Recensioni per
Questione di sangue
di Satomi

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/06/13, ore 20:06

Come già ti avevo detto, ecco che da brava lettrice accanita ho divorato anche questa tua storia.
devo dire che mi ha lasciato nel cuore un profondo senso di tristezza. segno che hai fatto centro di nuovo ^.^
complimenti davvero.

Phantom13

Recensore Junior
21/04/13, ore 11:45

Non so se hai mai letto i libri di Emilio Salgari. E' uno scrittore di romanzi d'avventura che ha ambientato un "ciclo dei corsari" proprio nei Caraibi. La tua storia, per certi versi, mi ha ricataputalta in quei libri: le esclamazioni usate dai protagonisti, i nomi dell’Olonnais e di Michel Le Basque, l'assalto a Veracruz, l'ambientazione alla Tortüe, i Fratelli della Costa mi hanno rievocato molti passaggi di quelle avventure.
Terminata questa disgressione, veniamo alla storia in sè per sè. Apprezzo come ti sei calata nella mentalità dei protagonisti. Troppi film e libri mostrano un passato edulcorato, modificato in base a quella che è la nostra sensibilità odierna. Sono stanca di storie di ambientazione medievale piene di donne emancipate, o di storie ambientate in piena epoca schiavista rigurgitanti di bianchi abolizionisti e di neri fieramente determinati a ottenere il rispetto che gli compete. Non dico che non saranno esistite persone simili, i bastian contrari nascono in qualsiasi epoca, ma trovo seccante la sovrabbondanza con cui vengono resi protagonisti delle storie odierne.
I tuoi personaggi, invece, sono realmente figli del loro tempo e non immagini quanto gradisca questa sintonia!
Dinah non è nè ottusa nè vigliacca ma la sua condizione di schiava non può non influire pesantemente sulla sua percezione della vita, del futuro e sul suo comportamento. Il suo benessere e la sua sopravvivenza dipendono dal padrone di turno, non sono nelle sue mani. Tutto ciò che può fare, è ingraziarsi più che può il proprietario. Ribellarsi, fuggire, pretendere rispetto sono idee che nemmeno la sfiorano perchè nel mondo che conosce, non esiste uno spazio in cui le sia concesso di vivere come un essere umano e non come un oggetto.
Apprezzo anche il realismo di Durand. Marianne è sua figlia ma ha la sua capacità di percepirla come tale è vacillante. Sa che nelle vene della bambina scorre il suo sague ma il fatto che sia per metà nera, gli impedisce di chiamarla (e di considerarla) apertamente figlia. Così, l'unico modo che trova per per proteggere la piccola dagli uomini della locanda, è acquistarla con sua madre, senza fornire spiegazioni in merito, tanto che la povera Dinah inizialmente non sa se il cambio di padrone sia per la bambina un bene o un male. Notevole è che a Durand non passi per la testa di riscattare madre e figlia, rendendole libere. Sono "roba sua", è convinto che solo attraverso di lui può concretizzarsi il benessere delle due shiave. L'incertezza lasciata sospesa nel finale, contiene tutta l'essenza del mondo in cui Dinah è vissuta: Durand sopravviverà? O dovranno nuovamente cambiare padrone? E se anche si salvasse dall'assalto di Veracruz, quante altre volte il bucaniere rischierà di morire? Per la povera Marianne e sua madre, la vita sarà sempre un calvario di incertezze.

Recensore Veterano
06/11/12, ore 16:42

Devo ammettere di essere una persona piuttosto sensibile verso certe tematiche, e questa storia mi ha un po' "toccata". 
Però è un piacere vedere come ci siano storie a sfondo storico così ben tratteggiate. Io ne leggerei a bizzeffe, ma purtroppo se ne trovano raramente, di scritte bene. 
Come per la storia che ha partecipato al mio Contest, penso che allo stesso modo tu sia riuscita a creare qualcosa di veramente bello, reale
Mi è piaciuta tanto anche l'ambientazione, perchè sembra maledettamente vera. ho come l'impressione di poter vedere chiaramente le scene, manco fossi di fronte a un film: una meraviglia. Certo, una meraviglia un po' cruda, che tratteggia il mondo per quello che è: un posto pieno di ombre e sofferenza.
Ma apprezzo questo non voler ritrarre scene idealizzate.
Complimenti, davvero. 



