Decisamente, ribadisco il principio secondo il quale le note sono del tutto superflue, perché la storia si spiega da sola, va avanti da sola, e non ha bisogno d'altro. Si può essere anche del tutto digiuni del fandom per poterla apprezzare: e io, in effetti, al momento in cui ho steso il giudizio lo ero. xD Si può dire che questa, come moltissime altre tue storie, abbia contribuito a spingermi sulla strada di Kuroshitsuji, per cui la colpa per la mia depressione post-prima serie è tutta tua!
E' un'AU meravigliosa che mi spinge a gongolare contenta per non aver tolto del tutto la possibilità di scriverne nel concorso; perfettamente in armonia con il lato più cupo delle atmosfere dell'anime, è una storia stranamente romantica malgrado i toni cinici, la conclusione, i personaggi. Una posizione meritatissima e un premio ancora più meritato.
Alla prossima!
Elos
Correttezza grammaticale: 8,5/10
Come avevo già rilevato in altre tue storie, la forma nella quale scrivi è sempre sostanzialmente corretta; ma qui e lì ho visto che hai lasciato virgole dove proprio non avrebbero dovuto starci, oppure le hai omesse e se ne è sentita la mancanza. Qui sotto riporto invece gli errori di forma che ho trovato: e che, in ogni caso, ti hanno lasciato comunque un punteggio molto alto.
–, : non è corretto, poiché il trattino stesso è segnale di un'incisiva. Dopo il trattino non vanno altri segni di punteggiatura.
d’un’indefinita: un apostrofo alla volta. Se nella dizione non è scorretta (e viene naturale), per iscritto deve diventare necessariamente di un'indefinita.
Scusate l’interruzione, tuttavia Mr. Sutcliffe: in questo caso credo che il ma sarebbe stato più corretto. Il tuttavia ha un significato più netto, che meglio si posiziona dopo un punto e virgola, un due punti o un punto, tutti segni, insomma, più forti.
Quanto più di discutere simili questioni in privato: il senso della frase non mi è proprio chiaro. Se intendevi dire “non ho intenzione di chiederti l'elemosina, ma di discutere...”, la forma più corretta sarebbe stata questa; se invece il senso era “non ho intenzione di chiederti l'elemosina né di discutere...” sarebbe stato meglio usare un tantomeno. Quanto più indica sì un “non vorrei fare questo, ma più che altro quest'altro”, ma in questo contesto non mi pare del tutto corretto. Devo dire che in generale all'interno dei dialoghi non è scorretto usare forme colloquiali o le classiche “storpiature” da parlato: però in questo caso sia questa forma che quella sopra mi paiono forzate, innaturali, soprattutto in un dialogo altrimenti forbito.
All’essermi salvato la vita, bevendone il sangue: Credo che in questo caso sia maggiormente corretta una forma estesa: al fatto che io mi sia salvato la vita.
Stile e lessico: 8,5/10
Devo dire che altrove ti ho visto usare uno stile più incisivo e originale; qui ho trovato diversi paragoni un po' troppo scontati, e una forma articolata spesso in periodi eccessivamente lunghi e ridondanti.
Per il resto, uso eccellente della lingua italiana: hai un lessico ricco e lo usi appropriatamente, con le parole là dove dovrebbero stare, gli aggettivi mai fuori posto (seppur, ripeto, ogni tanto un po' troppo arcaici o altisonanti), poche ripetizioni o nessuna ripetizione. Apprezzo la scelta che hai fatto sull'uso più frequente del nome proprio per indicare i personaggi: trovo sia la forma migliore nell'ambito del racconto e del romanzo. Le descrizioni - dei personaggi, delle espressioni, dell'ambiente e delle reazioni - sono curate e coinvolgenti. I personaggi sono caratterizzati anche tramite le diverse forme usate nei dialoghi.
Ho apprezzato l'idea di mettere il pezzo con la morte di Grell alla fine di tutto, spezzando la sequenza temporale a favore di una maggiore incisività. Se posso fare un solo appunto - che è meramente grafico e non ha influito sul giudizio - forse avresti dovuto “staccare” con qualche spazio in più, con un qualche segno, una paragrafazione diversa, le ultime due sezioni.
