Recensioni per
La Duchessa
di Vivien L

Questa storia ha ottenuto 579 recensioni.
Positive : 571
Neutre o critiche: 8 (guarda)


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Nuovo recensore
18/11/11, ore 11:23
Cap. 1:

Ciao, come molte ti hanno già scritto ho letto la storia e la trovo interessante. La trama è sempre stata molto lienare, credo che tu fino ad un certo punto avessi una idea precisa del modo in cui dovevano snidarsi gli eventi. Ad un certo punto poi i capitoli sono diventati sempre più frenetici, ai consueti caratteri dei personaggi si sono affiancati accenni di quelli che credo dovrebbero essere sviluppi futuri. L'impressione però è che tu sia terribilmente indecisa, questa svolta deve avvenire? se si come?
Credo per questo tu abbia fatto bene a sospenderla, del resto hai lasciato molti personaggi in disparte, e sicuramente ci sono decisioni da prendere anche riguardo loro!
Non ti nascondo che sono molto curiosa di leggere il seguito, credo tu abbia posto le giuste basi, intriganti e coinvolgenti, per lo sviluppo futuro, quindi perchè farci aspettare ancora? :)

Nuovo recensore
28/10/11, ore 12:02
Cap. 23:

Ciao ho letto questa ff incuriosita dal titolo e dal prologo ...ho trovato i primi cap interessanti anche se un pò tosti mentre quelli centrali un pò monotoni e ripetitivi con continui personaggi che andavano e venivano ma che sostanzialmente nn facevano granchè.Oltretutto nn ho ben capito l'età d isabella sembra si sposi a 14,poi lui dice che la prima volta l'ha vista a 15 in seguito litigano e lei gli ricorda che l'ha violata a 16...boh xò in  effetti la prima notte così a 14 anni fa passare edward per un maniaco è vero che l'età e l'epoca lo consentono ma fa sempre effetto leggerlo.Cmq nn ho visto il film a cui t sei ispirata ma secondo me l'idea è buona forse a un certo punto hai perso d ispirazione o hai cambiato direzione x' l'isabella del finale era odiosa quasi più d edward il che era davvero difficile!!!!!Lettura interessante ma che mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca x questo pseudo lieto fine solo nelle ultime 10 righe.Questa è la prima tua ff che leggo e forse è il tuo stile o il tuo genere e io nn lo comprendo ma c sono tante cose che sembrano rimaste in sospeso...magari c saranno degli extra???
Ciao Paola82

Nuovo recensore
02/09/11, ore 22:30
Cap. 23:

