Recensioni per
L'alchimista
di Memento_B

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/08/10, ore 22:44
Cap. 1:

Elos

Correttezza grammaticale: 8/10
Non posso piangere, tutte le mie lacrime le ho già versate per te e non posso nemmeno urlare,: avrei messo una virgola dopo “per te”. In questo contesto risulta infatti essere un'incisiva.
perché sapevo essere un amore: forse perché lo sapevo essere...?
quando il mio scenario di morte veniva allestito: in questo caso troverei più corretto un mentre al posto di quel quando.
che chiunque cercava di impormi: l'uso del condizionale, credo, avrebbe meglio reso il significato della frase.
nonostante fossero passati diversi anni da quando l’alchimia metallica e l’alchimia delle quintessenze furono riportate alla luce in Europa: forse da quando erano state riportate...?
Da quando, però, arrivarono gli inglesi ed avevano tentato di esportare il protestantesimo: in questo caso penso si tratti di un errore di battitura, al posto di da quando erano arrivati gli inglesi e avevano tentato.
il motivo per cui io trascorsi diciotto lunghi anni sulla Terra: credo sia meglio usare un il motivo per cui avevo trascorso diciotto..., perché si parla di qualcosa di passato, sì, ma ancora in corso e legato comunque a quel veniva chiesto, che è trapassato.
Spesso usi una specie di cui polivalente al posto di il quale, i quali, la quale e via discorrendo. Un'altra cosa che ho rilevato è la forma molto secca, molto asciutta, della punteggiatura: il segno di interpunzione più frequente è il punto fermo, insieme alla virgola, mentre punto e virgola e due punti sono praticamente assenti. In certi pezzi credo renderebbero il discorso molto più fluido, molto più scorrevole. Altrove, coniughi i verbi subordinati in tempi che non si sposano benissimo con le principali dalle quali dipendono. Tuttavia la forma è sostanzialmente corretta, la grammatica fluida, e questo ti è valso un alto punteggio.

Stile e lessico: 8,5/10
la sua allegra caciara: allora, caciara. Caciara è un termine dialettale, prevalente nelle zone dell'Italia Centrale: e, per questo, mi è parso stonasse nel discorso in prima persona di una giovane irlandese del dodicesimo secolo. Spesso una scelta da traduttori è quella di trasformare termini in dialetto in lingua originale in altri termini in dialetto nella lingua d'arrivo, ma in questo caso avrei conservato, credo, una parola più standard.
violando la mia personalità: non so precisamente perché, ma mi è suonato strano e fuori contesto quel personalità, che meglio si sarebbe attagliato, che so, in bocca a un personaggio novecentesco. Forse persona, o meglio ancora un violando ciò che ero, mi avrebbero meglio reso la frase.
nessuno si sarebbe ricordato di me in un futuro: dato che stai parlando di qualcosa di indefinito, non caratterizzato da termini come prossimo o lontano, la cosa migliore sarebbe stato usare il futuro.
Hai uno stile articolato e personale, caratterizzato spesso da frasi brevi e dense; qualche incertezza (tra le quali queste che ho riportato qui sopra) mi hanno spinto tuttavia ad abbassare la votazione, mantenendola tuttavia piuttosto alta. Ho apprezzato particolarmente la brevissima e sentita frase conclusiva, che richiama scene topiche e un tono lievemente epico.

Solidità della trama e originalità della storia: 8,5/10
Sono rimasta affascinata dall'accuratezza dei riferimenti storici, geografici e culturali; mi piace sempre molto leggere una storia nella quale l'autrice si sia premurata di informarsi sull'ambientazione, aiutando così il lettore a calarsi nella scena. Un altro elemento che ho amato è stata la scelta di rendere il padre un traditore: da quel che avevo immaginato nel primo pezzo m'era venuto da pensare che fosse stato un amante, un amore, ad averla abbandonata. E' una trama diversa dalle solite storie, che se a tratti perde di realismo lo recupera attraverso lo scenario e i riferimenti alle denominazioni. Ho due appunti da fare: il primo, questa Sant'Inquisizione nel 1100. Wikipedia mi ha confermato, dopo un attimo d'incertezza, che storicamente il termine Inquisizione è da attribuirsi al Concilio di Verona del 1184; tra l'altro l'Irlanda è sempre stata piuttosto distaccata da quel che erano le decisioni della Chiesa Romana, che giungevano sull'Isola di Smeraldo con un certo ritardo. L'Inquisizione è stata poi per oltre un secolo e mezzo prevalentemente legata alle estirpazioni di eretici dall'Europa centrale e dall'Italia, e solo marginalmente interessata a streghe e stregoni. C'è anche da dire che spesso il clero e il popolo “facevano da sé”. Insomma, in un contesto così storicamente curato mi è parso un poco fuori luogo. L'altro appunto: nella tua storia risalta moltissimo l'ambientazione storiografica, ma la trama vera e propria, la storia della coraggiosa Maegh, pare quasi perdersi al suo interno, senza risaltare. Forse, se ti fossi dilungata un poco di meno sull'ambientazione e un po' di più nello sviluppo della trama, anche tramite discorsi diretti, scene, flashback, la storia ne avrebbe preso di forza.

