questa storia è davvero bella. il ritmo e lo stile sono adattissimi alla narrazione. è dfficile che io lasci delle recensioni, lo devo ammettere, ma quando una storia mi colpisce così tanto non posso rinunciare. è semplicemente commovente e l'ultima scena, quella delle due mani intrecciate, è così carica di significato che ti colpisce come un pugno e ti lascia lì tramortita, con gli occhi fissi sulla pagina. in un solo gesto, sei riuscita a mostrare la paura della donna e della bambina, ma anche la solidarietà di due sconosciute che cercano di farsi forza l'un l'altra, di ottenere e dare conforto. davvero toccante, non c'è altra definizione. bella, bella, bella nella sua tristezza. lo stile che hai usato in questa narrazione è scorrevole e bello nella sua semplicità, come doveva essere; mi è parso davvero di vedere il mondo attraverso gli occhi di daphne, che è ancora bambina nonostante la sua voglia di sentirsi responsabile (cosa che poi rimpiangerà alla fine).
un piccolo appunto: non credo che una bambina possa viaggiare da sola in aereo, nè tantomeno che dei genitori la manderebbero così allo sbaraglio. forse potevi fare in modo che viaggiasse con una conoscente (magari per qualche disguido avevano i posti separati, se volevi comunque farla sedere vicino ad una sconosciuta).
comunque questo non toglie il piacere di leggere una bella storia, che colpisce ancora di più se si pensa che è tratta da un evento davvero accaduto.ora la smetto, perché ho già scritto un papiro.  rinnnn

Č tristissimo, mi viene da piangere. Complimenti, la lettura č scorrevole e... dannatamente commovente, accidenti! Spero tanto che Daphne sia tra quei sopravvissuti trovati vicino a Grammatiko, e se anche non fosse... Preferisco pensarla comunque cosė.
Bel racconto, davvero! :)