E' la prima volta che leggo una fanfiction (ma non so nemmeno se è il termine giusto per definirla) sulle Troadi. Dopo la Medea, è anche la mia tragedia preferita. Dopo la Medea, ma forse solo perchè mi fa più paura... perchè la carica emotiva che esce violenta da quelle parole mi squarcia sempre in due =)
E' davvero, davvero bello quello che hai scritto. Grazie per averlo fatto, e per avermi fatto amaramente soffrire ancora un po' =) Ogni tanto ci vuole.
"O figlio, tu piangi: hai forse intuito la tua sventura?Perchè ti stringi a me, perchè afferri con le tue manine il mio peplo, ti ripari sotto le mie ali come un uccellino?"

La letteratura greca è quella che credo di amare di più. L'Iliade, l'Odissea, i lirici, la storiografia, la filosofia anche e infine la tragedia. Di Euripide amo particolarmente Medea, ma conosco anche le altre opere. Questa storia mi ha conquistata sin dalla prima riga: hai uno stile fantastico, terribilmente evocativo. E maturo anche. Non ci sono imperfezioni all'interno della storia, è perfetta nella sua terribile vicenda narrata. Sei stato davvero bravo, hai reso tutto in maniera davvero reale. Non posso che farti i complimenti per questo piccolo e amaro capolavoro, che fa rivivere, ancora una volta, la triste figura di Andromaca e con lei lo sventurato destino di Troia. Tanto di cappello.

Ti confesso che, pur essendo una lettrice onnivora e una fangirl imbarazzante, sono sempre un po' restia a leggere fanfictions riguardanti la tragedia greca ed Euripide soprattutto.
Le sue opere immortali che, ogni santissima volta, mi fanno gracchiare impazzita ed invocare gli dei dell'Olimpo (Ma possibile che i greci avessero DAVVERO CAPITO TUTTO?! TUTTO TUTTO?!?) sono talmente perfette e compiute che...
Però capisco che si ci voglia provare. A dire di più. E mi piace.
Mi è piaciuta sempre la povera Andromaca, vittima di una sorte crudele che le strappa tutto. Ho colto originalità nella tua trattazione, pur rimanendo fedele ai temi cari alla tragedia.
In particolare, ho amato la parte iniziale, dove spiccano due suggestioni: quella degli uomini che affrontano il dolore della spada, a differenza delle donne che affrontano altri dolori (mi ha fatta ripensare a Medea) e l'espressione "dove ha amato in un letto" che richiama sapientemente uno dei "luoghi" più importanti per le protagoniste tragiche femminili: il letto.
Quindi... i miei complimenti! =)

da brividi...davvero bellissimo...il dolore di andromaca è forse uno dei temi più belli e cupi di tutta la letteratura greca..complimenti,perchè l'hai reso benissimo