Oddio.
Oddio.
Prima di tutto non mi aspettavo un tuo aggiornamento, visto che dal blog leggevo di cambiamenti e spostamenti ed evoluzioni che, pensavo, non ti avrebbero permesso di pubblicare. Quindi leggo, e leggo curiosa, come sempre. Finisce la storia e mi trovo davanti a quella dedica. Assolutamente inaspettata, davvero.
Sono anni che ti leggo, anni.
Sei stata una delle prime autrici che ho letto ("Mistake" è sempre nel mio cuore e spesso, più di quanto tu possa credere, ci ripenso) e delle prime persone che avessi "conosciuto" sul web tramite i blog. Ricordo un giorno intero speso dietro ai tuoi post su quel blog verde e giallo che leggo tutti i giorni.
E poi. E poi arriva questa dedica e mi sento troppo felice. Cioè, non pensavo, davvero, di esserti stata di conforto. Ovviamente, quando scrivevo i vari commenti, speravo di esserlo e cercavo di esserlo, ma credevo di essere sempre rimasta una bianca presenza dietro ad un ammasso di bite (o come diavolo si chiamano). Per cui, sapere di essere stata un appoggio e ricevere questa storia e questi ringraziamenti per me è bellissimo ed emozionante.
Grazie :)

Passiamo a commentare la storia, ora.
Beh, che dire, mi sembra di conoscerli da una vita, questi personaggi. Amelia che cresce, Amelia che spera, Amelia che è una ragazza come me e che sento tanto vicina, Amelia che è sempre più vera. Questo è il bello delle tue storie.
Sono sincere, sono semplici, come le migliori storie devono essere, e complicate, come la vita (che non è altro che la fonte di tutte le storie). Sono storia un po' incomprese, secondo me, vista la pochezza dei commenti, ma sono storia che meritano molto di più. E lo dico sul serio.
Per cui, adesso corro a leggere il secondo capitolo.
Ancora grazie, davvero.