbe essere.
Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei…

Sirius è un Black. Che lo accetti o meno, è nato tale e morirà tale.
In fondo al suo cuore questo l’ha sempre saputo, ma… se Remus può accettarlo, allora anche lui può, perché forse non è così sbagliato se Remus è in grado di comprenderlo.
La signora Black, Regulus… ognuno ha parlato per se stesso, tranne Sirius.
Forse perché in quella casa, quando se n’è andato, ha lasciato una parte di sé e non è mai riuscito a crescere del tutto.
La sua necessità di spiegare, di giustificarsi per non essere frainteso…
Mi ha fatto tenerezza vederlo chiamare Remus nel giardino come faceva con Regulus e allo stesso tempo mi ha messo tristezza.
Un po’ perché questo mostra quanto sia ancora fragile e bambino Sirius, un po’ perché neanche quella piccola giungla è rimasta solo di Regulus e di suo fratello.
Povero, piccolo Regulus. Defraudato ancora una volta del suo affetto più grande in casa sua…
Quella trottola blu è semplice e meravigliosa, nella sua bara di metallo sotto una “lapide” sbagliata, sopra quella lastra di marmo che protegge Regulus da tutto ciò che ha amato di più.
Remus non è uno stupido, affatto… ma credo che possa solo intuire quel qualcosa di così grande e terribile che è l’essere un Black.

Venendo a noi…
Non mi sono giunte mail minatorie, quindi sono fiera oltre la media civilmente consentita di averti frantumato l’anima in mille pezzi perché tu postassi questo gioiello…
E lascia che sia io a ringraziare te per le storie meravigliose che sei in grado di creare.
Grazie per le tue storie, per le magnifiche chiacchierate, per le traduzioni istantanee di storie splendide, per le idee folli che condividiamo, semplicemente per esserci ed essere così come sei.
Non cambiare mai. Ti abbraccio forte,
Serpedoro

GeorgiaLupin
19/10/05, ore 21:32
Cap. 4:

bellissima. davvero, davvero commovente. ho pianto come una vitella dall'inizio alla fine. la parte più commovente è quella in cui Sirius va a ridare la trottola a suo fratello. li non avev più ritegno e frignavo proprio! è stato commoventissimo. all'inizio non avevo visto questa fic meravigliosa per via della mia lunga latitanza dal sito, così l'ho letta tutta d'un fiato, e devo dire che sono stata fortunatissima ad imbattermi nella tua scrittura così bella, carica. non so che altro aggiungere anche se non finirei mai di dirti quanto sei brava! ancora complimenti. continua così! Geo

Joy
19/10/05, ore 14:31
Cap. 4:

Eccomi quì...a farti sapere ( e spero che questo possa innalzare a livelli stratosferici la tua autostima) quanto ho apprezzato questa storia. Quanto magia ci sia nella semplicità delle tue parole, quanta emozione, dignitosamente celata, nei sentimenti dei tuoi personaggi...che sono reali, ma così fragili che si ha la sensazione di dover sussurrare invece di leggere ad alta voce, per non essere irriverenti nei loro confronti. A me ha fatto quest'effetto. Ho stampato l'ultimo capitolo prima di leggerlo perchè non c'è sensaione più bella di sentire la carta tra le mani quando si legge qualcosa di davvero sentito... e al calduccio sotto il mio piumone ho bisbigliato la nenia delle emozioni che tu tanto abilmente avevi trasformato in carta e inchiostro; e ho visto l'uomo. Perchè è davvero un uomo quello che hai descritto: L'Uomo. Gli sbagli, le debolezze, la felicità, i ricordi, il rimpianto...lui prova tutto, non si risparmia, non soffoca le emozioni non chiede perdono...non chiede niente...vive soltanto e ricorda. E noi scoprimiamo tutto questo dalle parole sensibili di Remus che per la prima volta scoperchia la scatola dei dei suoi sentimenti e ci mostra la natura del suo rapporto con Sirius: Un legame empatico e un' affinità tale da risultare quasi sacra. Mi viene da distogliere gli occhi perchè non penso di dover conoscere quella parte così privata: il groviglio delle emozioni, ma del resto è così; lo dice Remus stesso alla fine che quella è l'unica strada per conoscere davvero l'Uomo. Una storia meravigliosa e toccante...quasi impalpabile, eppure è stata così potente... Spero tanto che nei tuoi progetti rientri anche di scrivere nuovamente pagine altrettanto magiche! Un bacione, Joy.