Ciao, ho letto questa storia aspettandomi, probabilmente, qualcosa di diverso da quello che invece ho trovato.
I primi capitoli li ho divorati in un lampo: mi sono piaciuti per la profondità, perchè erano scorrevoli e anche per la buona correttezza grammaticale (che, devo dire, nelle ultime FF che ho letto scarseggiava molto); andando avanti però la storia si è rivelata un po' noiosa e ripetitiva: sempre i soliti litigi, le solite sfuriate, la solita reazione dell'uno alle parole dell'altro, le solite lacrime.
Isabella, che all'inizio aveva un candore ammaliante e ingenuo, si è poi rivelata egoista, ottusa, e terribile nel suo egocentrismo. Infatti, se all'inizio aveva ragione ad essere furiosa con Edward e persino ad aver paura di lui, c'è un momento in cui lui mostra la volontà di riscattarsi con lei, cosa che viene prontamente distrutta dal bacio che lei si scambia con James. E va beh, se l'avesse fatto in preda ad un istinto vendicativo sarebbe stato accettabile, invece no: lei continua a crogiolarsi nel suo dolore e nel suo odio e neanche si accorge che Edward sta cercando di cambiare modo di fare; presa com'è a crogiolarsi in una infelicità che forse potrebbe contribuire ad alleviare.
Poi, il colmo arriva quando lui cerca di consolarla dopo che Anne le è stata portata via. Fra pianti e grida lui le rivela una delle sue più profonde ferite, le racconta dell'aridità del cuore dei suoi genitori e della consapevolezza che non è capace di donare il suo amore; ma già facendo questo le sta implicitamente dimostrando, se non amore, almeno affetto, e lei che fa? Gli rinfaccia questa sua incapacità di rapportarsi con le persone ogni volta che ne ha la possibilità.
Quando poi Anne torna a casa e c'è quella scena in cui lui tiene in braccio la bambina, pensavo che finalmente si fosse arrivati ad una svolta: adesso iniziano a conoscersi!, pensavo. E invece sono stata di nuovo delusa: lei lo bacia, lui si allontana dicendole che non le darà la soddisfazione di innamorarsi di lei (non con queste parole, certo, ma alla fine sta dicendo questo) ed è di nuovo odio, di nuovo rancore, di nuovo tutto un crogiolarsi nell'infelicità di una vita che non si voleva.
Poi arriva Emmett... e lì è tutto fuoco e lussuria per Bella: sembra quasi che ogni uomo che non sia Edward la faccia eccitare.
Anzi, è proprio vero che la fa eccitare, basta vedere poi con che veemenza risponde alla gelosia del marito, giocando con la sua passione per poi decidere che no, non vuole certo concedersi a lui.
E qui, come più avanti, Edward cerca di ricostruire dalle macerie le basi per un rapporto un po' più sano, e lei continua caparbiamente a distruggerle, troppo presa da se stessa per prestare attenzione al fatto che anche lui ha dei sentimenti e,anzi, continuando a rinfacciargliene la mancanza.
Nonostante lei si creda nel giusto, il suo comportamento continua immancabilmente a distruggere tutte le possibilità di avere un po' di felicità che le vengono offerte.
E così si arriva a quando Edward decide di chiederle di dargli il suo cuore, di concendergli la possibilità di rimediare ai suoi sbagli. Bella, che non è per niente incline al perdono ed è poco incline anche ad un amore che non si sia nato come quello dei poemi epici o delle favole che lei ama tanto leggere, all'inizio rifiuta mossa dal suo istinto vendicativo che poi però si acquieta in favore all'idea che Edward, una volta avuto tutto quello che lei può dargli, smetterà di tormentarla.
Perchè pensare che forse in qualche modo contorto e malato lui ci tiene davvero a lei? Che forse l'unica cosa che desidera è di essere amato? Che forse un po' d'amore sarebbe riuscito a scaldare il suo cuore, rendendolo capace di ricambiare? Certo che no. Lei deve pensare a se stessa, al suo orgoglio di donna umiliata e moglie tradita.
Poi con la malattia della piccola Anne c'è la prova lampante sia che Edward ama sua figlia, sia che ama Isabella. Infine con la morte della bambina (che è stato forse un evento un po' pretenzioso che poteva essere evitato) si arriva all'apice: Edward soffre ma non riesce ad esternare questo suo dolore, lei si auto-distrugge  e lo incolpa di non aver amato sua figlia, di essere addirittura felice della sua morte, come se questo non fosse evidentemente falso.
Insomma, dello spirito forte, combattivo e puro che le viene spesso attribuito Bella non ha proprio niente è cieca, egoista e ottusa, incapace di gestire situazioni e sentimenti e, soprattutto incapace di osservare e capire le persona che la circondano.
Con questo è ovvio che anche Edward fa i suoi sbagli, nonostante io possa giustificare le sue sfuriate di gelosia, nonostante comprenda la frustrazione di vedere tante volte respinto il tentativo di impegnarsi per costruire qualcosa, è ingiustificabile la sua mancanza di rispetto nei confronti di Isabella, soprattutto per quanto riguarda le infedeltà.
Per tutto il resto sul suo personaggio non ho molto da criticare: è un uomo d'acciaio, che è stato privato fin da piccolo di ogni sentimento positivo e allora basa tutto il suo mondo sull'indifferenza e, in mancanza di quella, sull'odio e la rabbia. Viene descritto come un uomo molto passionale ed è quindi ovvio che sentimenti come la gelosia siano portati all'estremo, che non riuscendo ad amare o ad essere amato sia arrivato all'odio. Ugualmente prevedibile, visto il suo orgoglio, era il fattoc he a forza di venire respinto diventasse sempre meno incline ad esporsi ancora, o che avesse paura che cedendo al sentimento per la prima volta con una donna come Isabella, avesse paura che lei potesse ridurgli il cuore ad una polpetta per poi ballarci sopra, spezzandolo.
Il finale dell'ultimo capitolo faceva ben presagire e continuando su quel filo sarebbe probabilmente tornata ad essere una bella storia. Ovviamente però Isabella si sarebbe lasciata sicuramente trasportare dal suo effimero sentimento per Emmett, spezzando così il cuore di Edward e causando una nuova rottura. Come minimo.
In ogni caso non è stata una lettura così spiacevole, nonostante io sia piuttosto sicura che tu volessi far passare Isabella come una donna forte contro le sofferenze di una vita che non voleva, come una madre affettuosa, come una persona con uno spirito intenso, coraggioso, puro. Invece, quello che mi è arrivato è, come già detto, molto meno onorevole.