Mantenimento dell'IC / Solidità dei nuovi personaggi: 8/10
Un altro punto dolente è la figura di questo padre invidioso e traditore; se di Maegh conosciamo tutto, amori e passioni, forze e debolezze, l'aspetto fisico e il passato, quel che le manca e quel che vorrebbe, di suo padre non sappiamo niente. Sappiamo che fino a un attimo prima era con lei, al suo fianco, le insegnava una tradizione di famiglia; e l'attimo dopo, senza preavviso, la tradisce e la condanna non solo senza rimorso, ma anche senza interesse. Insomma, mi è parso un passaggio un poco forzato, e questo è un peccato. Sviluppare meglio l'antagonista della tua storia avrebbe permesso anche a Maegh e al suo dolore di emergere in tutta la loro intensità. L'ottimo punteggio, pertanto, è legato esclusivamente alla maniera in cui hai trattato la figura di Maegh.

Attinenza al tema:
Attinenza alla fotografia: 8/10
La fotografia è effettivamente parte integrante dell'ambientazione e della trama: la boccetta verde che segna il destino di Maegh diviene causa scatenante, questa Pietra Filosofale perduta per invidia feroce. Ho però un dubbio: il termine mana, che avrei trovato adattissimo ad un'ambientazione fantasy, mi stona in questa Irlanda del Basso Medioevo. E' un termine asiatico, infatti, reso famoso da certi giochi di ruolo anche in Europa - e da qui l'uso sulle boccettine di vetro. Ho lasciato comunque un alto punteggio perché “c'è”, è lì, ma, se posso permettermi, ti suggerisco al momento della pubblicazione di articolare diversamente l'ambientazione e di spiegare questo mana energy sulle ampolle.
Attinenza alla canzone: 7/10
Per quanto i tre versi da te scelti siano piuttosto calzanti con la storia di Maegh - e in particolar modo con il momento in cui sceglie di non mostrarsi lacrimevole e urlante per andar contro al tradimento del padre indifferente - non ho trovato che il resto della canzone venisse articolato veramente “addosso” alla storia. Devo dire che, se non avessi saputo quale canzone avevi scelto, il riferimento in mente non mi sarebbe mai venuto. Conservo un buon punteggio, tuttavia, per via di quei tre versi e per il modo nel quale li hai espressi.

Apprezzamento personale: 3,5/5
Mi è sembrata una storia con dell'ottimo potenziale; se potessi darti un suggerimento ti direi di rileggerla, di ampliarla e di arricchirla, perché quel che ne potrebbe venir fuori sarebbe eccellente. E' una trama toccante, e la forma che usi è completa, è elaborata, non superficiale; hai cura in ciò che scrivi e professionalità nel tuo informarti, nel tuo rendere l'ambientazione elemento vero e vivo della storia. Mi è dispiaciuto non poterti dare un punteggio più alto di questo, già buono di per sé, ed è veramente un peccato.

Salice

Correttezza grammaticale: 7,5/10
Ho notato qui e là alcune incongruenze tra i verbi o comunque un uso particolare di essi. Confesso che essendo la tua storia molto ben scritta ed intrigante, queste piccoli interruzioni nella lettura mi hanno infastidita molto, perché risultavano “inutili pause” mentre quello che volevo era andare avanti e scoprire altro sulla storia di Maegh. Ti cito un caso che mi è saltato particolarmente all'occhio: “coltivai il sospetto che si riservarono” In questo caso, “riservassero” sarebbe stato più adeguato.

