Quando recensisco fanfiction come questa mi sembra sempre di dire banalità. Il fatto è che quando una fanfiction è così, non mi viene niente di brillante da dire che risulti all'altezza di quel che penso della storia. Prima o poi imparerò a scrivere recensioni degne XD
Tutto ciò per dire? Che mi è piuaciuta tantissimo ^^
Amo il trio (beh, qui manca Jecht, ma li adoro anche a coppie XD) , e adoro trovarmi davanti a storie che non solo parlando di loro, ma ne parlano in un modo così naturale che non sembrano fanfiction. E qui Auron è Auron (anche se appare poco), e Yunina è Yunina, semplicemente. E Braska è maledettamente Braska, invocatore che ha scelto la sua strada, e che è primaditutto un padre, e come padre vede Auron come un ragazzo troppo giovane per capire cosa prova un padre (scusa le ripetizioni), e spiega le sue motivazioni che in realtà non vanno neppure spiegate, perché le sue motivazioni hanno sette anni e gli occhi di colore diverso (a proposito, sarà per l'ascendenza Albhed? Ci rimugino da sette anni...), e sono quelle di un padre che ha scelto liberamente ("Braska aveva scelto, di conseguenza era un uomo libero; non poteva avvertire costrizione nel suo animo quando, osservando la figlia immergere le mani nell'acqua per gioco, aveva deciso di darle la possibilità di continuare a giocare in quel modo anche al di fuori delle mura di Bevelle" me la sono riletta tre volte perché è troppo bella XD).
Meravigliosa!

SBRRRRLFQQZOMGWTFBBQ notificata ieri da LJ un attimo prima di dover mollare internet, ho salvato il tutto in fretta e furia e letto in serata davanti a una tazza di tè... brividini fangirlosi fin dal titolo. E lo spaccato su Bevelle appena illuminata, se sapessi disegnare te l'illustrerei ma non ce n'è bisogno perché è già bello e grafico da solo. è commovente... perfettamente distribuita fra avvenimento esterno e introspezione, Braska è dannatamente lui nei grandi tratti e nelle piccole cose e anche Auron (qualcuno che si ricorda della differenza d'età e la usa, evviva!) auroneggia compunto. In effetti è credibilissima come prima cosa che possa avergli detto dopo quella notizia... dopo aver recuperato la mascella, le facoltà intellettive ed essersi dato all'alcolismo, pover'uomo (RISOLTO UN MISTERO, ecco perché l'irreprensibile s'è attaccato alla bottiglia :asd:). Mi sembra significativa sia nella forma sia nella sostanza, come se elaborando il fatto cercasse di dirsi che era una spinta che veniva dall'esterno, non un moto autonomo – che quindi si poteva contrastare.

Bellissimo il giro di concetti su responsabilità e libertà - in generale e applicato a lui - e la valenza dell'acqua, ben sfruttando l'ambientazione... bellissima tutta. Ed è per me! *abbranca fanfic come un orsacchiotto* Mi ssssiolgo.

Btw ti assicuro che non si vede che è un primo approccio – il prompt nuovo e affascinante (e anche un po' ananas) scorre via proprio naturale.

Aaaw.