Recensioni per
Vivo per un miracolo
di Sybelle

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/02/11, ore 22:51

Si, hai ragione. L'argomento monastero-sofferenze atroci é stato più e più volte affrontato in svariate fanfiction..
Ma io ho appezzato molto questo testo, perchè hai saputo guardare alla vicenda con un'angolatura differente. =)
Non sono nemmeno in grado di spiegare le sensazioni che mi hai trasmesso leggendolo..
Sarà che ho apprezzato il messaggio di fondo. Sarà che anche nel mio immaginario un ipotetico Boris del futuro si delinea a grandi linee nel modo che hai descritto..
Sarà che dall'inizio alla fine della lettura ho avuto l'impressione che il racconto filasse senza sbavature ne imprecisioni. Un po' come se stessi semplicemente raccontando il loro reale - non ipotetico eh, reale - futuro.

Perdona la vaghezza.
A volte si fatica a trovare le parole per descrivere certi tipi di emozioni.
=)

Ossequi Sybelle.
Spero di aver presto modo di cimentarmi in altri tuoi testi.

Recensore Master
28/07/10, ore 22:34

c'ho messo tanto a commentare, perchè ho pensato intensamente a cosa poterti scrivere, ma non c'è niente da dire. questa storia si commenta da sola, e non ci sarebbe nulla da dire di più di quanto tu non abbia saputo dire in queste poche righe. forse parrà scontato ma non ho davvero nulla da dire, se non che questo scritto mi ha profondamente colpito, commossa e che per parecchi minuti, sono rimasta a fissare lo schermo stranamente appannato senza sapere cosa dirti fino a decidere di lasciar stare e ripresentarmi oggi. questo forse perchè hai descritto una quotidianità che purtroppo esiste ma che molti ignorano, o vogliono ignorare. che ormai lascia molti nell'indifferenza.
Boris mi ha colpito profondamente in tutto questo, va ammirato. perchè lui ha semplicemente deciso di andare avanti. non si è lasciato schiacciare da quella libertà che nessuno di loro ha mai avuto, come Sergey, non è riuscita a viverla a testa alta e a continuare a lottare, come Yuri. lui, semplicemente, è andato avanti nella sua quotidianità. e questo è la cosa più importante e la cosa che lo rende ammirevole. una battaglia solo sua. e questo è uno dei motivi per cui Yuri l'ha voluto con se in quella lotta, Boris non si è mai arreso, a modo suo.
e per quanto tu dica che questo è un'ambientazione trita e ritrita, questo scritto lascia il segno, i pensieri di Boris ti intaccano il cuore, ti lasciano senza parole, sono veri.
non saprei che altro aggiungere. complimenti.
Asuka

Nuovo recensore
27/07/10, ore 16:17

Non ho niente da dire su ciò che hai scritto, se non che mentre la leggevo piangevo, come una matta ... le emozioni, le situazioni, i sensi di colpa ... tutto ciò che ho letto mi ha lasciato spiazzata, se fosse successo a me credo che mi sarei ammazzata molto prima di Serjey ... vivere nella paura, giorno per giorno ... io non sono una persona forte e credo avrei mollato presto ... questi erano i miei pensieri prima di leggere la fine ... Boris che va avanti ... ulteriore motivo per piangere e per procedere ... NON RETROCEDERE MAI ... tre parole che messe insieme danno forza ed onore ad ogni pensiero ed azione per chi, come molti, come me, hanno subito e subito, che sono stati malati e che hanno detto VAFFANCULO a tutto ciò che dice la società combattendo e sperando ...

Recensore Master
26/07/10, ore 21:02

Ci ho riflettuto a lungo e... Non ho nulla da dire. Non ho parole sufficienti capaci di esprimere cosa ho provato leggendo e nemmeno io stessa sono in grado di capire le emozioni che ho sentito vibrare dentro di me e che mi hanno lasciato profondamente scossa. Non ho nulla da dire su quanto subito dai ragazzi, sia nello specifico che in generale, perché quanto è successo è successo e nulla potrà far tornare indietro vite spezzate dall'inadeguatezza al quotidiano e dalla mafia. Non ho nulla da dire sulle riflessioni scorrevoli di Boris, segnate da mille cicatrici -che hanno riaperto e segnato in me nuove cicatrici. Potrei dirti che, ecco, proprio in diverse sue riflessioni ho rivisto sprazzi -specie dell'ultimo periodo- del nostro ourselves, di cose che mi hai detto, di cose che ti ho detto... Non dico altro, in quanto la materia è privata ed inoltre non saprei nemmeno spiegare cosa vi ho ritrovato, con che intensità, con quali risvolti. Non so quanto tu abbia intuito da queste vaghe parole ma, ripeto, non riesco a dare voce a ciò che provo perché di un'intimità che nemmeno io stessa riesco propriamente a comprendere. Come ti ho già detto, questa storia rimane salvata sul mio pc. Perché la voglio custodire gelosamente, perché voglio rileggerla, perché un giorno vorrei riuscire a sfogare le lacrime che non ho versato. Tua, Ika

Recensore Veterano
26/07/10, ore 20:31

Credo che vi sia ben poco da dire rispetto a questa fic. L'ambientazione non è solo quella realmente più adatta nel caso di questi personaggi, ma - purtroppo - riflette la nostra quotidianità.. quest'ultima parola ritorna spesso all'interno della storia, la quotidianità che giunge inaspettata a quei ragazzini schiavi, quotidianità a cui Sergej non riesce a sopravvivere, quotidianità che Yuriy vive a testa alta, in nome della lotta e della riconquista.. quotidianità abbracciata anche da Boris, con tanta amarezza e difficoltà. Mi è piaciuta quest'ultima, singolare nota, il modo in cui termina - narrativamente parlando - la vicenda.. non ottimismo, non il suicidio.. quotidianità, semplicemente. Lo stile era scorrevole, di pari passo con le emozioni di Boris.. il ritratto fatto di ogni personaggio, anche nei casi più brevi, è stato accurato e davvero ammirabile. Un grande bacio e, ancora, bravissima.