Stile e lessico: 7,5/10
Hai uno stile interessante e coinvolgente, sicuramente personale che ho apprezzato molto, ma alcune frasi mi sono risultate di difficile lettura e comprensione, forse dovute ad un uso particolare della punteggiatura, dove ho notato l'alternarsi di frasi molto brevi, secche e scorrevoli, ad altre molto lunghe e articolate, che lasciano il lettore senza respiro e vagamente confuso alla fine. Per quanto anche io stia ancora prendendo le misure con questo magico segno di interpunzione, mi sento di consigliarti forse un maggior uso del punto e virgola – che comunque utilizzi in qualche caso - per mantenere unità alle tue frasi senza però rinunciare ad alcuni attimi di pausa meglio gestiti.
In questo ambito ho anche considerato la scelta dell'uso dei termini, e ho trovato qualche caso che mi ha lasciata perplessa, come ad esempio “violando la mia personalità e il mio ambiente” li ho trovati “strani” in bocca a Maegh. Non ho ben compreso se con quel “personalità” tu intendessi qualcosa di molto fisico, e allora “persona” sarebbe stato più chiaro, ma ugualmente sfumato su dettagli troppo cruenti, oppure se intendessi un senso più spirituale del termine, ed allora forse “intimità” e “rifugio” forse avrebbero fornito un'indicazione più chiara. Nel complesso resta comunque molto buono, soprattutto per la struttura intensa che sei riuscita a creare!

Solidità della trama e originalità della storia: 8/10
La trama è senza dubbio avvincente e intrigante, adeguata allo stile lievemente epico che hai scelto e con un climax che fornisce la giusta suspence man mano che si avanza nella lettura. Indubbiamente non è la solita storia e mostra una buona originalità che mi sono sentita di apprezzare molto. Un piccolo appunto che vorrei farti riguarda la frase a pagina tre: tradita dal mio stesso padre. Credo che quella frase specifica in quel punto tolga un po' di aspettativa alla storia, rivelando un dettaglio che avrebbe potuto creare maggiore sorpresa trasformandola in un “tradita dal mio stesso sangue” e palesando la natura del traditore in un secondo momento, lasciando ad intendere che sì, c'era stato un tradimento e facendo domandare al lettore chi, tra i parenti della coraggiosa protagonista, potesse averle mai fatto questo torto.

Mantenimento dell'IC / Solidità dei nuovi personaggi: 8/10
Ho trovato Maegh molto ben caratterizzata e coerente, solidissima come personaggio e di cui quasi si può intuire la fisicità, accentuata dalla scelta di narrare la storia dal suo punto di vista, cosa che la rende ancora più vera. Purtroppo però rimane lei l'unica vera e propria presenza all'interno della trama, poiché gli altri ci appaiono decisamente sfumati e poco presenti. La figura del padre avrebbe potuto essere caratterizzata maggiormente, anche e soprattutto in vista del ruolo importante che svolge all'interno della trama, fornendogli magari qualche atteggiamento ambiguo e generando così un “secondo livello di lettura” che potesse al contempo svilupparlo meglio come personaggio e fornire al lettore una scusa per rileggere la storia con occhi diversi pensando “ah, ma allora...!” Stessa cosa, anche se in misura minore, vale per gli altri personaggi, appena nominati all'interno della storia. Sarebbe stato bello e interessante scorgere anche solo qualche accenno dei rapporti che li lega a Maegh, fosse anche solo stato quello di carcerieri e torturatori, che rimangono senza volto e consistenza. Il punteggio è comunque molto alto per la complessità del personaggio principale, molto coinvolgente.

Attinenza al tema:
Attinenza alla fotografia: 8/10
Per quello che riguarda l'immagine, a parer mio ne hai scelto una tra le più difficili, e confesso di essermi stupita non poco quando ho capito il tipo di storia che avevi scritto. Ciononostante, sei riuscita ad inserirla con naturalezza e coerenza all'interno di una storia complessa, e quindi ti faccio i miei complimenti! Una piccola pecca è stato il suo nome all'interno della storia, che risulta un poco “appiccicato” e senza spiegazioni. Essendo un termine molto particolare, l'ho trovato poco coerente con il resto dell'ambientazione, molto ben costruita e accurata, quasi dipinta. Forse una maggiore spiegazione da parte di Maegh per il nome, o il suggerimento magari del padre tramite conoscenze antiche o straniere, avrebbe amalgamato meglio il tutto.
Attinenza alla canzone: 7/10
Per quello che riguarda la canzone invece il punteggio è più basso, sebbene sia sufficiente. Ho trovato i ritmi molto calzanti e ben inseriti nella storia, ad esempio, così come alcune strofe, in particolare quelle che tu stesse hai citato. Altre invece mi sono sembrate un po' perse e poco presenti, anche se il punteggio rimane comunque buono.