Recensore Veterano
06/05/11, ore 12:32
Cap. 1:

Ciao Essebi,
incuriosita da una discussione che abbiamo avuto qualche giorno fa, colgo un attimo di tranquillità per iniziare a leggere una delle tue storie.
Sono solo al primo capitolo, e, nonostante sia sicura che a moltissime persone il tuo stile piaccia e che tu sia molto seguita (lo dimostra anche il numero di recensioni che ricevi), devo subito dirti che non so se riuscirò a continuare la lettura di questa storia.

La prima cosa che mi salta agli occhi, e che mi disturba, è l'incuria dei tuoi capitoli. Sono pieni di errori di battitura, come se li avessi postati senza neanche rileggerli. Ci si può passare sopra fino ad un certo punto, quando diventano fin troppi.

Al di là di questa, che ripeto è una cosa alla quale si può passare sopra, la caratterizzazione del personaggio narrante, Bella, è povera. Nell'ansia di farla sembrare un personaggio complesso, ce la presenti come un personaggio altezzoso e superficiale attraverso il suo modo di vedersi allo specchio e di soffermarsi su particolari insignificanti (nessuno davanti allo specchio si mette a pensare alle perline del vestito, immagino che anche tu, come tutti, passi davanti allo specchio per vedere come ti sta un vestito o un qualsiasi indumento, e non per osservarne i particolari), ma, qualche riga più in basso, la fai passare per una ragazza "modesta", o almeno questo è quello che lei pensa di sé.

Un'altra cosa che non mi è molto piaciuta è la scorrettezza della consecutio temporum. Passi dal passato al presente e da questo di nuovo al passato senza alcuna motivazione.

In più, ci sono delle frasi che fanno a pugni con la scelta della prima persona come narratore:
"Ero stata cresciuta in un clima familiare rigido, come imponeva l'etichetta del tempo."
"Come imponeva l'etichetta di un tempo" è una spiegazione che Bella, come narratore interno, non dovrebbe dare. Se il narratore fosse una terza persona esterna alla vicenda, allora l'uso dell'espressione sarebbe corretto, ma in questo caso è superflua e scorretta.

Non posso fare commenti riguardanti la trama, poiché sono appena al primo capitolo, ma spero che rifletterai sulle cose che ti ho fatto notare.
Al di là dello stile, che può piacere e non piacere, ci sono cose in cui dovresti un po' crescere, come autrice. Non dubito che con un po' di impegno ci riuscirai.

Buon pomeriggio.
(Recensione modificata il 06/05/2011 - 12:34 pm)

Recensore Veterano
12/03/11, ore 21:20
Cap. 19:

io una cosa mi chiedo...ma prima di postare una storia perchè non la completate...non mi pare giusto che si comincia a leggere una storia e poi non si può leggere come si svolge o la fine...dipendesse da me non vi permetterei di comportarvi così...è una delusione...

