Lo so, lo so, sono una carciofa a tutti gli effetti perché dovevo commentare ieri ._. Sono stata talmente travolta dalla smania di scrivere (e da quella di andare a dormire ahah) che non sono riuscita psicologicamente a pensare ad una mega-recensione vera, quella che tu ti meriti. Ma rimedio subito :)
Tu sai benissimo quanto io ami questo Nicholas - più "crudo" del solito, per così dire, ma sempre il solito ragazzo (o forse è meglio dire uomo?) dolce e, soprattutto, innamorato - e questa Sally, anzi, Sullivan, una ragazza secondo me misteriosa, ma che si apre a tutti gli effetti con il suo amore, Nick. Sally forse non avrebbe mai immaginato che partire per Parigi l'avrebbe portata solo a realizzare il suo sogno dal punto di vista professionale, ma anche umano. E' vero, non specifichi che lei desideri trovare l'amore vero, però quando sta con Nick è così felice, così appagata, che sembra... Realizzata, in pace con se stessa. Come se una parte di lei, anche se magari inconsciamente, l'avesse aspettato per tutta la vita. Fin dall'inizio, Sally è presentata come una ragazza, secondo me, attenta ai minimi particolari, al modo disordinato in cui corre il mondo attorno a lei, specialmente all'aeroporto. Quell'introduzione è da paura, fattelo dire *_* Mi ha fatto riflettere seriamente ed ho pensato che, alla fine, anche io quando sto all'aeroporto mi sento, come dire, diversa, perché sono pronta ad andare in un posto dove nessuno mi conosce, dove, se volessi, potrei iniziare da zero. E' una cosa che non avevo mai notato, forse l''avevo sempre data per scontata, ma Sally no (e probabilmente neanche tu :D). E' diversa, questa ragazza, e, soprattutto, nata per esserlo. Basti pensare al nome, Sullivan, che stende su di lei un alone di mistero, che la trascina al centro dell'attenzione, che la rende unica. Poi, col tempo, è stata omologata alla folla, venendo soprannominata Sally, ma è solo una questione "esterna". Perché lei è Sullivan, la rimarrà per sempre. Quel nome non deve esserle andato tanto a genio, forse è stata lei stessa - da piccola - a proporre di farsi chiamare Sally, per vergogna. Ma credo che ora, da più grande e più matura, ha compreso il valore di quel nome così strano, così diverso, speciale. Ed ha imparato a conviverci, secondo me, specialmente con Nick: con lui è Sullivan e non si vergogna di esserlo. Anche se, per questione di comodità, lui la chiama Sally. Voglio sottolineare particolarmente una frase, che mi ha fatta emozionare sul serio. "Semplicemente Nicholas e Sullivan amavano vivere la vita così , in maniera inaspettata, senza alcun programma. Tutto veniva così, naturalmente, nel modo meno scontato possibile. Ma se è vero che l’amore e imprevedibile e irrefrenabile, allora, loro non avevano niente da temere. Non sentivano più il peso del mondo sulle loro spalle, il peso delle loro sconfitte,
delusioni. Perché adesso, che erano insieme, potevano dirsi pronti a sollevare il mondo e salvarlo con la forza di un amore forte e semplice." E' un pensiero bellissimo, questo, perché è vero che quando ci si innamora si vive alla giornata, si vive e basta. Anche se si è mezzo mondo lontani, si è pur sempre insieme. Sappiamo cosa vuol dire stare distanti da una persona a cui si tiene particolarmente, per questo dobbiamo stare insieme, anche se siamo "mezzo mondo" lontane (parlo sia di noi nello specifico, che in generale :D). Ce la faremo!
Grazie, Leti, per questa storia meravigliosa che mi ha fatto commuovere.
Grazie, per tante altre cose, che sai benissimo :)
Un abbraccio forte e bravissima!
Giulia. |