Chu
19/10/05, ore 11:11

Ciao sorella!!
Ti avevo già detto cosa pensavo di questo capitolo (ahah, ho avuto il privilegio di leggerlo in anteprima...Ti ringrazio ancora moltissimo per questo!), ma come promesso ti lascio una recensione, che ci sta sempre bene e serve all'ego dell'autore ;)
Ti ripeto quello che ho detto domenica: mi sono commossa leggendo questa ultima parte. Un punto di vista esterno, che osserva il tutto con occhio imparziale è davvero utile per definire il carattere di Sirius e per tirare le somme di questa magnifica storia. Il fatto che Remus riesca a leggere l'amore che Sirius prova per sua madre, nonostante tutto, e per suo fratello è davvero toccante; vuol dire che lo conosce e lo conosce anche molto profondamente.
Si tratta, come hai detto tu, di una fic incentrata su tre componenti della famiglia Black, e di questo me ne sono accorta solo leggendo quest'ultima parte, dove non ci descrivi Remus...in un certo senso non ne hai bisogno, uno perchè lo conosciamo :P (noi due meglio di tutti perchè siamo le sue figliole :P), ma anche perchè è l'occhio esterno, un narratore che racconta gli eventi e le emozioni con i suoi occhi di estraneo. Ci sono dei momenti davvero belli della fic, che ho apprezzato particolarmente. Uno che mi ha colpito molto è quando Sirius ritrova il vecchio giocattolo di Regulus, è stato davvero toccante, sei riuscita a descrivere alla perfezione le emozioni che Remus riusciva ad avvertire e che leggeva, non solo sul volto di Sirius, ma anche nel suo animo.
Il pezzo finale, nel cimitero, è stato molto forte, eppure hai reso tutto con molta delicatezza. Non si sentiva la pesantezza del luogo e si avvertiva la serenità con cui Sirius ricordava.
Hai concluso la fic con un pezzo davvero bello, che nel complesso si inserisce alla perfezione nel contesto. E' tutto molto struggente all'inizio, con il racconto di una madre che non vuole nemmeno rientrare in una famiglia che odia, è toccante nella parte centrale, quando Regulus spiega i motivi del suo sacrificio ed lo amiamo per il suo coraggio, nonostante tutt; ed infine è commovente nella sua parte finale, perchè si comprende che Sirius ha capito i sentimenti di sua madre e di suo fratello e li ha amati, anche se ne voleva stare lontano...perchè non poteva tornare indietro.
Insomma, i miei più sentiti complimenti, per la tua bravura, per la tua capacità di descrivere così bene le sensazioni e le personalità dei personaggi. Sei stata davvero molto, molto brava.
Un abbraccio forte dalla tua sorellina ;)

Agartha
18/10/05, ore 15:00
Cap. 4:

Questo capitolo è la giusta conclusione al trittico Black che hai scritto. E’ un capitolo molto intimo e malinconico che colpisce chi lo legge fin nel profondo. E’ la presentazione del vero uomo Black, non oscurato dalla visione distorta di una madre che ha amato così tanto da odiare, non mitizzato da un fratello che non ha saputo sconfiggere le sue paure e conoscere a fondo il soggetto del suo affetto. Black è raccontato da una persona che gli è sempre stata vicino amandolo, che ha condiviso con lui molte gioie e dolori, anche se non tutti, e che è stata disposta a rimettersi in gioco per conoscerlo ancora una volta e, stavolta, fino in fondo. Remus nell’intimità di Grimmauld Place prima, nel giardino della casa poi e nel cimitero vive un percorso della comprensione stupendo, arrivando a conoscere meglio il suo compagno. Ritrova il suo Sirius e lo fa notando in lui qualcosa di nuovo, quel qualcosa che forse per ingenuità e giovinezza gli sfuggiva negli anni addietro, vede in lui le sue origini, scopre l’amore di Sirius per la sua famiglia e l’accoglie, sente sulla sua pelle il dolore dell’altro e capisce fin nel profondo cos’è che ha fatto diventare Sirius quello che è ora. Ed allora si ritrova a piangere per lui e poi ad accogliere le sue lacrime. Il conflitto fra i ricordi di un inconsapevole Remus che non riusciva a capire a fondo il dolore del suo uomo e la sua presa di conoscenza nel presente è ben gestito, ci fa appassionare e commuovere con Remus. Ci fa prendere con lui conoscenza di ciò che è Sirius, ci fa capire chi è l’uomo Sirius. Remus da esterno apprende a pieno la situazione della famiglia di Black, scopre cosa legava Sirius al fratello ed alla madre e noi lo scopriamo con lui. Certo non può sapere quali erano i pensieri della signora Black e di Regulus ma non importa. L’importante per lui è finalmente capire a fondo Sirius, perdersi in lui, diventare lui e capire i suoi sentimenti per l’altro, diventare per lui la sua nuova famiglia. Una famiglia che però accetta l’altro per quello che è, con le sue ombre ma anche con la sua luce. E così il ciclo si chiude. Finalmente l’amore che guarda a Sirius è un amore puro e non viziato. Finalmente anche il lettore si sente libero, perché Sirius ha trovato qualcuno che lo apprezza per quello che è. Devo davvero farti i miei complimenti. La fic è bellissima. E se io riesco a leggere ed apprezzare ciò che scrivi scavando fino in fondo, è perché tu sei brava a gestire gli eventi in modo da farmi pensare a tante cose. Sono felice che le mie analisi ti aiutano ad analizzare un po’ te stessa, è bello capirsi a fondo e scrivere partendo da ciò che proviamo. Ancora complimenti. Agartha

