Recensioni per
Epitaffio
di Bellis

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
20/04/15, ore 18:54
Cap. 1:

Non solo momento di riflessione, ma anche puro Piacere di leggere! Hai utilizzato uno stile straordinariamente simile all'originale, quasi mi sembrava di essere tornata ad affrontare il capolavoro di Wilde!
Ottima la resa dei personaggi, ottimo l'inserimento dell'intima tragedia di Dorian che si preoccupa di ciò che i posteri potrebbero pensare di lui, quasi un brandello della sua innocenza (o ipocrisia, come direbbe Harry) passata...e ottima la sua risposta a Harry stesso, così smaccatamente simile nello stile alla parlata dell'amico (così come lo imita nel "Ritratto", così qui).
In una parola...eccezionale! Complimenti :)

Recensore Junior
27/08/12, ore 19:15
Cap. 1:

"Il suo era il tipo di preoccupazione quale un artista avrebbe potuto provare riflettendo sull'incerto futuro della sua creazione prediletta." Questa è una delle frasi più belle e adatte alla figura di Dorian che io abbia trovato! Esprime cosa per lui significasse la sua vita e, sinceramente, la adoro.
E' un testo molto originale, non mi spiego come tu possa aver trovato un'idea così interessante e bella!
Per quando riguarda il modo di descriverla penso che tu sia riuscito/a ad imitare davvero bene lo stile di Oscar Wilde tanto che leggendo questo brano mi è sembrato un'altra parte del libro originale!
Un'altra parte molto bella è stata quella in cui a Dorian saltano in mente tutte le quelle domande su cosa la gente penserà di lui sulla sua morte: hai fatto sì che le stesse domande che fiorivano a lui fiorissero anche a me. Complimenti!

Recensore Veterano
30/07/12, ore 11:14
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia, trattante "Il ritratto di Dorian Gray", viene scritta con uno stile pertinente al linguaggio usato dall'originale. È fluido, intelliggibile e soprattutto rispetta la caratterizzazione indiretta dei personaggi, che mantengono la loro identitA. La trama rimane quindi avvincente, intrigante e quasi inquietante, proprio come deve essere un derivato di Oscar Wilde. Riesce a porre frasi ad effetto che non potrebbero essere piu efficaci, quindi ritengo che questa storia meriti di ritrovarsi nella categoria delle Scelte.
(Recensione modificata il 30/07/2012 - 11:15 am)

Recensore Veterano
11/07/12, ore 19:45
Cap. 1:

Non ho mai letto un racconto tanto similare all'originale, tanto intenso da poter sembare di Wilde. Chissà cosa direbbe... È bello avere apprendisti a distanza di un secolo e mezzo o il suo genio non va occultato? Non posso dare una risposta ma tu hai saputo rendere, con un linguaggio estremamente appropriato, un episodio che potrebbe quasi inserirsi nel romanzo come, appunto, aneddoto. Mi è piaciuto molto l'epitaffio e sono certa che io non saprei mai raggiungere tale ispirazione o meglio non saprei tradurla così galantemente. Mi ha fatto piacere notare, finalmente, assenza di errori *certamente per la gara* e trovo che la caratterizzazione invece sia ideata a pennello. Devo ammettere che l'antico sconvolgimento dettato da Wilde in questo istante è ritornato.

Recensore Junior
30/05/11, ore 15:51
Cap. 1:

Ed eccomi qua finalmente a recensire.
Premetto dicendo che ho trovato questa storia per caso, qualche mese fa, finché bazzicavo nella sezione "Il Ritratto di Dorian Gray". Ricordavo il tuo nickname e che ti eri ritirata dal mio contest - sì, io sono quella che ha indetto "Dorian Lovers - 'Cause we love him" - ma mai avrei immaginato che tu avessi ultimato la storia e addirittura l'avessi pubblicata su EFP; così, mi sono buttata a capofitto nella lettura e sono rimasta letteralmente scioccata di fronte a questo scritto così sublime. Quella che tu definisci "lettura non molto accattivante" per me è qualcosa d'indescrivibile. Lo stile raffinato e a tratti aulico mi manda letteralmente fuori di testa, soprattutto nei racconti che parlano d'epoche passate, in una fanfiction come la tua. E mai, mai, mai avrei immaginato di "vedere" un Dorian ed un Henry Wotton così IC dall'inizio alla fine del racconto. Come mai avrei pensato che qualcuno potesse raccontare dell'epitaffio sulla tomba del bellissimo Gray e che lo facesse in una maniera così aggrazziata e leggera. Non c'è un'ombra di volgarità in questa storia - che spesso si trova nei racconti che parlano di lui, colpa anche del film - né tantomeno un errore grammaticale: è un immaginario foglio di carta immacolato, senza alcuna sbavatura o imperfezione. E che dire delle frasi? Oh, sono splendide. Catturano l'anima del lettore. E la scritta sull'epitaffio si adatta in tutta la sua interezza non solo al personaggio di Dorian, ma anche a tutta la storia. Dire che semplicemente azzeccata, ti giuro, mi sembra assai riduttivo. Scusami, ma non riesco a trovare parole abbastanze belle e adatte per descrivere questo piccolo capolavoro.

Ciò che hai scritto è meraviglioso e mi spiace tantissimo che tu non abbia potuto partecipare. Spero di poter leggere ancora qualcosa di tuo scritto su questo fandom. Intanto, questa storia finisce tra le preferite, sappilo.
I miei più vivi e sinceri complimenti.
Alla prossima!

Lonely

Nuovo recensore
19/05/11, ore 22:50
Cap. 1:

Davvero senza parole.. E' davvero molto bello, soprattutto per come hai saputo mantenere le caratteristiche dei personaggi senza comunque mai cadere nel banale (cosa che non era difficile, tenendo conto del Capolavoro con il quale ti stavi cimentando!).
Complimenti!,
Detto da una che ha assolutamente amato quel Libro!

Recensore Veterano
09/04/11, ore 19:12
Cap. 1:

Penso che sia la più corretta ed emozionante descrizione di Dorian che abbia mai letto. Complimenti! Senza dubbio,avresti vinto al contest! Con questa fiction,sei riuscita completamente ad immedesimarti nel genio di Wilde...credimi,la ritengo una piccola "seconda versione" del divino libro! ^^ Spero di trovare tempo per leggere altre tue storie. Mi hai emozionata davvero tanto. :)
A presto!
Night Julia Holly

Recensore Junior
03/02/11, ore 12:11
Cap. 1:

Questo è un racconto stupendo, che indubbiamente rileggerò più e più volte! Non credo sia semplice trattare di Dorian Gray (persino la pellicola a lui dedicata è riuscita a snaturarne completamente l’essenza), quindi ti faccio i miei più onesti complimenti per la maestria colla quale hai sviluppato un personaggio così complesso: bravissima, davvero! Nel Dorian della tua storia, ho ritrovato il Dorian di Oscar Wilde: un ragazzo “trascinato” e non “trascinatore”, cui le altrui domande aprono nuovi orizzonti di percezione e favoriscono la riflessione. È, in effetti, l’interrogativo posto dalla signora Hillstone a scuotere Dorian, a far scaturire una serie di meditazioni sulla vita e sul significato di questa (“egli si riteneva, a suo modo, un artista, e la sua vita, colma di bellezza e raffinatezza, la considerava alla stregua della sua opera meglio riuscita”: qui rivedo il significato che l’esistenza ha per lo stesso Wilde). Mi è piaciuto che fosse la signora a porre l’interrogativo; paradossalmente, ella mi è parsa una novella lord Henry giacché, abitualmente, è quest’ultimo che, rivolgendosi al giovane, ne causa il turbamento.
Complimenti: è una storia abilmente meditata (o, almeno, tale mi è sembrata, giacché scorrendo il tuo scritto si possono trovare vari rimandi al romanzo di Wilde); inoltre, ho amato il tuo stile: ricco ma fluido, con una ricercatezza dei termini di tutto rispetto, crea delle immagini nitide e sempre bellissime (“il giocondo vibrare di mille api su di un prato fiorito nella ridente e feconda Primavera” o ancora: “[...] avevano avuto su di lui un effetto terribile, inaspettato, come quello di una esile piuma che, posandosi su di una gerla già aggravata da un enorme peso, ne facesse d’un tratto cedere tutt’e due le cinghie”; potrei fare altre mille e mille citazioni).
In conclusione, rinnovo i miei complimenti e ti ringrazio per aver condiviso con noi questo racconto! :)