Nuovo recensore
12/03/11, ore 20:18
Cap. 19:

ciao,
vorrei soltanto sapere l'indirizzo del tuo blog, per poterti sempre seguire. grazie!
sophie

Recensore Veterano
26/02/11, ore 20:35
Cap. 19:

credo di comprendere assolutamente le paure di isabella e la sua decisione di non concedere ad edward l'ultimo pezzo di sè stessa...fidarsi di lui è naturalemente impossibile... tuttavia non riesco a fare a meno di pensare che in quel momento edward era finalmente disposto a dare qualcosa e non solo a pretendere...anche solo il fatto di ammettere di non cercare più una vittoria nel loro rapporto mi è sembrato un passo avanti...non sono sicura di quello che sto dicendo, non incito isabella a cedere ad edward ma se l'avesse fatto forse le cose tra loro avrebbero potuto iniziare a cambiare...sono un po' contorta...
questa maria cmq mi fa sempre più paura...

Recensore Master
15/02/11, ore 23:45
Cap. 18:

Qualche tempo fa mi hai detto che secondo te le donne dell’epoca soffrivano molto per la loro condizione, ma che erano molto brave a nasconderlo. Permettimi di dissentire: la reazione dell’essere umano ad una condizione che vive dipende da come la cultura in cui è cresciuto l’ha influenzato. Moltissime donne che portano il velo sono ben felici di indossarlo sebbene sia una limitazione enorme, per non parlare della loro condizione in generale (ovviamente non mi riferisco ai casi estremi in cui le donne possono anche essere lapidate). Diverse associazioni europee si sono applicate per tentare di imporre la nostra cultura moderna su queste società, ma molte donne hanno affermato di voler continuare a portare il velo e di voler stare con i loro uomini. E questo non perché portare un burqa sia piacevole o perché ti fa sentire bene sapere che tuo marito ha altre mogli, ma semplicemente perché sono state cresciute così. Per loro è questa la realtà delle cose e vogliono che il loro mondo continui come è sempre stato, e nella loro vita incompleta (dico così perché non possono assaporare tutte le gioia della vita che invece possiamo goderci noi) riescono a essere felici, mentre sarebbero probabilmente infelice se, essendo cresciute in quel mondo, si ritrovassero costrette a diventare come noi. Poi ci sono molte di queste donne che tentano di ribellarsi, ma solo perché vedono il nostro modello di vita e capiscono che è migliore; le donne dei secoli passati, invece, non avevano questo modello, e venivano cresciute in modo tale che conoscessero solo quella realtà, e cioè sposarsi per forza, dare un erede maschio, accettare gli eventuali vizi e relazioni dei mariti e godere appieno di tutti i vantaggi che i soldi potevano dare. Non ne soffrivano perché per loro era quella la felicità, perché non conoscevano niente di diverso. È un po’ la stessa “politica” adottata da luigi XIV: lui aveva fatto ristrutturare Versailles rendendola una reggia magnifica e aveva stabilito di ospitarvi la nobiltà ed inoltre aveva rivoluzionato radicalmente il modo di vestire. Tutto questo lo aveva fatto per rinchiudere i nobili in una prigione dorata in modo tale da tenerli sotto controllo senza che loro lo sapessero e senza farli lamentare e per distrarli a tal punto con la moda e con il modo di apparire al fine di non subire più le loro ingerenze che dopo la morte del cardinale Mazzarino stavano diventando sempre più pressanti. È solo grazie a questa sua geniale idea che è riuscito a governare per molti anni con una monarchia assolutista. La sua nobiltà era felice, anche se in realtà non otteneva tutti i vantaggi che voleva, ma quasi non se ne accorgeva. Lo stesso principio è stato applicato per secoli sulle donne nobili. Lei si distraeva con pizzi e merletti, le si istruiva per bene su quali fossero i loro compiti e su quando devessero “chiudere gli occhi” per non vedere quello che accadeva sotto il loro naso. Inoltre se sognavano le grandi storie d’amore, erano comunque consapevoli del fatto che erano assai rare e che perlopiù erano fantasie, infatti i grandi amori erano narrati in quelli che all’epoca venivano definiti romanzetti e che, se venivano letti dalle fanciulle (e non sempre era loro permesso di