Non ho ancora avuto modo di leggere nulla circa il personaggio di Gellert Grindelwald, di cui in effetti non si sa nulla, ed è bene che tu sappia che la tua storia rappresenta una sorta di spartiacque tra l’ignoranza del prima e la consapevolezza del poi ^^
L’opinione che ho di Gellert corrisponde ad un uomo che ha sempre avuto coscienza dell’esistenza di due strade, ma che ha sempre scelto, forse per curiosità, quella del male, senza mai curarsi degli effetti che le sue scelte avrebbero potuto avere sugli altri. Nella tua storia, questa mia ipotesi trova parziale fondamento nel finale, quando Gellert rivela di aver tenuto Rommel sotto l’effetto della Maledizione Imperius: da questo comprendo che non ha mai avuto a cuore il benessere del mondo, né di quello magico né tantomeno di quello Babbano.
Hai scritto in maniera magistrale, facendo buon uso della grammatica e servendoti di un lessico appropriato. Ho apprezzato molto anche lo stile, stringato eppure molto evocativo, e desidero farti i miei complimenti per il modo in cui sei riuscita a rappresentare qualcosa di così lontano e difficile da immaginare come la Seconda Guerra Mondiale.
Una storia toccante, di quelle che fa piacere passare a rileggere di tanto in tanto. Storia da ricordare,
Effie

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Stupenda!
Davvero, non ho altre parole per definire questa storia: mi sono letta quasi tutte le tue fanfiction (tranne quelle a raiting rosso, per la faccenda della maggiore età) e credo che il primo lunedì di Ottobre sarò lì in attesa dell'aggiornamento a WWII. (Ecco, hai appena guadagnato una stalker)
Ritornando a "Le Campane di Notre Dame"... secondo me hai caratterizzato benissimo Gellert: è davvero crudele, impassibile nella sua ricerca del Bene Superiore e non si ferma proprio davanti a nulla. Tutto questo si riassume nella frase: 
 -Durerà per poco. Sono solo pedine, il mio è un piano universale, che non comprende né Rommel, né il beneamato cancelliere tedesco, né Churchill, né tantomeno quella donna. Se è crudele, se è senz’anima, come qualcuno lo definì, dobbiamo ricordarci che è per un Bene Superiore.-
Sì, Grindelwald è esattamente come lo immagino io e, in questa storia, è forte di una maturità che non ha nelle Fanfiction in cui si limita ai discorsi sul Bene Superiore: insomma, è passato dalle parole ai fatti e lo fa senza il benchè minimo dubbio, anzi, si diverte!
Proprio come un bambino alle prese con un nuovo giocattolo...
Mi è piaciuta molto l'idea che fosse stato lui a condurre i fatti della Seconda Guerra Mondiale, è un progetto molto ambizioso, ma tu scrivi davvero molto bene e i personaggi sono straordinari. Soprattutto Randolph! ^^
Alla prossima
Martina 

A-ah! Sono la prima a commentare *gongola*
Appena ho visto [Sorta di Spin-off di WWII] mi sono precipitata a leggere, perché, anche se ho scoperto solo da poco la tua fic, mi ha veramente appassionata. E io ho bisogno della mia dose settimanale di Randolph ♥ ♥ Quindi, il primo lunedì di Ottobre, qualunque giorno esso sia *controlla e segna sul calendario*, io sarò qui in fremente attesa.
Tornando a noi... WOW.
Voglio dire, è una shot densa, dai toni fortemente dark e a tratti angoscianti. Si percepisce la desolazione, il dolore delle innumerevoli vite spezzate, che diventano solo numeri su numeri negli innumerevoli orrori della guerra, di ogni guerra, ma dietro i quali si celano volti, famiglie, storie di persone con i propri sogni e desideri, e di cui la madre che piange disperata sul cadavere del figlio sembra diventare il simbolo. E anche lei soccombe, in nome di un ideale che non conosce e non può comprendere, in nome di quello che agli occhi di Gellert appare come un gioco, quasi avesse intrapreso la sua missione per il cosiddetto Bene Superiore per occupare il tempo in un momento di noia.
Tutto appare davvero crudele e senz'anima, tanto da far male.
Sei senza dubbio riuscita a trasmettermi una forte emozione, i miei complimenti. Baci e alla prossima.
(Recensione modificata il 26/09/2010 - 11:26 pm)