Commentare una poesia è sempre difficile.
Personalmente trovo che alcune volte tu vada a capo senza un vero perché. Facendo così spezzi quello che dovrebbe essere il significato del periodo che non è più incisivo come dovrebbre. Ti faccio un esempio:
Sei circondato da una coltre
di fitta nebbia.
Personalmente non credo che sia poi così necessario troncare questo pensiero, potevi omettere il verbo essere e lasciare tutto in un unico rigo così da rendere esplicito il tuo pensiero.
Circondato da una fitta coltre di nebbia.
E lo stesso accade subito dopo...
Le tue labbra sussurrano parole
all'aria.
Al contrario ho apprezzato molto quando sei andata a capo in questo altro verso:
E poi colpisci,
al cuore.
Perché quel al cuore lasciato lì da solo ha tutto un significato suo. Colpisci laddove sai di poter far male, laddove risiede il sentimento, l'anima, l'essenza di una persona.
Perché quel all'aria da solo? Che senso ha? Non sono un'esperta di metrica, ma credo che una parola da sola debba avere un significato pregnante per il testo e non essere legata al periodo precedente.
Anche quando successivamente ti riferisci al vento glaciale che ghiaccia il cuore, io personalmente per evitare un'assonanza troppo esplicita, ma magari voluta proprio da te, avrei sostituito il tuo con un sinonimo magari tipo paralizzi.
Nel complesso però la poesia mi piace, esprime il pensiero di una ragazza sì spaventata da quello che è il suo nemico di sempre, ma allo stesso tempo affascinato dal mistero che lo avvolge.
Scusa per le note, ma preferisco essere sincera piuttosto che scontata con un Brava, che bella poesia. Spero di poter leggere presto qualcos'altro di tuo. Questo non è il mio stile.
Preferisco analizzare e consigliare per quelle che, secondo me, dovrebbero essere le correzioni.
Adesso vado, ripeto, il contenuto mi piace, credo che dovresti modificare la forma.
Alla prossima.
(Recensione modificata il 16/11/2010 - 12:47 pm) |
