Mia cara la tua idea è davvero interessante, mi piace^^ E’ bello pensare che c’è un posto dove c’è qualcuno che ti ascolta senza doppi fini, solo per il gusto di farlo e per, inconsciamente, fornire aiuto a qualcuno. A volte anche sfogarsi con uno sconosciuto può essere d’aiuto, anche se con la diffidenza che ormai regna nel mondo è sempre difficile farlo.
Mi è piaciuto molto questo squarcio nella vita di Kei: la sua vita apparentemente perfetta, ma a cui manca qualcosa di fondamentale… L’amore paterno.
La sua crescita interiore, se così si può chiamare, come la sfida con Hiruta gli lanci come dire l’amo verso quello che poi la scoperta sulla madre e le parole del padre lo hanno condotto. Il diventare freddo, cinico, asociale, senza sentimenti (e lo zampino del nonno non poteva certo che rendere tutto questo ancora più forte v.v)
Ma è stata bellissima la metafora usata per il suo, come dire, rientro alla luce: la mano tesa di Takao verso di lui.
Il scoprire l’affetto degli amici, l’essere parte di un gruppo unito e legato da un sentimento profondo, quello che avrebbe voluto ricevere da suo padre. Bellissima anche la metafora sul fuoco della passione, l’ho sempre amata riferita all’argenteo^^
Ma bellissima la battuta finale di Al, stupenda xD
Insomma cara, un altro lavoro interessante che seguirò molto volentieri =)
Colgo l’occasione per scusarmi se sono sparita dall’altra tua storia “Vodka e Mojito”, ma tornerò a breve, promesso =)
Al prossimo capitolo, complimenti davvero^^
Un bacio forte ^*^
La cara Pad ^*^

L'idea è molto interessante e ben congeniata, si prospetta una bella raccolta =)! In cuor mio non entrerei mai in un simile cafè, non sarei in grado di esternare i miei ricordi a sconosciuti e fidarmi di questi ultimi XD, ed inizialmente ho trovato strano che una persona solitaria e diffidente come Kei accettasse una 'sfida' del genere... Questa è solo una mia opinione, eh, un'iniziale perplessità che poi è stata abbandonata nel corso della lettura e nella mia felicità di sguazzare un pò nella psiche del nippo-russo XD! Ebbene, io ho sempre trovato molto interessante il rapporto fra Kei e suo padre -di cui viene dato uno scorcio nel manga- tanto da farmici fantasticare su parecchio... Il punto di vista che hai dato in questa storia è particolare ed intrigante, ho apprezzato ogni singolo aspetto legato alla confusione, allo smarrimento di questo bambino che cerca un appiglio per lottare dopo le diverse delusioni subite. Hai delineato quella sorta di insofferenza ed insoddisfazione che sono parte importante di Kei -specie nella prima serie-. Ed ho inoltre quel riferimento alla mano di Takao è stato veramente un tocco di classe: con una frase, una sola frase, hai spiegato l'intera evoluzione interiore di Kei in modo eccellente. Bel lavoro! Con ciò mi dileguo, a risentirci al prossimo capitolo =)!

Molto bella. Mi piace l'idea che hai avuto, davvero originale lo psyco caffè, così come mi  è piaciuto il capitolo; insomma, essendo Kei il mio personaggio preferito, non posso non apprezzare il fatto che sia stato il primo XD
Sono curiosa di leggere i prossimi, e sono certa che saranno belli e interessanti come questo :D
P.S Ho apprezzato particolarmente il riferimento a Takao e alla mano tesa verso Kei. Adoro loro e quella scena!! Al prossimo capitolo, un bacio!