Ecco, e dopo aver finalmente letto questa meraviglia io mi pento, mi pento incredibilmente di non averlo fatto prima ma di aver aspettato un'occasione propizia per farlo, finalmente.
Cosa mai poter dire, ora, in una semplice recensione?
Innanzitutto, ci sono state immagini che mi hanno lasciato in uno stato interiore molto simile allo sgomento. Prima, la mela, la mela rossa: marcia, ricoperta di polvere, che rotola e rotola, fino a che una mano non prende l'occasione propizia e la "coglie" *che bello che è questo termine, messo in un contesto simile*. Ed eccolo, il "nuovo padrone", Francia, che sfrutta la speranza insita nei rivoltosi per insidiarsi nei loro cuori e nella reggia di Spagna, prendendone il posto a tutti gli effetti.
Seconda, la rosa che muore nel momento stesso in cui viene, ancora, "colta", strappata dal cespuglio in cui è cresciuta. Questa immagine vivida di morte mi è rimasto impresso in maniera indelebile, davvero, perché collegarlo a Spagna non è così immediato, per questo devo dire che l'autrice ha voluto osare ed è riuscita a raggiungere un traguardo davvero notevole. Indi, Spagna agonizza, privo di vita, come una rosa che, splendida, appassisce miserevolmente e in qualche istante.
Infine, il tramonto, come elemento di comunione tra Romano e Spagna, elemento che sancisce e ribadisce un legame che difficilmente si spezzerà, nonostante il dolore, nonostante la dominazione, nonostante la polvere, il silenzio e la guerra, nonostante Francia.
Nonostante tutto questo.
Ed è anche bello come l'autrice riesce a descrivere i sentimenti dei suoi personaggi, arricchendo il testo di metafore incalzanti e accurate, usando uno stile coinvolgente e pulito allo stesso tempo.
Romano, in tutto questo, spicca, nella sua ricerca di libertà e serenità allo stesso tempo, ambivalente come solamente lui sa e può esserlo.
Davvero, una bellissima fan fiction.
[Questo commento partecipa a Recensioni d'Autunno 2 @ maridichallenge] |