Recensore Junior
25/09/05, ore 23:45

Eccomi qui.
Presente anche se, come al solito, in ritardo.
Il mio amore nei confornti del personaggio di Regulus, è obiettivamente assurdo e immotivato, se ci fermiamo ai libri. Perché sul suo conto non sono state scritte più di una dozzina di righe, neanche tanto lusinghiere fra l’altro…
Spero solo che la Rowling non decida di distruggerlo nelle ultime pagine che ci dividono dalla fine della sua saga, ma anche se lo facesse, penso che mi farebbe rabbia, questo sì forse, ma che non cambierebbe nulla nell’ammirazione che ho per lui.
Adoro questo personaggio, senza riserve.
Per le possibilità narrative che offre, per quello che avrebbe potuto essere e per come talvolta viene descritto.
Che io ami il tuo Regulus, lo sai. Te l’ho detto un’infinità di volte, anche in Quasi per caso nel pezzo della fuga di Sirius da casa.
E sai anche che di questo trittico, quello di Regulus è il brano che prediligo in assoluto.
Leggere i suoi pensieri e scorgere la sua solitudine e la sua amarezza, equivale a riempirsi di tristezza. Di un magone che stilla dopo stilla, riesce a riempire l’anima giungendo fino agli occhi. Potrei odiare Sirius e probabilmente un po’ di rancore nei suoi confronti lo provo realmente.
Vivo, orgoglioso, forte… ma anche talmente pieno di sé da non riuscire ad accorgersi degli altri.

Amo la descrizione che fai di Grimmauld Place.
Perché ogni dettaglio rispecchia ciò che sono i suoi abitanti, dalle luci malate, alla piccola giungla.
E la casa nelle sue descrizioni, ci fa capire ciò che non sarebbe “lecito” dire e sarebbe orribile anche solo pensare e che tuttavia, potrebbe essere realmente accaduto.
È oscura la famiglia Black.
In un modo in cui nessuno credo che potrebbe sospettare. Probabilmente neanche la “voce narrante” del prossimo brano…
Regulus dentro alla sua bara non temerà il buio perché Sirius sarà là, ma sono più felice del fatto che, chiuso in quel guscio, non avrà modo di vedere come, in un certo senso, lo usino per “cercarsi”.

Passando invece a noi…
Per quanto mi riguarda, te l’avrò ripetuto un miliardo di volte ma… tu continua a scrivere così e sarò lieta di mantenerti “abbronzata” tutto l’anno!
Certe cose è un delitto tenersele per sé, non credi? Un abbraccio immenso,
Serpedoro

