Vorrei trovare le parole per descrivere come questa storia mi abbia fatta sentire, ma dovrei essere una poetessa per riuscirci e purtroppo non c'è nessuno più lontano di me dalle poesie.
Vedi, io sono l'orribile persona che di solito salta le parti troppo descrittive, non ama appunto le poesie e la scrittura troppo ricercata; questa storia mi ha tenuta incollata allo schermo con le lacrime agli occhi (per Severus, per Remus, per Sirius e per James) e col cuore in gola, sentendo un malessere terribile persino alla fine, quando Remus recupera speranza. Da dove posso cominciare? come posso dirti tutto quello che ho provato o sottolinearti le parti migliori, quando dovrei copiare la storia per intero?
Tanto per mettere in evidenza il meglio del meglio, è così scontato da essere stupido dirti quanto io abbia amato il tuo Severus. Di solito io lo descrivo fin troppo sdolcinato ma già dalle parole d'amore nel forum sapevo che tu gli avresti donato tutta la sua ambiguità che nasconde quell'incredibile spirito e anche quella profonda stanchezza, e infatti Severus è una figura ironica, brillante nei suoi brevissimi gesti, qualcosa di impossibile da raggiungere davvero, che puoi rincorrere e anche colpire ma che non afferrerai e non piegherai mai. Lo sa lui, lo sapevano i Malandrini, specialmente Sirius che secondo me l'ha odiato anche perché non si faceva schiacciare e quindi lo vedeva un po' come il suo riflesso sbagliato, dal suo punto di vista.
Severus è anche tutti loro, Remus vede il suo viso, il suo sorriso, perché Severus è il ragazzino che viene maltrattato ingiustamente e quindi la persona più vicina ai Malandrini, e il suo pianto che mai mostrerà è quello che anche Sirius nasconderà nella sua risata e che tutti loro sentiranno nel cuore. E Severus è in un certo senso il vincitore, quello che è riuscito ad andare avanti, malgrado probabilmente non lo volesse più, e quel cenno di assenso e quel seguire il combattimento con Remus è stato un po' il chiarimento finale tra i due, chiarimento che non ci sarebbe potuto essere certo con nessun altro. Quel semplice impallidire poi all'arrivo di Lucius è stato agghiacciante perché sapeva che il suo tempo era finito, e quel momento di quasi serenità mentre osservava Remus è stato il suo ultimo.
Remus era semplicemente Remus: distrutto, vagamente speranzoso, malinconico, fin troppi ragionamenti e pensieri rivolti al passato invece che al presente e a sua moglie, anche se fortunatamente suo figlio lo ha aiutato a riprendersi - prima di sprofondarlo nel pensiero "noi siamo stati carnefici e mio figlio sarà allora vittima -. Remus è pentito in ogni senso, ecco perché a lui è andato il cenno di Severus. Remus è anche terrorizzato per il suo bambino e per sua moglie, e ho amato all'inverosimile il modo in cui ha desiderato Tonks anche da Abeforth, tutto quell'amore per la donna meravigliosa che è. Tonks è stata descritta con meno parole di tutti ma era lì, nella sua tenerezza, nella sua forza, nella sua testardaggine. Abeforth io non l'ho ma inquadrato bene ed era quasi una boccata d'aria sentirlo ridere, quasi, però, perché ciò di cui parlava non faceva che portare alla realtà, e dal mio punto di vista alla consapevolezza che Remus sarebbe morti di lì a poco.
Quando si è nominato il patronus poi ero a disagio insieme a loro per l'uscita di Remus sulla cerva, e mi sono un po' tirata su quando ha realizzato che era di Severus e le cose come stavano. Renditi conto che mentre parlava con Severus e gli diceva "Dumbledore credeva in te..." eccetera io stavo praticamente parlando con lo schermo e dicendo "sta zitto, se ti sentono è perduto!" dimenticando completamente cosa doveva succedere. E sono felice che Remus abbia recuperato grazie a lui un po' di fiducia nel futuro di Teddy, perlomeno non è morto senza speranze dopo tutto quel giro di sogni e ricordi che presagivano l'orrore.
Oltretutto Sirius finiva sempre dietro le tende e James... James lontano, fermo senza occhiali, così com'è morto, a dire che non ci vedeva... lì stavo piangendo nel cuore (tecnicamente ho gli occhi lucidi anche ora che lo sto scrivendo, ma fingiamo che il mio orgoglio non sia morto con loro), per loro persi indietro e per Remus che non poteva aiutarli.
Devo dire ancora qualcosa, poi ti lascio in pace: perdona il paragone disgustoso, ma Sirius inizialmente aveva un che di stupratore. A parte il fatto che si potrebbe paragonare a uno stupratore di anime, ma la ferocia con cui l'hai descritto era cruda e realistica, quel correre dietro a Severus paragonandolo a un cacciatore... Anche il fatto che Severus non si sarebbe piegato e lui avrebbe riso nascondendo le lacrime, disperato quanto lui e volendo piegarlo al suo volere... Era perfetto, mi è venuto in mente anche il Signore delle Mosche, quando i ragazzi praticamente persa la loro umanità cominciano a uccidere e a correre dietro i protagonisti in modo selvaggio.
Ho temporaneamente dimenticato che Severus sarebbe morto quando Remus parlava, ho pregato come se fosse una persona vera che Remus ritrovasse la sua speranza, ho pianto per i Malandrini, per Severus, mi sono sentita parte della storia, una delle tante persone che dentro di loro ancora urlano a vedere qualcuno che viene maltrattato ingiustamente... Hai toccato ogni singola parte di me che potevi toccare con questa storia, e ti ringrazio profondamente per averla scritta, perché era meravigliosa e tu sei eccezionale.
Non so cos'altro dire, se non che non avresti potuto fare un monumento migliore a quelle persone, che non sono più personaggi ma vere persone e anche di più sotto le tue mani. |