Cosa posso dire?L'evento di per sè, che fa' da sfondo alle brevi parole di Ludwig e Gilbert, è uno dei spaventosi e terribili che la storia ricordi.Non so se ci sia qualcosa di simile, di cosi terribile, di cosi mortale, di cosi..razionale.
Proprio i due dimostrano questo, non attaccano, non discutono, seppur in cuor loro sanno che stanno commettendo qualcosa di cosi orrendo, qualcosa di..non lo so, forse non è definibile qualcosa di questo genere.
Ed è proprio la loro passività, la loro accettazione dell'incarico, seppur in cuor loro, seppur cercano di non guardare, di non immaginarsi, di parlare d'altro, sanno e il peso, per loro, sarà sempre dentro loro.
Riesce, seppur in modo leggero, a esprimere tutta quella tragedia e di esprimere proprio quel concetto che poi altri hanno cercato di capire, di come, l'uomo, possa scendere a questo, nella obbedienza a qualcuno di superiore, che sia uomo, che sia stato.
La seconda parte, più breve, va a parlare prima della caduta del Muro di Berlino e, ovviamente, anch'esso tocca gli animi di chi legge la storia, rivelando di come, Ludwig, ci tenga molto a suo fratello, che in questa versione ha cercato di dargli forza, davanti a quell'orrore che non accettavano ma eseguivano.
Forse una delle più delicate e belle storie di Hetalia che ho letto, non romantica, mio genere preferito, ma toccante, drammatico e terribilmente vero.
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