-IC (9.4/10)
-Sviluppo Warning (10/10)
-Originalità (3.0/5)
-Grammatica (7.5/10)
-Giudizio personale (1.5/2)
Totale 31.4/37
La tua fic mi ha davvero divertita, ma ne parleremo dopo. Ora occupiamoci di tutti gli altri parametri. Prima di tutto, l’ IC. Pressoché perfetto. Ino e Shikamaru sono molto simili agli originali. La Yamanaka è prolissa e parla continuamente, decisa, estroversa e anche consapevole dell’ascendente che possiede nei confronti del ragazzo. Inoltre, farsi offrire –o meglio, imporre di farsi offrire- un Martini da Shikamaru è proprio da lei. Per quanto riguarda il Nara, pigro e troppo annoiato per dover ‘sbattersi’ in quel modo tecnologico, preferisce oziare e vivere la vita come viene. Il suo lavoro, la sua attesa è una condanna all’attività. Preferisce poltrire, invece di avere seccature simili. D’altronde, oramai sembra un cliché, ma è la pura verità. Shikamaru preferisce di gran lunga stare a guardare. Ho trovato imperfezioni –leggerissime - verso la fine. D’altronde una reazione tanto intrepida può essere dovuta al riaffiorare dei suoi sentimenti per lei. Però mi aspettavo che meditasse di più sul da farsi. Pensare, riflettere. E’ questo Shikamaru. Lui medita. Conseguenze, pro e contro. Ha reagito stranamente d’impulso, prendendola per il braccio. Come ti ho detto, ho penalizzato davvero poco, in quanto per il resto le due figure erano perfette. Anche lo Sviluppo Warning è perfetto. Hai fatto quello che ti ho chiesto, mettendo al centro la coppia da me affidata. Hai dimostrato abilità nel destreggiare due personaggi che vanno contro la tua posizione, e non posso far altro che complimentarmi con te. Sei stata abile a mettere in risalto quelle due figure così affini e allo stesso tempo così diverse. Anche l’originalità è buona. Non ottima, ma buona. Dopotutto, momenti del genere sono stati descritti ampliamente. Devo ammettere che l’AU in questo pairing è molto ricercato. E’ uno Slice of Life divertente, però. Avevi una coppia parecchio utilizzata, ma hai cercato un’ambientazione un pochino differente, con un sottofondo amaro. Chouji, Shikamaru e Ino che si sono persi di vista pare davvero improbabile, dato il loro profondo legame. Perciò, l’incontro sorprende entrambi, ma li rende consapevoli di quello che erano. La grammatica è invece un punto meno positivo degli altri. Dimentichi sempre la virgola prima del ‘ma’, cosa che non dovrebbe accadere. La punteggiatura è poco curata e c’è qualche errorino di distrazione. Qui per esempio.
“Rifletté qualche istante appurando poi che non valeva la pena rispondere e comunque non aveva nessuna voglia di litigare con la ipersensibilità del touchscreen. Dio quanto odiava quella parola.”
Dopo rispondere, prima della e, ci vuole decisamente una virgola, altrimenti la frase diventa troppo lunga. Inoltre, errore che presumo sia dovuto ad una disattenzione. ‘La’ ipersensibilità. L’articolo non è errato, ma suona male. Ci vuole l’apostrofo, d’obbligo.
C’è anche qualche errore di forma. Dopo i trattini mettici uno spazio.
“[…] -il più giovane che la sua compagnia avesse mai avuto!– oppure –che diventavano sempre più piccoli, sempre più complessi-
In questo modo la fic appare più ordinata e meno schiacciata.
A volte componi frasi lunghe che possono confondere. Qui, per esempio, ho perso il filo. Ho riletto, ma continuo a non capire.
“Quando gli avevano messo in mano quell’aggeggio infernale come regalo per la promozione a direttore generale del suo reparto – il più giovane che la sua compagnia avesse mai avuto!- l’avevano ripetuta tante di quelle volte che adesso solo a pensarla gli veniva la nausea.”
Credo che il tutto si riferisca alla parola touchscreen, ma me ne sono resa conto soltanto ora, quando ho scritto il giudizio. Cerca di modificare la sintassi. Qui è poco comprensibile.
In questa frase hai dimenticato il ‘di’. Credo tu te ne sia dimenticata.
“Erano più maledettamente azzurri quanto ricordasse.”
Toglierei inoltre maledettamente. In quella posizione non fa che appesantire la lettura.
Inoltre, meglio ‘al bar’, di “nel bar”, come scrivi tu. E ti consiglio, sempre per quanto riguarda la forma, di mettere ‘sia…sia’, invece di “sia… che”. La fluidità sarebbe maggiore.
Questa invece è un’espressione che rasenta il dialetto.
“Una suoneria fin troppo semplice, accompagnata da un leggero vibrare, riportarono alla realtà i due, entrambi immersi nei loro pensieri, e controvoglia il Nara uscì dalla tasca il super tecnologico cellulare. Con un gesto piuttosto stizzito premette il tasto verde e portò l’apparecchio all’orecchio.”
Uscì? Non è corretto. Potevi dire ‘estrasse’ o altri verbi che significassero la stessa medesima cosa. Come puoi notare, come ho fatto io, quel verbo stride in mezzo a tutto il resto.
Come ti ho già detto, il tuo stile è buono, anche se a volte pregno di frasi superflue e confuse.
Altro errore.
“Quante volte aveva sperato di superare quella enorme muro che li separava?” Questa volta hai proprio sbagliato. Credo tu abbia cominciato una frase per poi cancellarla e terminare il periodo in modo differente. Stai attenta, certi errori deturpano la forma.
Lessico lineare, ma non troppo semplice. Mi piacciono le impressioni di Shikamaru sugli oggetti tecnologici che lo circondano. Traspare una nota di sarcasmo e ironia da questo scritto.
Per quanto riguarda il giudizio personale, mi è piaciuta. Molto semplice, è vero, ma carina. Mi piace il contesto, quel bar, il loro incontro dopo anni. Mi piace la coppia, e questo vale. Ti faccio anche i miei complimenti per aver abbattuto il tuo personale muro dei pairing amati e odiati, anche se mi hai detto che avevi già scritto qualcosa su di loro. D’altronde, la sottoscritta non è perfetta, può sbagliare ad affibbiare le coppie odiate.
Tornando al discorso di prima – esattamente prima riga - , questa fic è stata divertente. Il loro incontro è decisamente coerente con i loro due differenti caratteri, e le due personalità a confronto fanno scintille.
Con una grammatica un po’ più curata avresti fatto il botto. Brava ancora, Nana. |