Eccomi di nuovo.
Per prima cosa, ti dico che ti sei davvero attenuta all'intenzione iniziale, ovvero quella di far percepire al lettore la presenza dominante del verde, non solo nella descrizione del luogo, ma anche nell'odore delle spezie e nell'atmosfera quasi incantata. Generalmente approvo anche la scelta dei termini tipici della zona perché rendono il tutto più realistico, ma in questo caso ne sono anche più entusiasta, visto che la zona in questione è la fantastica Toscana!
Passando poi alla storia: che dire, in questo sito è difficile trovare racconti ambientati in quest'epoca che non siano prettamente banali, ma credo proprio che con te questo rischio non si pone, e perciò ti suggerirei di aggiornare. Riguardo ai protagonisti non faccio molti commenti perché ancora non li ho inquadrati bene, mi limito a dire che avrei preferito di gran lunga che Michele e Lorenzo fossero legati da un'amicizia molto forte, addirittura morbosa, ma non da una relazione sentimentale. Ma questa è solamente una mia opinione, e visto che si tratta di te, ignorerò questo dettaglio. Venendo poi a Zina... è vero, non conosco bene neanche lei, però la prima impressione è stata negativa: quale razza di donna insensibile e superficiale potrebbe giungere a "rinnegare" il proprio figlio solo per una divergenza d'opinioni politiche o, peggio ancora, perché ha paura delle chiacchiere della gente?
D'accordo, ho detto tutto. Dunque aggiorna, eh? E poi dai... ti supplico, ti prego, t'imploro, devo ASSOLUTAMENTE conoscere il figlio della Zina!!!!!!! |