Recensioni per
L'ultimo volo dell'aquila
di LonelySpring

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
12/03/11, ore 12:15
Cap. 1:

Ed eccomi qui. 
Giuro, mentre leggevo mi è salita una rabbia sorda, come tutte le volte che mi avvicino a qualsiasi elemento storico che parli dei vincitori, viziati da un disinteresse assoluto verso l'altro. 
Oh, ne ho letto così tanto, ho studiato e ascoltato, interminabili lezioni di storia dove si parlava del bisogno di acculturare i selevaggi, di portare la luminosità della fede, di civilizzarli... scuse a migliaia per nascondere l'unica vera realtà: gli Europei - allora, ma oggi ne potremmo parlare ancora tanto, troppo - si credevano immortali, gli unici veri uomini, distinti da quelli che erano più animali. 
Ne parlerei all'infinito, di come non abbiamo fatto altro che distruggere e distruggere, senza il sacrosanto diritto di fare niente di ciò che è accaduto (per non parlare delle conseguenze che, dai Pellerossa, si sono estese all'Africa... lasciamo stare).
Passando alla tua storia, in particolare... credo sia cruda come doveva essere, ma sopratutto è delicata; la scelta di far parlare un ragazzo, qualcuno che a distanza di spazio e di tempo è come noi, dopotutto, che prova la paura dell'ignoto, della morte e dell'inutilità della battaglia; che si lancia comunque in guerra per salvare una cosa che dovrebbe essere normale come la Vita... le tue parole mi hanno portato rabbia, forte, più che tristezza... nonostante la memoria sia lontana, nascosta negli stupidi patrottismi delle varie Nazioni europee,  continuo ad arrabbiarmi ferocemente, quando la mente ritorna a questi avvenimenti. Tutto ciò per dire che la tua storia l'ho sentita, davvero, e mi ha profondamente colpita. Inoltre volevo sottolineare la profondità delle ricerche che devi aver fatto per scriverla e per infonderle veridicità storica. Bella. 

Recensore Master
10/03/11, ore 18:47
Cap. 1:

Ciao! Mi hai fatto venire i brividi con questa storia, così triste, così amara, così commovente.
Ho amato ogni singola parola perchè nel modo in cui le hai disposte raggiungono tutte il cuore.
"Ma l’aquila continua, testarda, a lanciarsi sugli avversari; e poi, d’improvviso, muore.
Muore perché non abbastanza forte. Muore perché i bianchi sono molto più crudeli dei pellerossa. Così, si conclude il volo dell’aquila, breve e fugace come un fulmine a ciel sereno. Termina, affogato nel sangue di molti innocenti.
« Sia fatto il volere di Viracocha1. »
L’aquila, esala l’ultimo respiro e con lui, tutto il popolo, rosso, crudelmente, anche nel sangue."
Quest'ultima parte poi! Credevo di piangere! ç.ç
Complimenti, hai scritto davvero una bella storia.
Alla prossima,
Cla

Recensore Master
26/12/10, ore 23:34
Cap. 1:

In primis, la cosa più ovvia, un grazie.
Un grazie per aver partecipato all'iniziativa -che io stessa, purtroppo, ho dovuto lasciare da parte perché troppo occupata; un grazie per avermela dedicata, poi, perché ne sono veramente onorata.
Ora passo a recensire.
Ho iniziato a pensare a questa iniziativa più o meno due anni fa, quando sono andata in America. Sono passata davanti a una riserva (mi pare si chiamasse "Cervo Bianco") e vedendo lo stato in cui vivevano questi indiani sono rabbrividita. Veramente.
Sono stata felice di vedere che non sono l'unica a cui la cosa sta a cuore.
Mi ha colpito, mi ha colpito per molti fatti:
-il presente. Questa immediatezza delle azioni. Non ci sono descrizioni, non capisci dove siamo, unicamente dai nomi degli dèi e dell'aldilà possiamo capire che sono gli Inca. Questa è la situazione di qualunque popolo che viene brutalmente conquistato. È una storia universale, una storia che tocca proprio per questo.
-La drammaticità dell'immagine di quest'aquila -popolo- morente.
Sei stata brava, veramente brava a narrare questo breve, ma intenso momento. Brava per aver ricordato.



P.s. Perdonami, ma volevo segnalarti una sola piccolissima cosa:  "la voce del grande mentore, parla ancora"; "L’unica cosa che lo spaventa, è la morte"; "L’urlo di guerra indigeno, si leva nell’aria" quelle virgole, toglile -sono tra soggetto e verbo- e la storia sarà veramente un piccolo confetto amaro ma necessario da mangiare ;)

Recensore Master
26/12/10, ore 16:44
Cap. 1:

Anche se hai scritto che è triste per essere commentata, io recensisco ugualmente...
Io sono appassionata di Tex, quindi so molto sui soprusi e sui massacri che per secoli i bianchi hanno commesso nei confronti
del popolo rosso, praticamente li hanno sterminati e li hanno rinchiusi in riserve, li hanno scacciati dalla loro terra e trattati brutalmente.. insomma,
conosciamo tutti la storia dell'America, a me è sempre dispiaciuto per i pellerossa.. mi ha fatto piacere trovare nella sezione storico una ff
come la tua, sì sì, non si deve dimenticare nulla.. grazie davvero, a me è piaciuta tantissimo.. cortes lo avrei ammazzato, per non parlare della disfatta
di little bighorn, è stata celebrata e ricordata per anni.. e allora tutti gli indiani uccisi non li ricorda nessuno???
Scusa se mi sono persa nelle mie riflessioni.. ma è stata davvero una bella lettura, triste ma vera, quindi grazie!