Recensore Veterano
21/07/10, ore 23:36

Non lo ritengo trito e ritrito, alla fin fine. E' il più IC, se cosi' può essere definito un tema, per questi personaggi. Se si vuole trattare di Yuri, Kei e Boris nel modo più consono, credo che il tema e l'ambientazione debba essere questa. Almeno, questo è il mio pensiero.
L'ho letta e non credo di avere parole per dirti quanto mi sia piaciuta. Non ho assolutamente niente da appuntare o precisare, semplicemente stupenda. Boris e Yuri che piangono per mezza fic, eppure cosi' LORO, cosi' poco OOC [si, sono fissata con questo aspetto, lo ammetto].
Ho pianto, perchè mi sono inevitabilmente immedesimata troppo.
Ho avuto i brividi perchè ho letto una cosa infinitamente emozionante.
Ho adorato ogni riga di questa storia, ogni personaggio, ogni descrizione e ogni frase di Boris. Bravissima, i miei complimenti più sinceri. Una recensione forse non basta per spiegare quello che sento. Mi hai dato tanto, grazie <3

Recensore Master
21/07/10, ore 23:31

Recensisco ora, perché domani non ne avrò alcuna possibilità e ancor meno, credo, potrò averne nei prossimi giorni.
Come ti avevo già detto, sin dall'inizio si nota una certa diversità tra le righe della storia.
Inizi a raccontare da un qualcosa che è già finito, che si è concluso, che è tragico e che sembra non avere risoluzioni.
Il lettore, dunque, innanzi a questa prospettiva si incuriosisce e va avanti, divorando le parole scritte.
Sono scorrevoli, scivolano l'una dopo l'altra, trascinandoti in una lettura veloce a ritmo e a tempo coi pensieri di Boris, che sono turbinosi, inizialmente ed in alcuni punti perdono lucidità, che viene ritrovata trattando del suo caro amico, Yurij.
Mi soffermerò poco sulla sua figura, tu ne hai parlato così tanto attraverso Boris, che non credo ci sia da aggiungere altro.
La mafia è una bestia letale e gli uomini, così lontani tra di loro, non sono in grado di combatterla...
Non se si pongono l'uno contro l'altro, non se esiste quella dannata omertà.
Yurij ha coraggio, Yurij sa che quello che fa è giusto: ha un gran cuore sotto quella maschera imbruttita dalla torture, e lo dimostra in maniera magnifica.
Quasi ci si stringe il cuore, quando si incontra la parte in cui descrivi attravero Boris il momento in cui leggono -da ignoranti, e questa tua precisazione mi ha toccato ancor di più.- d'esser liberi.
E' orribile dover constatare su carta uno stato talmente ovvio della persona umana.
Però, ora, loro sono lì, ne hanno la convizione, respirano, il loro corpo funziona e possono sfruttare la loro vita come vogliono.
E lo fanno in maniera superba.
Le morti che descrivi toccano per la loro freddezza, per la lucidità disperata con cui Boris ne parla.
E' rassegnazione a quello in cui è circondato, condita da una nota di ribellione che continua a risuonare in tutta la shot "Perché!?".
La morte di Yurij, sì, è quasi surreale.
Hai dato una piccola descrizione, ma basta per figurarsela in testa... Forse perché in Italia (o almeno io qui, nel sud, dove ho assistito ad una cosa simile.) siamo talmente assuefatti a queste immagini che ad un certo punto... Ci lasciano indifferenti per l'ovvietà e la "monotonia" di cui sono fatte; le vediamo perfettamente nei nostri occhi, sospiriamo dispiaciuti ed andiamo avanti...
No.
E' un comportamento riprovevole... Ma ormai si riflette ovunque.
Tornando a Boris, l'ennesima cosa che mi ha colpito è la bassa considerazione che ha di sé.
Ma lui non è nutile.
Lui non è merda.
Non se Yurij l'aveva scelto, non se l'aveva tenuto come confidente per le sue violente parole d'odio, non se aveva potuto abbracciare Sergej o una qualsiasi altra vittima della criminalità
Diamine, è l'ultimo rimasto in vita tra i suoi adorati compagni..!
Yurij, lui aveva fiducia in Boris... E Boris non può deludere il suo caro amico dagli occhi puri e la mani schiave sporche di sangue, no?
Il finale è perfetto.
Nessuna tragedia.
Nessuna vittoria.
Quotidianità.
E va bene, perché è questo a cui Boris deve donarsi: alla lotta quotidiana.
Uscirne vincitore spetta a lui e a lui soltato... Un autore a questo punto non può più fare molto, non credi?
In sintesi, credo di aver detto tutto quello che c'era da dire... In caso mi venisse in mente altro, abbiamo il privato X3.
Un bacio amore, complimenti X3!
Iria.