Recensioni per
Skyline in blue [come il gabbiano Jonhatan Livingston]
di Callie_Stephanides

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
"Skyline in blue" è probabilmente una delle migliori rappresentazioni dell'universo L'Arc-en-Ciel non come semplice gruppo musicale, ma come gruppo di amici, indugiando su ricordi privati e sentimentali prima ancora che sugli alti-altissimi di una carriera che stava arrivando al culmine.
testu - narratore della storia - è anche il punto focale della vicenda, lui il nodo in cui si intrecciano anche le personalità degli altri componenti del gruppo, haido, ken, sakura. Ma è anche, se non soprattutto, uno degli archi di un arcobaleno che si sta sgretolando, un uomo che si sente un fallito non solo e non tanto per aver rischiato di perdere il suo sogno, ma soprattutto per non aver saputo aiutare un amico in difficoltà, è un uomo che - congelato nel suo dolore - non riesce a guardare più in là del proprio naso.

"Skyline in blue" descrive - a mio parere - il tetsu più vero, più fragile ed autentico, ma anche un ken meraviglioso nel suo essere un pagliaccio saggio, un amico sincero fino alla brutalità.

[...]Credo ci sia una forma di cattiveria gratuita in certe frecciate di Kitamura, ma quel che le muove non è mai una malizia giocata per farti male, dunque hai il dovere di perdonargliele tutte. Anche se è uno stronzo, cioè.
“Dimenticavo che tu e haido siete due capre. Ogni tanto ti farebbe bene leggere qualcosa di diverso dalle mirabolanti avventure di un comandante di carta.” “Lascia perdere Char, per favore.” “Oh, scusa tanto se offendo il tuo amichetto del cuore. Comunque il gabbiano Jonhatan Livingston era uno svitato come te. Uno che se ne fregava delle regole del gruppo, per volare più in alto di tutti.” “E questo che c’entra con…” “È una vita che ti conosco, Tetchan. Da quando montavi i Gundam a caso per perfezionare il progetto. Sei uno che, costruita un’idea o una convinzione, non è mai stato in grado di tornare indietro.” “Si chiama coerenza.” “O stupidità, Tetchan. Fattelo dire da uno più grande. La vita implica anche un po’ di flessibilità. Qualche marcia indietro e qualche deviazione interessata. Pretendere di procedere spediti in linea retta, quando davanti a te c’è un muro, vuol dire fare la fine di haido.” “Cioè?” “Posto che non fosse granché intelligente dalla nascita, quello sarà stato il colpo di grazia. O no?”[...]

E questo piccolo estratto, da solo, basta a definire la bellezza di una storia semplicemente perfetta.