Ho aperto questa fanfiction per caso, dopo aver curiosato un po' sulla tua pagina autore. L'ho scelta perché volevo leggere qualcosa di nuovo e di originale, e posso dire di essere soddisfatta.
Ammiro la tua coraggiosa scelta del personaggio protagonista, le storie che parlano di Merope Gaunt si potrebbero contare sulle dita di una mano. Sei riuscita a farmi conoscere un aspetto di questa ragazza che la Rowling aveva semplicemente accennato. La tragicità della sua decisione, dopo aver capito che l'amore dato da una pozione non può essere definito vero amore, è ben delineata. La conclusione, un finale lasciato aperto, lascia intendere senza specificare e spinge a lasciar andare l'immaginazione a briglia sciolta. Significativo è quel "Tom", il nome tanto odiato dal figlioletto proprio a causa della ragione che Merope adduce per chiamarlo così. Tale ragione - il padre - appare solo di sfuggita, come un'ombra affascinante ma pur sempre come un'ombra. In fondo è questo il suo ruolo nella vita di Merope e del piccolo Tom, no?
Ho trovato bellissima una frase, in particolare: "le parole sono inutili se si è coscienti di quanto siano effimere". Credo che sia la presa di coscienza della ragazza, e mi trovo d'accordo con lei (e te, immagino) ^.^
Spero di non averti annoiata con questa recensione chilometrica,
Lady Lynx 

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Tu scrivi bene.
uahahahahahaha
No, vabbè, mi piace molto questa fanfiction, come, del resto, mi intriga molto il personaggio di Merope. Mi intristisce molto pensare alla sua storia e mi fa pensare a quanto il passato possa segnare il presente e il futuro. E con questo ho finito u.u

Sono felice di aver aperto questa fanfiction!
Dunque, il personaggio di per sè mi piace a prescindere: quante di noi darebbero oro pur di avere una pozione del genere?! XD
Ma particolarmente ho apprezzato come tu abbia analizzato l'animo di Merope.
Non è una ragazzina stupida che innmorandosi del primo che passa lo accalappia e non capisce mai di aver fatto uno sbaglio.
è un personaggio in crescita, che cambia, non si accontenta più di un amore fasullo, ma tenta disperatamente di renderlo reale.
E quando crollano anche le sue illusioni è lei stessa a crollare.
Fisicamente, ma più che altro psicologicamente.
Una storia bellissima, che mi ha dato qualche brivido, quando parli delle parole effimere.
E la domanda resta: se Merope fosser rimasta accanto a suo figlio, Tom sarebbe diventato Voldemort?
Tu non rispondi, se non con quell'ultima frase: il suo nome. Merope era piena d'amore, e forse se lo avesse dimostrato a suo figlio, forse le cose sarebbero state diverse.
Un'ottima lettura.
Brava!

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