Che io non sia una particolare amante della copia più sfruttata dell’universo Clamp è cosa nota. Altresì, è cosa nota come l’amore sviscerato che l’autrice prova per il gruppo di mangaka riesca a trapelare da ogni parola delle sue storie, sino a sfociare in lirismi tesi e drammatici che nulla hanno da invidiare alle figure su carta che siamo stati abituati ad amare. Mel in verità non aggiunge nulla di nuovo alla già conosciuta storia dei due sfortunati amanti, ma ne offre un quadro realistico e assolutamente fedele ai caratteri originali. In una Tokyo onirica, dai sapori soffusi di una tradizione esoterica e ricca di sensazioni predominano le pennellate degli odori che si accavallano ai ricordi e all’immagine crudele di un Sakurazuka ancora una volta incapace di amare, ancorato alla terra a causa del desiderio espresso da Sumeragi ad una stella cadente distratta.
Con una scena d’apertura che è una stretta al cuore, l’autrice gioca con un caleidoscopio di immagini che possono essere un missing moment perfetto degli ultimi volumi del manga, arricchendone la trama e i focus sui personaggi.
Una storia adorabile e struggente in cui, ancora una volta, Melchan è riuscita a offrire una resa dei personaggi eccelsa fotografata con un filtro dai colori tenui che brucia la retina con la propria prosa fluida e ricca di immagini evocative.
(Recensione modificata il 30/01/2014 - 10:09 pm)