farlo), erano pubblicamente definiti come sciocchezze che deviavano la mente delle ragazze. In sostanza non erano poi così depresse come tu le dipingi perché erano “imprigionate” in una gabbia dorata di pizzi, merletti, frivolezze e pettegolezzi che impediva loro di sentirsi distrutte e le rendeva inconsapevoli della loro reale condizione di impotenza. Poi ovviamente c’erano dei casi limiti. Se un uomo picchiava la moglie è ovvio che lei ne soffriva. Tra tutte le donne ce ne erano alcune che, per il loro carattere o per una spiccata intelligenza, capivano che la loro apparente fortunata condizione era solo una facciata, ma erano poche come per esempio la duchessa di Devonshire o come alcuni personaggi letterari (per esempio Elizabeth Bennet). Tra l’altro la duchessa di Devonshire non è che si lamentasse poi tanto della sua prigione dorata, semplicemente voleva sempre di più per i suoi innumerevoli vizi e poi ovviamente aveva un marito con cui andava particolarmente in disaccordo. Ma per una donna dell’epoca il prototipo di vita felice era: trovare qualcuno disposto a sposarti, che questo qualcuno avesse una buona rendita e fosse alla moda all’interno della società, che non fosse troppo tirchio, e che fosse abbastanza indolente da non disturbarla. Sono i cosiddetti “matrimoni alla moda” che prevedono che ognuno dei due coniugi viva la propria vita “per conto proprio”. Poi c’erano quelle più felici di altre, che trovavano anche l’amore nel matrimonio, ma era una cosa più. È come se noi oggi dicessimo che siamo più felici di altre perché, oltre ad aver trovato un uomo buono che ci ama, questo non ha problemi economici e ha una madre che ci adora e ci lascia in pace senza quindi renderci la vita un inferno. Questa è una cosa in più, non è che non siamo felici se nostro marito ha una madre che è un’arpia, però saremmo più felici se fosse un angelo, giusto? È la stessa cosa. La nostra società ci insegna che è giusto sperare nel grande amore e che la parità dei sessi sia una cosa importante per cui lottare, lo società settecentesca passava altri valori. Ho scritto un poema. Ora vado avanti. A fronte di tutto quello che ho scritto fin’ora mi permetto di dire che quando bella ha detto che è la più devota delle mogli a stento ho trattenuto le risate. Mi sembra ridicolo quello che dice. Edward non è il marito perfetto, nemmeno per i canoni del tempo, ma lei dovrebbe essere molto molto molto più accomodante per poter azzardarsi a dire di essere una moglie devota. Questo capitolo mi ha resa triste perché ovviamente ho riconosciuto lady Elizabeth Foster in quella Maria e il signor Charles Grey in Emmet, anche se in principio pensavo che toccasse a James quel ruolo. Non so come reagire perché, come hai detto tu stessa, questa è una EdwardXBella, ma se tu ti dovessi attenere alle reali vicende amorose dei personaggi storici, non ci potrebbe essere un lieto fine per l’amore di Edward e Bella, in quanto quelle stesse relazione adultere hanno collaborato ad impedire un lieto fine per il vero duca e la vera duchessa. Io spero sinceramente che almeno Bella non tradisca il marito, anche perché mi pare che perlomeno Georgiana, almeno per i primi anni di matrimonio fosse stata più accomodante e che solo dopo diversi anni e dopo la sofferenza enorme per i vari aborti l’abbiano spinta a tradire il duca. La situazione di Bella non è neanche lontanamente tragica come la sua, quindi perderebbe davvero ogni simpatia agli occhi di un lettore (o almeno credo e spero) se si abbandonasse ad un così riprovevole comportamento. Ovviamente ribadisco che tutto quello che dico non è detto allo scopo di offendere, ma solo di esprimere quello che penso in base alle mie conoscenze e ai miei giudizi, quindi spero che tu non te la prenda per questa recensione povera di complimenti anche perché, secondo me, un commento che dica solo “bellissimo capitolo, posta presto” oppure “o che peccato, che brutta situazione. Posta presto” siano pressoché inutili. Se leggo vuol dire che la ff mi piace e spesso non lo dico perché, dal momento che dedico parte del mio tempo a questa storia, credo che sia ovvio. A presto. Un bacio