Joy
19/09/05, ore 13:00

Miki, ti avevo chiesto l'idirizzo mail, ma purtroppo la mia posta elettronica non funziona! Per cui mi devo arrangiare a ristringere quello che ti volevo dire, in questo piccolo sapzio recensioni! Come ti dicevo, questa storia è meravigliosa...non voglio dilungarmi nel dirti che strutturalmente è perfetta e coerente, e che il punto di vista narrativo è geniale; non mi soffermerò neanche sul fatto che quando ho letto questa storia ne avevo scaricate altre cinque, che puntulamente ho cestinato perchè il cestino era l'unico posto degno di loro, mi concentrerò invece su quello che le tue parole mi hanno suscitato, che è la parte più importante! Gia' dal primo rigo avevo sentito qualcosa spezzarsi dentro di me...l'immagine di questo personaggio, Regulus, non totalmente cattivo, ma neanche buono, mi è rimasta impressa esattamente come l'hai descritto: morente, sul limitare della vita e con il desiderio di lasciare qualcosa di buono dietro di sè: la vita di suo fratello...intatta, mentre la sua ormai è condannata, ed è stato lui stesso a decidere questa condanna e per la prima volta mi redno conto che sono davvero le scelta che facciamo e renderci quello che siamo, e dopo la scelat che ha fatto lui, chi può dire che sia stato crudele, l'unico peccato che ha commesso è stato un amore male incanalato verso che suo fratello che per lui significava come tutto il mondo, significava anche tutta la vita, mi sentirei di aggiungere io, infatti non esita a donarla per lui e ne è felice perchè sa che Sirius gli sopravviverà e in questa maniera suo fratello sarà stato presente in ogni momento della sua vita: dalla nascita alla morte! Un faro che illumina il suo 'buio', che riscalda il 'freddo', che sconfigge la 'paura'. Perfetto quel dualismo glaciale che hai descritto: ...e la paura morì e il freddo divenne abitudine...I ricordi dell'infanzia sono i primi a tornare nel momento della fine? Mi è piaciuta da marire quella parte:...ma se vogliamo addentrarci nel dormiveglia della mia infanzia, nel luci devono essere basse e malsane, perchè è così che ricordo la mia casa...era più o meno così...tutto quel paragrafo mi ha fatto impazzire e l'ho riletto più volte con un crescendo di emozioni che passavano dalla decrizione perfetta dei genitori per poi avere il suo culmine in quella finale di Sirius. Un'altra parte che a mio parere è stata sublime è stata quella dei caratteri della madre e di Sirius paragonati a i suoi e a quelli del padre, sono rimasta davvero colpita perchè incarnano perfettamente l'immagini che volevi dare. Sono molte queste immagini, sembra un quadro la tua storia, un arazzo bellizzimo dai colori cupi e tuttavia nella loro perfetta oscurità intravedi la luce che si riflette sul nero...credo che sia il sentimento... Il volto di Sirius freme di vita...quello di Regulus è immobile...tutto si allarga in un cerchio infinito che riconduce di nuovo all'inizio: nasce e muore, ma suo fratello c'è sempre! Questa è stata l'ultima perla che ci hai voluto regalare, l'ultimo rigo, la consapevolezza che il cerchio aperto all'inizio viene richiuso: la vita di questo ragazzo è stata solo una parentesi, ma anche un'insignificante parentesi può agire per amore. ho letto lultima parola, ho sospirato ed è scesa una lacriima, e questa è la prima volta che mi commuovo per una fanfiction e mi capita di rado persino con i libri. se mi avessero detto che avrei versato anche una lacrima per lo sconosciuto fratello di Sirius, sarei scoppiata a ridere e invece adesso mi viene da piangere...Credo che adesso tu abbia una visione più o meno reale del potere che hai quando scrivi queste cose! Una delle migliori storie che abbia mai letto! Ti ringrazio tantissimo! Un Bacio, Joy.

mise_keith
16/09/05, ore 22:44

Ho iniziato a leggere per curiosità, come succede sempre, ho finito infervorata, spiazzata, ricolma di una certa sottile angoscia per via di ciò che mi sono ritrovata davanti. L'interpretazione che hai dato è senza dubbio originale nel senso meno lato della parola, è propria, unica, subordina sentimento a ragione, umanità ai personaggi stessi, cancella ogni altra memoria e si pone al centro di ogni verità, perchè è genuina, è passionale, è individualità resa condivisibile. Il flusso di amore che è odio, odio che è amore è trascinante, le tue parole riempiono ogni percezione, la sostituiscono con quella che tu cerchi e trovi scrivendo. L'inimmaginabile che hai reso realtà è puro sentimento e pura follia umana, quella che val la pena raccontare, profonda, sviscerante, quasi prepotentemente estranea. Come quella che Regulus accetta e rifiuta, l'amore per suo fratello. Come quella della Madre, che vive, erra, ed infine, aldilà di ogni ragionevolmente stereotipata previsione, annuisce, china la testa, in un sofferente "ho sbagliato, ma mi era inevitabile". E continua ad amare/odiare, rendendosi immortale per sè, per il figlio solo nella cella, per noi che leggiamo.

