Recensioni per
Break free
di Rota

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/10, ore 00:03
Cap. 1:

Partiamo subito dalla grammatica: “Shino odiava gli ospedali, più di qualsiasi altro luogo. Ma forse era solo perché gli ricordava un pomeriggio[…]”, visto che il soggetto sono gli ospedali, il verbo dovrebbe essere “ricordavano”; un’altra piccola svista è: “Li stette”, dove “lì”è scritto senza accento.
Lo stile è davvero apprezzabile e tagliato su misura per descrivere una storia particolare come questa, tuttavia pecca in alcune frasi che non offrono una comprensione immediata, ad esempio: “per poi ritrovarsi a fissare un letto occupato da un cadavere e non accorgersi neanche di star piangendo l’intera anima sul viso.”; altro difetto sono alcune ripetizioni come: “Era rabbia quella che gli scorreva nelle vene, rabbia quella che gli faceva digrignare i denti e assumere un’espressione più che arrabbiata.”, in cui sarebbe stato meglio sostituire “arrabbiata” con “infuriata” o un altro sinonimo, oppure: “Il ragazzo si sedette di peso sulla prima seggiola di plastica che trovò vuota. Gli occhi nel vuoto.”, qui viene ripetuto “vuoto” (la sedia in questione potrebbe essere “libera”).
Le sviste di cui sopra, comunque, sono abbastanza superficiali; una un po’ più grave si è invece registrata nell’attinenza alla citazione: abbiamo faticato un po’ a trovare dei riscontri della frase nella fic, e abbiamo risolto la questione con una interpretazione più “libera” e meno letterale della citazione assegnata.
Liquidati gli aspetti più spinosi, passiamo all’IC: “Shino non amava troppo il contatto fisico nell’intimità di una stanza chiusa, figurarsi in un luogo pubblico quanto poteva sentirsi a disagio”, “ Se fosse stato per Kiba – sicuramente – le loro belle espressioni strafottenti sarebbero state spiaccicate contro il primo muro disponibile”; ecco, queste due frasi sono la sinossi perfetta dei caratteri opposti dei due protagonisti. Ma è risaputo che gli opposti si attraggono, come ci dimostra la tua fic mettendo in luce tutte le difficoltà che la cattiveria e l’ignoranza della gente può creare sul percorso di due innamorati dello stesso sesso.

Gradimento personale di Kiki:
La tua storia mi ha subito colpita, per il tema di fondo che hai trattato. È una lettura piuttosto impegnativa, ma risulta scorrevolissima e ben scritta; una solida base grammaticale e uno stile più che discreto sono stati tuoi alleati, oltre ad un introspezione curata. Si riesce a sentire la tensione, sembra quasi di vedere Shino e Kiba, i due assoluti protagonisti, e di sentire ciò che provano. Ed anche l'ambientazione, sì, che è descritta sin nei minimi particolari, quasi il lettore riuscisse a trasportarsi nella situazione insieme ai personaggi.
La parte finale, poi, è quella che mi ha più commossa: ogni parola trasuda sofferenza, malinconia, un dolore mai sopito; Shino è IC proprio perché non esprime quel dolore a parole, ma i suoi gesti sono sufficienti a travolgere il lettore in questa triste vicenda.
Davvero una fan fiction bellissima, merita di essere letta e riletta più volte.

