Arrivo in ritardissimo perché lo sai, ho avuto qualche problemuccio personale, perché onestamente sono fusa e credevo di averti già commentato e poi perché quando mi sono accorta di non averlo ancora fatto mi sono messa a rileggerla per la millesima volta e mi sono emozionata come una cretina.
Ora, a mente più lucida, finalmente ti recensisco.
Innanzitutto grazie, grazie per avermi pensato e per esserti intrufolata in modo così garbato e sensibile nel mio mondo. Grazie per avermi soprattutto indovinata e immaginata in un modo che non potevo sperare né credere.
E' vero, le storie sono questo: la capacità di creare esistenze dove apparentemente non ci sono ma allo stesso tempo la consapevolezza che invece non stai creando niente, che stai solo attingendo dalla realtà, che stai solo dando qualche pennellata ad un quadro che qualcuno ha già dipinto molto tempo fa e molte volte. Dico sempre che non c'è nulla che non sia mai stato scritto, ma aggiungo che non necessariamente deve essere stato scritto su carta: anche il mondo attorno a noi è una biblioteca di storie che dobbiamo solo saper leggere. E qui c'è la vera genialità: tu hai letto la mia, mentre io leggevo quelle altrui. Tu sei l'autrice che mette in scena l'autrice che mette in scena gli altri. Insomma, anche tu hai allungato la mano - una mano meravigliosa - e hai attinto ad un piccolo libro di quella biblioteca. E l'hai fatto con lo stile delizioso, semplice ma curato, dolcissimo che ti contraddistingue e che mi ha fatto venire gli occhi lucidi.
Mi sono persa ancora, in questa storia, in te che ti perdi in me.
Per fortuna è intervenuto il patato a risvegliarmi da questo bellissimo sogno! |