Chu
16/09/05, ore 19:38

Il personaggio di Regulus ultimamente mi intriga molto e sono stata felice di leggere questo nuovo capitolo!
Innanzitutto, non devi ringraziarmi di nulla. Sei tu che sei stata bravissima a rendere alla perfezione le sensazioni che volevi trasmettere, e ripeto: questa storia (non solo Storia di una madre, ma quanche questa) è davvero una perla, rara da trovare fra le tante storie!
Venendo a questo 'capitolo'...Come ho già detto, il personaggio di Regulus ultimamente mi intriga molto e leggere di lui mi ha fatto davvero molto piacere.
Mi piace il sentimento che lo lega al fratello, il fatto che sia consapevole della preferenza della madre per Sirius e soprattutto, mi piace che abbia firmato la sua condanna a morte per cancellare quella di Sirius (per usare parole, non proprio, tue).
Regulus ammira molto Sirius, ma non solo, gli vuole bene, perchè lui è l'unico che gli abbia mai dimostrato affetto, l'unico che cancellasse le sue paure da bambino...l'unico che gli da forza di affrontare quella morte.
Ho adorato l'ultima frase, quella riguardo il fatto che non avrà paura di essere calato nella tomba perchè Sirius sarà lì. Questo è il riassunto perfetto di tutta la storia.
Eppure è forte anche qui la figura materna. La madre di Sirius ha sempre visto a Regulus come uno di troppo, oppure, non lo ha mai visto. C'erano dei momenti, nella lettura, in cui Regulus diventava un'ombra, come se non esistesse. E' stata un sensazione spiacevole, come lo deve esser stata per il personaggio.
Anche questa storia è stupenda, da tutti i punti di vista, per ciò che dici, per come lo esprimi e per ciò che trasmetti. Hai fatto vivere il personaggio, attraverso di lui (come lui) ho visto Sirius sotto una luce ancora diversa: il fratello maggiore, quello che amiamo, ammiriamo, invidiamo...
Un bacione grande, sorellina, e tantissimi complimenti perchè riesci a creare poesia pura...
(un ultima cosa per sdrammatizzare ;P sennò non sono io!! Adoro zio Regulus XDDD)