Recensore Master
19/01/11, ore 18:58
Cap. 1:

Molto, molto bella. Scritta in maniera splendida, a mio parere. Hai mantenuto uno stile particolareggiato e un linguaggio molto sostenuto, ma non ti sei mai persa tra le tue stesse frasi e non hai mai perso il filo del discorso, mantenendo la tua storia sensata e non perdendoti in assurdi voli pindarici a cui l'argomento avrebbe potuto dare vita.
Mi è piaciuta molto questa storia, perchè ho rivisto molto del personaggio originale in questo tuo Dorian. Ho quasi potuto vedere negli occhi di quel ragazzo (da me sempre immaginati bellissimi, ma piatti, come se lui volesse evitare che l'osservatore cogliesse anche una minima parte della sua interiorità) lo smarrimento e l'angoscia di una vita non spesa. O, meglio, spesa in maniera tale da non renderla abbastanza importante per essere conosciuta. Un terrore che, credo, pervada spesso l'animo di molte persone e quello di questo incredibile personaggio in maniera ancora più eclatante. Un ragazzo così impegnato a compiere ogni esperienza da perdere di vista il filo conduttore della propria vita e, in qualche modo, a perdere la vita stessa. Affannarsi a rincorrere ogni piacere non fa che annullare il godimento, secondo me; non fa che aumentare la voglia di un'altra esperienza, ma stronca il piacere di compierla, in quanto troppo fugace o troppo poco soddisfacente in confronto alle esperienze future. Insomma, una continua corsa alla vita, dimenticandosi della vita stessa. Ecco, nella tua storia, nelle tue frasi, io riesco a cogliere tutto questo.
Una bella storia, assolutamente.
Continuerò a leggerti, senza dubbio.

Nuovo recensore
19/01/11, ore 15:58
Cap. 1:

Il gusto tutto decadente per la morte, intesa dallo stesso Wilde verso la fine dei suoi giorni come “somma Opera d’Arte”, porta una leggiadra dama a lanciare un provocatorio quesito ai suoi ospiti. “Nulla di più che un sassolino nello stagno di una ovattata conversazione” avrà pensato Lady Hillstone. No. Ne nasce un piccolo breviario di estetica, un manualetto sapientemente confezionato dalle abili mani della signorina Bellis, che dipinge con una pennellata vivace e chiara un tipico salotto dell’Inghilterra Vittoriana. Un apocrifo che potrebbe benissimo essere intercalato tra le pagine del Ritratto, nonostante l’Autrice abbia dei dubbi (sic!) sulla corretta caratterizzazione dei personaggi.
 
Se permettete, cari colleghi, proverò a descrivere le immagini che l’opera di miss Bellis mi ha portato alla mente.
La storia sembra ambientata in un quadro di De Nittis, i personaggi sono ammantati di quell’aura di leggerezza e soavità che fu il tratto distintivo della tarda Età Vittoriana e del breve regno di Edoardo VII: ombre di un luminoso passato, di quell’Età dell’oro irrimediabilmente perduta con la Grande Guerra.
Osservate con attenzione, i personaggi di questo racconto sembrano le vanesie creature ritratte da Boldini.
Guardate, Lord Henry Wotton  non potrebbe benissimo essere Robert de Montesquiou ? E Lady Hillstone? Una donna civettuola, che ama punzecchiare i suoi interlocutori con domande di cui forse neppure lei intende la gravità; non ricorda l’immagine impertinente e leziosa di Luisa Casati?
Ed infine ecco Dorian, che viene dipinto da miss Bellis esattamente come è: una creatura in formazione  giunta all’approssimarsi di un bivio importante, di una scelta ardua tra  BeneBello.
Quale strada sceglierà? Le ultime due righe valgono più di ogni congettura, il protagonista di quello che molti hanno definito l' "anti-bildungsroman" sceglierà la sua strada, il bellissimo Dorian Gray: una magnolia sotto paraffina, candida, pura eppure morta, senza essersene avveduta.
Grazie miss. Ci ha regalato davvero un bel racconto.