Mi sono stati assegnati vari appellativi, durante tutta la mia carriera di recensore, molti dei quali lievemente offensivi e molti dei quali da te xD
Questa, dopo molto tempo e molti tentativi andati a vuoto, è l'ora del mio riscatto definitivo.
Questa fanfiction non è ACS; qui non si sta parlando della fanfiction per eccellenza, quella che considero il miglior romanzo mai creato. Questa storia non c'entra nulla, e per una volta nessuno potrà dubitare della mia imparzialità.
Avevo pensato di recensire entrambi gli episodi in una volta sola, ma non lo farò: c'è troppo da dire, qui, e non vorrei stabilire l'ennesimo record di pagine.
Vedrò quindi di concentrarmi solamente sulla conclusione.
Inizierò con un doveroso Mea Culpa.
Avevo sottovalutato questa fanfiction, e il colpo è stato duro come ai bei vecchi tempi: i continui aggiornamenti di ACS mi avevano fatto davvero dimenticare che la storia non ha alcuna importanza, se paragonata alla penna che la scrive.
Leggere questa breve one shot aspettandomi "una bella fanfiction" è stato un errore letale.
Spinto dall'ingenuità di chi ha dimenticato che ESISTE ANCHE ALTRO, ero chissà perché convinto che "non fosse la stessa cosa della fanfiction importante".
Ora vorrei solamente che qualcuno mi uccidesse in modo lento e doloroso.
Immagino che a questo punto sia d'obbligo spiegare il perché, purtroppo. Preferirei non farlo, perché trovare le parole si rivela molto impegnativo, ma costringerò i brandelli della mia mente a concentrarsi il più possibile.
I motivi, se devo esprimermi in modo conciso, sono due. Il primo sta nella trama stessa, il secondo nello stile con cui è proposta.
Il primo motivo è l'essenza stessa di questa storia, ovvero una non-storia.
Gli avvenimenti sono davvero pochissimi, e non costituiscono affatto, come succede la maggior parte delle volte, l'essenza della storia.
Qui ciò che conta è l'arricchimento del messaggio di TBE.
Abbiamo in due brevi episodi il concetto di cui hai spesso parlato, ma che ancora non avevo mai visto in altre fanfiction: la chiusura del cerchio.
La concretizzazione del messaggio di Cissnei, gli avvenimenti immutabili, perfino la morte di Cloud. Ogni cosa aveva bisogno di una conclusione, ma nessuno se n'era accorto leggendo TBE. Quando parlo di fanfiction che lasciano qualcosa, è esattamente questo ciò che intendo; una sensazione simile al peso sullo stomaco lasciato da alcuni film, ma contemporaneamente qualcosa di molto più profondo e duraturo.
Non so dire con esattezza CHE COSA sia a lasciarmi questa sensazione, so solo che la sensazione c'è. Non posso isolare una parte dal tutto, perché è il percorso complessivo a darmi tutto questo.
Sul secondo motivo spero di essere meno soggettivo e più comprensibile, contando sul fatto che nel parlare di stile l'emozione non mi tolga le parole dalla mente.
Ciò che rende p******a (scusa, non voglio litigare con QUALCUNO) la fanfiction, sempre al servizio del messaggio finale, è la spaventosa rete di similitudini e descrizioni evocative che, a ben guardare, costituiscono TUTTO il testo.
Una fanfiction dove perfino i luoghi dipinti sono carichi di significato; una storia che non usa lo stile in modo stupido, ma lo rende parte integrante della narrazione stessa; una "fanfiction" dove le similitudini sono su quel confine sottile che distingue il poetico dal realistico.
"pennellate sconnesse di un dipinto di cui riconosce soltanto vagamente il soggetto"
"Il tiepido fragore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga è calmo e al tempo stesso burrascoso, inerte come al centro di una grave tempesta"
"Cissnei ha quell’espressione a metà tra il vuoto e il desolato, mentre tiene gli occhi aperti osservando la superficie impetuosa del mare: ogniqualvolta un’onda si infrange su quella roccia, riesce ad intravedere gli zampilli dell’acqua riflessi nel suo limpido sguardo."
"concatenare e comprimere i pensieri in parole è come spargere olio sulla tela, in pennellate dense e veloci."
Mi fermo qui per non riempire la recensione di parole non mie, nonostante questi siano solo gli esempi più immediati di ciò di cui parlo. Sì, perché salvo un paio di errori di battitura non c'è NULLA a disturbare l'atmosfera di queste pagine. Non è solo questione di "assenza di cadute di stile", è più un discorso di incredibile uniformità nella poesia.
Non mi soffermerò sul contesto in cui questo capitolo è stato pubblicato, nè parlerò dei probabilmente vaghi collegamenti che non posso non fare con il recente passato, queste cose non sono adatte a questo luogo.
Qui ringrazio solo per il solito, motivo, quello ripetuto all'infinito fino a diventare fastidioso.
Grazie a nome del fandom di FFVII, perché prima di tutto questo era un'altra cosa. |
