Lucretia.
Questa storia è poesia. Questa storia è teatro. Questa storia è passione. Questa storia è emozione. Questa storia è vita e morte. Questa storia è speranza e disperazione. Questa storia è La Storia.
Credo di averla amata infinitamente. Anzi, sono sicura di averla amata infinitamente.
Il tono, lo stile, i tempi. Tutto perfetto. Le frasi, frasi forti, frasi speciali, frasi che risaltano tra le parole.
Io ti faccio i miei complimenti, perchè questa storia è a dir poco fantastica. I personaggi sono costruiti così bene da lasciarmi ancora una volta incantata di fronte alla tua bravura. Pierre è estremamente reale e, al contempo, lontano da tutto e da tutti, nero. Assolutamente e meravigliosamente nero. Jeanne è eterea, impalpabile, eppure corruttibile e corrotta, bianca, ma macchiata, alla fine, dal peccato. Il fatto che non si chiami realmente Jeanne la fa sentire ancora più divina, ancora più lontana dalla nostra concezione. Loro due, che fanno all'amore (sai quanto ami quest'espressione) e che si confondono in un'amalgama di disperazione e speranza, appunto, di disillusione e di sogno, accompagnati dalle parole di Baudelaire, inserite al posto giusto, nel momento giusto, con il tono giusto, creano immagini e situazioni altamente liriche, secondo me.
Tu, che hai uno stile impeccabile. Sempre uguale a se stesso e sempre nuovo in ogni storia. Tu, che possiedi le parole come fossero amanti e che le utilizzi come fossero gioielli sulla splendente pagina delle tue storie. Tu, che io leggo e adoro. Tu: fantastica. |