Apprezzamento personale: 3/5
La storia di Maegh mi è piaciuta molto, e ne ho apprezzato soprattutto l'originalità, il forte personaggio principale e l'accuratezza e la passione che hai messo nella ricerca storica, che risultano evidenti tra le righe e coinvolgono il lettore, trasportandolo in un epoca e in luogo lontani. Davvero interessante, anche se trovo che la tua storia quasi si presti ad una versione più lunga e completa, che le permetta di esprimere al meglio sia l'ambientazione accurata, sia di sviluppare i personaggi secondari e ampliare la trama.

Punteggio:
Correttezza grammaticale: (8 + 7,5)/2 = 15,5/2 = 7,75/10
Stile e lessico: (8,5 + 7,5)/2 = 16/2 = 8/10
Solidità della trama e originalità della storia: (8,5 + 8,5)/2 = 17/2 = 8,5/10
Mantenimento dell'IC / Solidità dei nuovi personaggi: (8 + 8)/2 = 16/2 = 8/10
Attinenza al tema:
Attinenza alla fotografia: (8 + 8)/2 = 16/2 = 8/10
Attinenza alla canzone: (7 + 7)/2 = 14/2 = 7/10
Apprezzamento personale: 3,5 + 3 = 6,5

Totale: 53,75/70


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Ecco i giudizi! Ne approfitto per ripeterti che la storia è molto bella e profonda, per essere soprattutto una One-Shot. La profondità con cui hai delinato il personaggio principale colpisce moltissimo, così come i paesaggi (mi rendo conto di non averne parlato nel commento, ma c'erano tante cose da dire!) che pare quasi di vedersela davanti, a tratti. :) Quasi una storia a capitoli, ancora complimenti, non si direbbe che sia stato il tuo primo contest!

Recensore Veterano
23/08/10, ore 22:05
Cap. 1:

Lu! Ciao. Non ho parole. Sul serio, sono sconvolta.
Penso sia una delle storie più coinvolgenti che io abbia mai letto.
Non ti dico che sia perfetta, perché penso che la parola "perfezione" rovinerebbe questo capolavoro.
Premetto che amo l'Irlanda, quindi nel momento in cui mi sono accorta dei nomi irlandesi ho fatto un mezzo sospiro di gioia, contenta di poter leggere qualcosa su questa terra (confesso che durante la tua descrizione non ho potuto non pensare a "In un giorno di pioggia" degli MCR e a "Il cielo d'Irlanda" della Mannoia, canzoni che mi fanno venire uno strana tristezza data dal fatto che è da anni che sogno di andare due settimane in Irlanda ed è da anni che non ci riesco).
E poi... l'Alchimia, l'accusa di stregoneria, il padre (giuro, non ho potuto fare a meno di odiarlo, il suo animo debole e invidioso che ha condannato a morte la figlia... trovo inconcepibile una cosa del genere, ma so che purtroppo la ricchezza - e in questo caso la promesso di vivere in eterno - può far sparire dalle persone quella traccia di umanità che ognuno dovrebbe avere).
Mi sono venute le lacrime agli occhi davanti alla morte di Maegh, eroina del duecento, ragazza che pur di non rinnegare un ideale, la sua essenza, la sua anima, la sua esistenza, muore a testa alta. Senza il conforto di una persona a lei cara (perché penso che in precedenza abbia amato il padre, che le ha insegnato a leggere e che, soprattutto, le ha trasmesso il suo sapere per quanto riguarda l'alchimia...), penso che questo sia stato per lei il dolore più grande...
Quando hai citato la questione cattolicesimo-protestantesimo, ti ho adorata, perché non hai creato una storia così per sgranchirti le dita, ma perché hai descritto un contesto storico sociale veritiero, perché hai fatto capire al lettore che ti sei appassionata a ciò che hai scritto e al luogo e al tempo in cui hai ambientato la tua storia...
In conclusione, posso dirti che sono diventata ufficialmente una tua fan (=.
Alla prossima, spero a presto! Ciao!!! (=

Nuovo recensore
21/08/10, ore 15:41
Cap. 1:

Devastante, ardente e scorrevole; dettagliati sia i personaggi che lo sfondo storico. Molto piacevole e significativo.
Molto bella anche la riflessione sull'uniformarsi e l'inseguire i propri sogni. Non si poteva definire meglio. Complimenti veramente per tutto il racconto.