Recensioni per
Cronache poetiche.
di Myrose
Salve, sono la roleplayer di Mello. |
Splendido Spleen, che mi scortichi l'anima con carezze violente, come di pioggia lavica nei miei pensieri torbidi, come occhi di cerbiatto attonito, come terra che trattenga il fiato. Questo è ciò che ho provato leggendo il tuo componimento: la violenta banalità del dolore che ogni singola parola mi ha dato, e che mi ha talmente scosso da farmi dimenticare persino di respirare, tanto l'occhio si rifiutava di allontanarsi da ogni frase, quasi tu fossi stata in grado di ipnotizzarmi con ogni singola metafora. Premetto che io ho una certa simpatia per il nostro Carletto, che con ogni aggettivo trascina il lettore in un mondo umido, dove le percezioni dei cinque sensi si amplificano e, con essi, anche la capacità non solo di godere, ma anche e -soprattutto- di soffrire. Dopotutto, direi che Mello esprime perfettamente la concezione dello spleen, dell'insoddisfazione di vivere, di quella inquietudine metafisica che costituisce un limite invalicabile per una persona che è sì animata da forti passioni... Ma che è anche tormentata dai rimorsi, dai pensieri, dalle delusioni. E così è questo Mello che grida al cielo la propria angoscia, a questo cielo metallico che tu hai saputo dipingere divinamente, accennando anche all'evocativa immagine di quattro cavalieri dell'apocalisse, che qui sembrano cavalcare i cumulonembri e soffiare nelle trombe, per poi bere dalle coppie dell'odio l'ira di dio (questo è un verso della Bibbia ed è estramente... SUPERBO vedere come tu abbia accennato al Dies Irae in questo contesto). In ogni tuo componimento c'è tutto: un coinvolgimento sia fisico che mentale: fisico perchè tutti i sensi sono stimolati - sento il requiem dei tuoni lontani, gusto il sapore amaro della giusta vendetta sdegnata (a proposito: bellissima interpretazione!), vedo il cielo che luccica cupamente mentre avverto il gelo che mi avvolge, accompagnato da un vento che sa di pioggia. |
Baudelaire *O*! |
Allora, vediamo... come ho trovato questo capitolo? Semplicemente stupendo, non solo perché hai usato le parole del poeta maledetto nei confronti del quale nutro profonda stima ed ammirazione, ma perché sei anche riuscita ad inserirlo in un contesto che fa riferimento al neoclassicismo, al romanticismo e al decadentismo ricreando delle atmosfere che costituiscono il mio genere di lettura preferito. E' bellissimo come tu abbia in un certo senso paragonato il tormento spirituale di Mello a quello di Baudelaire e come tu abbia ricreato il confronto tra le due figure di uomo romantico (il ribelle contro le convenzioni sociali e la vittima con unica speranza nel suicidio, che poi per altro nel caso di Baudelaire fallisce miseramente) che un intero secolo di filosofia ha cercato di esporre. Hai reso la natura circostante partecipe dei sentimenti e del turbamento di Mello in modo semplicemente perfetto, quindi non posso che farti di nuovo tutti i miei complimenti^^ |
Non so come tu faccia, ma riesci sempre ad aggiornare quando qualcosa mi va storto (e ultimamente mi capita spesso, purtroppo) e ti sono grata per questo^^ |
Questa ennesima piccola poesiola è struggente e forte al contempo. Parla di disperazione, parla di Apocalisse, parla di sfide. Ben si accostano i versi del poeta dannato Boudelaire ad un bello e dannato come Mello. L'idolo è morto, ma l'allievo non si fa sopraffare dallo sconforto: lotterà e si opporrà al nemico che ha osato uccidere la Giustizia, non prendendo il suo posto, perchè quello, purtroppo per lui, spetta al primo candidato ovvero Near, ma divenendo Nemesi. Ecco, M è un antieroe: benchè perseveri un giusto fine non si fa scrupolo ad usare mezzi come si suol dire poco ortodossi. |