Una cosa: perché il titolo in inglese? xD Io sono un'accanita sostenitrice dei titoli in italiano salvo necessità diversa!
Solidità della trama e originalità della storia: 9/10
Ho letto le note ma avrei anche potuto non farlo. La trama si regge (e si legge) benissimo da sola: l'ambientazione è articolata e tutto sommato, malgrado la brevità, davvero ben descritta, i personaggi e le meccaniche che la muovono risultano credibili e coerenti.
Il punto mancante è legato solamente a quella che ho trovato essere una non brillante originalità: considerando che era un'AU, forse un'ambientazione sempre sul sovrannaturale mi è sembrata - più che scontata - carente di quello che poteva essere un tocco veramente innovativo. Tuttavia, la storia è affascinante e scorre via piacevolmente: ho trovato il dialogo nella cella tra William e Grell il punto più coinvolgente, perché sembra rivelare molto sia dell'uno che dell'altro, arricchendo insieme i personaggi e le dinamiche che li legano.
Mantenimento dell'IC / Solidità dei nuovi personaggi: - - -
…
Attinenza al tema:
Attinenza alla fotografia: 9,5/10
Non era un'immagine semplice, tutt'altro: e sei riuscita a riprenderla nel contesto e a darle un'interpretazione metaforica (quella delle gambe aperte per mostra e per teatro e delle gambe chiuse, alla fine, nel momento in cui vuole conservare la propria dignità, il proprio orgoglio) che si mantiene per tutta la storia. Se il punteggio non è pieno è solamente perché, in effetti, altri pezzi della storia di Sebastian, Grell e William risultano più centrali ai fini della trama e dell'ambientazione.
Attinenza alla canzone: 8,5/10
La decisione su questa parte del punteggio è stata piuttosto sofferta: purtroppo ho trovato che le sezioni della canzone adoperate nel contesto fossero troppo brevi, troppo stringate; Don't you dare è una canzone estremamente romantica - nel senso più standard del termine, per così dire - e in una storia d'amore così cupa non rende del tutto. Tuttavia, mi è piaciuto come hai inserito le parti della canzone che hai veramente usato.
Apprezzamento personale: 4/5
Malgrado fosse un'AU l'ho letta con piacere: Grell è meraviglioso, una specie d'eroe scuro, di quelli sporchi e appassionati e un po' malati, con un suo codice morale, per così dire - che non necessariamente corrisponde ad una qualche morale universalmente riconosciuta. La storia è una botta al cuore, perché ci si affeziona in fretta a lui - e si crede altrettanto facilmente che Sebastian davvero lo ami, davvero sia interessato, affascinato, innamorato - e scoprire così crudamente che è morto, e come è morto, be', mette tristezza. Nel complesso, davvero una bella prova d'autore.
Salice
Correttezza grammaticale: 9/10
Genericamente nella storia non sono presenti errori sostanziali di forma, ma in alcuni punti ho notato certi periodi un po' lunghi in cui sarebbe stato meglio mettere un punto o un punto e virgola, e un paio di punti dove la costruzione è risultata leggermente complessa, compromettendo (seppur minimamente) la scorrevolezza della trama. Ho notato qualche piccola imprecisione in un punto con gli apostrofi, ma nel complesso la grammatica è stata ben utilizzata e trattata.
Stile e lessico: 9/10
Lo stile è scorrevole e piacevole da leggere, non pesa affatto sulla storia e si segue la trama senza esserne disturbati o sopraffatti. In qualche punto ho trovato qualche ricercatezza di termini che spicca forse persino troppo, rallentando la continuità che il resto delle frasi costruiscono in maniera perfettamente naturale, ma risulta comunque apprezzabile l'utilizzo di parole meno usuali e comunque “in tono” rispetto alla struttura della storia. Ho trovato un caso di ripetizione (uno solo! Cioè, lo scrivo perché devo, ma uno solo è commovente, da vedere! )
Ho apprezzato molto in particolare la “graficità” di certe scene nella storia, dove i personaggi sono stati descritti nel loro posizionarsi in maniera accurata e che mi ha ricordato molto alcune scene del anime, rendendo quindi molto “visiva” la storia per tutti coloro che conosco il fandom. Peccato solo per un leggero appesantimento in quei punti, dove l'occhio vorrebbe “correre avanti” per sapere come finisce la storia; sono a parere mio delle sottigliezze che si notano meglio ad una seconda rilettura, quando il lettore già conosce la storia e può godersi lo stile dell'autore.
