Ciao!^^
volevo tanto leggere qualcosa di tuo, ma non conosco la maggior parte dei fandom su cui scrivi, per cui eccomi qui^^
Chissà chi era questa Sophia, di cui di volta in volta s vede solo qualche pezzetto che spunta dietro le compagne di classe? Mi è piaciuto molto questo tuo insistere sui "pezzetti" di lei che con fatica si colgono dietro barriere che ne impediscono la vista completa: è come se anche noi vedessimo qualche pezzetto di lei, ma ci sfuggisse il tutto. Vediamo occhi verdi, vediamo lividi, ma in pratica non cogliamo altro di questa ragazza. Chi è, cosa fa, cosa vuole o perché non si ribella rimangono grandi misteri, come accade regolarmente quando qualcuno sceglie di togliersi la vita.
Certo, la morte chiude sempre la porta, tronca ogni spiegazione, ma "questa" morte ha qualcosa in più: è una fine scelta, preferita a un'esistenza sofferente e perlopiù spinge l'altro a farsi domande, ma le domande raramente hanno una risposta.
Molto bello lo stile, telegrafico, distaccato, quasi un resoconto che mette il lettore di fronte alla propria mancanza di empatia, quella che ognuno di noi ha nei confronti di tante cose, quella che in definitiva ha spinto Sophie al suicidio. Nell'ultimo paragrafo, quando Sophie non c'è più, si avverte come un senso di smarrimento, di straniamento. Si avverte la sensazione di aver perso un'occasione: anche se si voleva fare qualcosa, anche se la vicenda di Sophie aveva risvegliato la dormiente empatia, ora è tardi. Non c'è più niente da fare.
Complimenti, una storia breve ma molto bella! |