Agartha
15/09/05, ore 16:01

Se tu non hai parole per ringraziarmi, io non ho parole per commentare questo piccolo gioiello che è riduttivo definire fan fiction. Siamo pari no? Anche in questa parte sei riuscita a scatenarmi dentro forti emozioni. Però stavolta il sentimento che più mi è rimasto dentro è la pietà. Pietà per Regulus che ha vissuto una vita d’inganno preso dai meccanismi che altri hanno deciso per lui. Hai detto tutto tu sulla sua vita quando hai definito il padre come la paura, la madre come il freddo e Sirius come tutto il suo mondo. Questi elementi miscelati fra loro hanno determinato ogni gesto nella vita prima dell’infante Regulus e poi dell’uomo che ha scelto di morire. La paura per il padre avvantaggiato dal fatto che gli assomigliava l’ha spinto a voler diventare sempre più simile a lui per non temerlo, per farlo scomparire. Non ha mai amato il padre assento, l’ha sempre e solo temuto. A causa di questa paura ha sempre pensato di essere poco coraggioso. Ma per scegliere di morire ci vuole coraggio in fin dei conti. Forse il suo continuo inseguire le ombre di una persona che non meritava la sua attenzione per avere quell’affetto che non riceveva da altri (la madre) anche se non sincero l’ha spinto a vedere ciò che non era. Si è immedesimato nel padre per non soffrire, per non doversi mettere in confronto con Sirius, il figlio prediletto della madre quando con lui la donna era solo glaciale. Il freddo della madre gli ha impedito di provare quell’amore intenso che solo un genitore può dare al figlio e che è necessario ad ogni bambino per diventare un adulto equilibrato. Rendersi conto che per lei lui era una nullità è stato tremendo, soprattutto perché l’ha capito ancora quando era un bambino. E’ raggelante quando Regulus ammette che era amaro sapere che l’unico dono che avrebbe potuto farle e che lei avrebbe gradito sarebbe stato il non nascere. Qualunque figlio dopo aver capito una cosa del genere, come può accettarla senza impazzire se non fingendo che tutto vada per il meglio. Se non sforzandosi di raccogliere le briciole che gli venivano date facendo di tutto per diventare degno di lei. Quel rifiuto l’ha fatto diventare ancora più desideroso di compiacere gli altri, è finito nelle file di Voldemort ma in fin dei conti cosa ha fatto per sé? Sapere che la madre amava solo il figlio che le assomigliava e provava solo una profonda indifferenza se non odio nei suoi confronti l’ha reso solo incapace di mostrare davanti agli altri i suoi sentimenti sinceri. Ed infatti anche alla fine, non ha il coraggio di dirle la verità sul perché ha scelto di morire ma gli racconta delle bugie su una fantomatica donna. E’ disarmante come sul serio nonostante Sirius fosse la persona che più l’aveva privato di tutto. La possibilità di confrontarsi con il padre come faceva lui senza temerlo, l’amore della madre che aveva occhi solo per lui, in verità sia stato il perno iniziale e finale della sua vita. Come hai detto è stato sempre tutto il suo mondo. Anche quando si autoconvinceva di odiarlo perché l’aveva tradito andandosene di casa, in verità non poteva che ammirarlo per il coraggio che aveva avuto di dare un taglio a quell’area vuota che si respirava a casa Black. Anche quando l’invidiava per l’amore che l’univa alla madre, non poteva che amarlo perché Sirius riusciva ad inondare anche lui d’amore. Anche quando lo faceva sentire in colpa per come si prendeva le accuse del padre a volte per causa sua, non poteva che essere riconoscente per ogni suo gesto. Anche quando d’adolescenti le loro divergenze di idee si sono fatte sempre più grandi, Regulus non poteva che apprezzarlo per le capacità che dimostrava. E tutto questo perché è stata la prima e l’unica persona che gli ha dimostrato un vero affetto. Un affetto profondo che lo spingeva a cercarlo nell’infanzia, ad andare da lui per rassicurarlo nella paura, a scaldarlo nel freddo atroce di quella casa. Per anni Regulus ha mentito rinnegando l’unico sentimento sincero che ha mai provato e poi quando Voldemort gli ha ordinato di ucciderlo ha capito che non poteva più farlo. Finalmente è stato sincero con sé stesso. Ha capito che Sirius meritava di vivere, che lui forse era l’unico della famiglia Black che veramente è riuscito ad evadere da quel mondo vuoto fatto solo di illusioni e falsità. L’amore per Sirius, ha permesso a Regulus di liberarsi dai fardelli di bugie accumulati in tanti anni e finalmente ha fatto qualcosa solo per sé stesso. Ha salvato tutto il suo mondo ovvero Sirius e l’ha fatto scegliendo liberamente, quello che più voleva. Ed è bello che grazie a questo neanche la morte gli faccia più paura perché sa che Sirius nel momento supremo sarà lì a tenergli la mano. Tutto questo è così profondo che non ho parole per dirti grazie di aver scritto tutto questo. Sei bravissima. Un bacio. Agartha

Joy
15/09/05, ore 15:30

Miki, questa storia è bellissima...non dirmi che non volevi pubblicarla! L'ho letta ieri sera prima di andare a letto...ho provato tante di quelle cose... Se è possibile, l'ho amata anche più di 'Storia di una madre', ma non posso spiegarti ora...devo rientrare a lavoro...Mandami il tuo indirizzo mail, se vuoi, ti scriverò tutto quello che mi hai fatto provare! Un bacione, Joy.

Recensore Junior
12/09/05, ore 15:54

L’avevo già commentata, ma lo faccio con ammirazione un’altra volta, forse più brevemente della prima, o forse più lungamente, ancora non so…
Elogio di una donna che non ha avuto altra scelta nella sua vita, se non quella di essere una carogna.
Eppure nella sua follia, nel suo odio, nelle sue aspettative, nella sua indifferenza e nel suo amore così “sbagliato”, c’è una forza, una carica annichilente, devastante.
Che contrasta col gelo che dovrebbe avere e con l’odio che dovrebbe provare.
Ed è tutto e nulla, ed è nulla e vuoto.
Una famiglia devastata dall’odio perché non sapeva come comunicare il proprio amore…
Aspetto con ansia Regulus e nel frattempo non mi stanco di dirti brava,
Serpedoro

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