Solidità della trama e originalità della storia: 8,5/10
Intrigante e ben sviluppata, la trama coinvolge e possiede il giusto equilibrio tra eventi, introspezione e rapporti tra personaggi. Molto bello il modo di raccontare i fatti pregressi, lasciando che siano i personaggi a sviluppare ulteriormente le loro relazioni rinvangando il passato. Si ottiene così un equilibrio piacevole nelle parti della storia, mentre gli eventi si susseguono. Unico piccolissimo neo, forse la presenza di Ciel e Undertaker assieme ad Angela risulta quasi decorativa, e poco incisiva, dove i veri protagonisti sono chiaramente Grell, Will e Sebastian.
Mantenimento dell'IC / Solidità dei nuovi personaggi: 9,5/10
Ho trovato i personaggi molto IC e l'ho apprezzato particolarmente: sviluppare una AU e mantenere i personaggi nei loro ruoli, scombinando al contempo le parti, è una cosa molto difficile e qui la riuscita è ottimale! Grell, che è il protagonista della storia è perfettamente credibile e inserito in tutta la trama. E così Will, che mi è piaciuto particolarmente. Il suo modo di chiamare e considerare Grell è perfettamente IC! Mi ha un poco destabilizzato invece Sebastian: vederlo slegato da Ciel lo rende un personaggio leggermente più ambiguo e forse un poco “sbilanciato” come presenza, ma si compensa abbastanza nello sviluppo della trama e negli intrecci con Grell, assumendo nuovi aspetti e nuovi ruoli.
Attinenza al tema:
Attinenza all'immagine: 9/10
Hai scelto un'immagine complicata e l'inserimento è stato ben fatto, decidendo di affidare al protagonista l'abbigliamento e la posa provocante dell'immagine, riuscendo tra l'altro a ripresentarla più e più volte nella storia, tramite i dialoghi tra personaggi, rendendone bene l'effetto non solo fisico, ma anche metaforico. Il punteggio non è pieno per il semplice fatto che risulta poco trattata invece l'altra metà dell'immagine, decisamente marginale rispetto alla prorompente personalità della “ragazza cattiva” della parte destra.
Attinenza alla canzone: 9,5/10
Per quello che riguarda la canzone, l'ho trovata ben inserita nella storia e ben “distribuita”. Non si ammucchiano riferimenti in una sola parte, insomma, anzi le strofe, trattate come dialoghi all'interno della trama stessa, si ripartiscono in maniera equilibrata lungo tutto lo svolgimento del racconto. Vorrei dire di più, ma l'ho trovata così ben messa che non ho nulla da aggiungere!
Apprezzamento personale: 3,5/5
Devo dire che per essere un genere che solitamente non apprezzo affatto, mi è piaciuta molto! I rapporti tra personaggi sono accennati in maniera presente eppure delicata, per nulla invasiva, e io ti ringrazio moltissimo di questo! Anche il rapporto che viene “sfumato” è stato gradevole da leggere e per nulla pesante. L'intera storia è affascinante e coinvolgente,e devo dire che anche la segnalazione AU non crea nessun disturbo, anzi si accosta molto bene alle atmosfere originali, dando quasi una sensazione di “sarebbe potuto accadere se” Quasi una what if, insomma. Complimenti!
Punteggio:
Correttezza grammaticale: (8,5 + 9)/2 = 17,5/2 = 8,75/10
Stile e lessico: (8,5 + 9)/2 = 17,5/2 = 8,75 /10
Solidità della trama e originalità della storia: (9 + 8,5) = 17,5/2 = 8,75/10
Mantenimento dell'IC / Solidità dei nuovi personaggi: 9,5/10
Attinenza al tema:
Attinenza alla fotografia: (9,5 + 9)/2 = 18,5/2 = 9,25/10
Attinenza alla canzone: (8,5 + 9,5)/ 2 = 18/2 = 9
Apprezzamento personale: 4 + 3,5 = 7,5
Totale: 61,50/70 |