Giudizio personale di Red Diablo: “Era la stessa sensazione di quando guardava la neve – che, lenta e tenace, livellava tutto, facendo disperdere le singole personalità in un’omologazione allucinante.”; questo pensiero mi ha quasi shockata per la sua forza, poiché di solito la neve è vista come un elemento tranquillo e rasserenante, e qui invece è rappresentata come un mostro che, lento e metodico, inghiotte tutto con il potere tremendo dell’uniformità. Geniale e sconvolgente, davvero.
“[…] perché é fin troppo vero che gli uomini si nutrono di pettegolezzi e debolezze altrui.”, e qui viene l’amaro in bocca perché questa affermazione è tremendamente vera.
“Sì, perché Shino piuttosto che tornare a casa pieno di lividi preferiva tornarci completamente e perfettamente integro. Si era abituato a sopravvivere più che altro, senza badare troppo alla qualità di una vita che non riteneva abbastanza accattivante da essere cambiata.”, “Perché il fuoco delle passioni brucia tutto troppo in fretta, consumando ogni cosa senza la minima ragione a muoverlo.”; questi passaggi mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi: ho provato una pena infinita per Shino che, nonostante provi rabbia, probabilmente rancore, per tutto quello che deve subire, rimane stoicamente chiuso nel suo silenzio e nella sua calma, come un masso che lascia che l’acqua gli scorra addosso senza scalfirlo. Peccato che l’Aburame non abbia la stessa resistenza del macigno, come si vede nell’ultima parte, e questo lo rende umano in un modo che fa venire il magone.
“Lasciami vivere un solo istante ma lasciami vivere bene e come voglio io!”, di nuovo lacrime agli occhi, questa volta per Kiba, il testardo Kiba, che preferisce farsi quasi ammazzare di botte pur di poter vivere anche solo un attimo senza sacrificare il suo carattere incendiario.
“Ancora una volta, si ritrovò a piangere in un ospedale, con il viso tra le mani e le lacrime nascoste dagli occhiali scuri – e l’anima nel palmo, così esposta e indifesa da incutere la più pura pietà.”, il pezzo finale sulla madre è stato destabilizzante: non pensavo assolutamente che il defunto citato all’inizio potesse essere uno dei genitori dell’Aburame, e vedere Shino così indifeso, così inerme, a singhiozzare di nuovo in un ospedale, solo e lontano da tutti, mi ha fatto una tenerezza infinita. Suscita il desiderio di essergli vicino, di confortarlo… una conclusione che dà i brividi e le lacrime in un modo magistrale e drammatico.
Complimenti vivissimi: non è davvero facile rendere due personaggi così vivi da soffrire per loro. Complimenti, te li meriti tutti.


Ti rinnoviamo i complimenti, ringraziandoti di aver partecipato al nostro contest. La tua storia ci ha lasciate sconvolte, perché in fondo tu riesci ad architettare sempre delle trame ben strutturate e drammi interiori in cui tutti noi possiamo immedesimarci. Quindi, cara Marghe, ci sembra più che giusto lodarti per la sensibilità dimostrata e lo stile puntiglioso e diretto al contempo.
Al prossimo girone, mi raccomando! **
Kiki e Red.

Recensore Veterano
26/08/10, ore 15:13
Cap. 1:

Prima di tutto complimenti per il primo posto, meritatissimo.
Ho apprezzato dalla prima lettera all'ultima questa One-Shot -e non solo perchè adoro Shino Aburame con ogni cellulina del mio cervello. Ma anche perchè quello di cui ho letto era Shino, un perfetto Shino Aburame e, accanto a lui c'era un perfetto Kiba Inuzuka.
A mio parere hai capito benissimo questi due personaggi, cogliendo appieno il loro essere e rendendolo tuo, scrivendo di loro come se fossero mossi da Kishimoto. Anzi, meglio: nel manga non vengono trattati molto, anzi, quasi non vengono mostrati. Forse è per questo che ho ammirato i tuoi personaggi, che erano proprio loro dalla prima frase all'ultima.
Per non parlare poi del tema che hai trattato e come lo hai trattato. È qualcosa di delicato, ciò che hai scelto di prendere come centro della tua fanfiction, ma lo hai saputo trattare in maniera assolutamente perfetta: la fine soprattutto mi ha espresso una malinconia e una sofferenza profondi, che sembravano uscire da ogni parola.
E adoro il tuo modo di scrivere. Dovrei aver già letto qualcosa di tuo -se non l'ho recensito è per colpa della mia pigrizia- ma ora sicuramente andrò a spulciare le tue fanfiction per leggere qualcos'altro che, ne sono sicura, mi colpirà come questa One-Shot.
Non mi rimane che rinnovarti i complimenti, davvero^^

Dopo questa recensione seria, mi permetto un secondo di fangirlare con te sulla fanart: Shino è davvero fiQuo!
Ora sparisco e ti lascio -finalmente- in pace.
Saluti
_BlackRose_