Recensione premio

Recensore Master
22/08/12, ore 17:24

Da brava (?) giudicia ti copio-incollo il nostro giudizio del contest "Possa la fortuna essere sempre dalla vostra parte". Grazie mille per aver partecipato - ah evito di copiarti la parte sulla grammatica perché credo che sistemerai quelle imprecisioni ;)

- Stile e lessico: 9.8/10 
 
Ho letteralmente adoro il tuo lessico: l'ho trovato, insieme allo stile, molto evocativo tanto che sei riuscita letteralmente a trasportarmi a Cayona, complici anche degli ottimi dialoghi. Amo le originali storiche ben fatte: questa si inserisce pienamente nella categoria! 
 
Trovo il tuo stile del tutto adatto a un contesto certo lontano del tempo, eppure non così arcaico da risultare inaccessibile. Ho notato solo un paio di occasioni che stonano lievemente: quando parli della mulatta dal punto di vista di Dinah, penso che non sarebbe male dire invece della bambina poiché dubito che l’attenzione di sua madre sia costantemente rivolta alla sua razza; inoltre durante il discorso finale di Durand vi è un sospirò che si ripete a distanza di poche frasi – non dico di toglierlo, ma potresti aggiungere un di nuovo che al contrario lo rafforzi. 
 
- Caratterizzazione dei personaggi (IC): 10/10 
 
I personaggi sono perfetti. Dinah è una donna che nonostante le sue debolezze dimostra una straordinaria forza, e tu sei riuscita a rendere pienamente il suo dolore. Mi hai seriamente conquistata e ho adorato l'amore che intercorre tra madre e figlia. Bellissimo anche il rapporto con Durand, ma soprattutto la sua descrizione, spesso filtrata attraverso gli occhi della stessa schiava. Ho trovato infine molto reale la figura di Bernard, perfettamente simile ai ritratti degli schiavisti che ho nella mia testa! 
 
La caratterizzazione è superba. Dinah è una schiava, ed è debole, ha bisogno di qualcuno che la protegga; sfido chiunque a dire che avresti dovuto renderla più indipendente, perché sarebbe stato assolutamente utopistico. E Durand è il suo protettore, il padre di sua figlia, però non è idealizzato, dall’inizio alla fine della vicenda si comporta come il suo mondo gli ha insegnato a fare – anche in questo caso, sarebbe stato irreale ‘rammollirlo’. Sono vicini, si sfiorano ma non si toccano, ed è giusto così perché soltanto un sognatore cronico potrebbe desiderare una sorta di ‘vero amore’ che li leghi. Ottimo lavoro, e una piccola lode anche a Bernard, l’immancabile schiavista che sei riuscita a dipingere della giusta crudeltà ma senza scivolare nel patetico. 
 
- Originalità: 10/10 
 
Ho adorato l'ambientazione piratesca, l'amore filiale, i riferimenti storici e l'inserimento dei termini in francese. Chapeau! 
 
Hai mescolato una storia originale a una serie di eventi storici, una cosa alla Promessi Sposi che personalmente ammiro moltissimo. Manzoni a parte, non mi era mai capitato di leggere nulla del genere, meno che mai in un contest per fanfiction! Mi hai davvero colpita. 
 
- Gradimento personale (di ciascuna giudice): 4.8/5 + 4.5/5 
 
Ho amato questa storia – se non si fosse già visto dai punteggi precedenti – e al contrario dell'altra giudice ho apprezzato anche il finale. Credo che tu abbia trovato il modo giusto per non farla scadere nel patetico o nel banale: c'è un viaggio, una nuova avventura e una donna che aspetta un saluto, dal suo uomo, che non arriverà mai. 
 
Trovo questa storia praticamente perfetta da ogni punto di vista, però in effetti il finale mi ha un po’ spiazzata. È come se si trattasse del primo capitolo di un racconto più lungo, che non può davvero finire con la partenza di Durand; è probabile che tu volessi lasciare intendere che lui e Dinah non si incontreranno più, ma anche un semplice accenno agli anni futuri di lei, qualche rigo che la ritraesse magari nell’atto di ricordarlo, credo che avrebbe conferito ancor più compiutezza alle vicende che hai raccontato. Naturalmente si tratta di una tua scelta, lungi da me il criticarla, ma confesso di avere, per un momento, sospettato di essermi persa qualcosa. Forse è solo che si è giunti alla fine molto velocemente, se pensi che invece in quasi quattro pagine hai tanto indugiato sul formarsi del rapporto tra il bucaniere e la schiava. 
- Bonus storia inedita 0/1
per un totale di 48.6/51 punti. 

Spero di rileggerti nel caso di un altro contest! Ancora complimenti :D

Recensore Master
22/08/12, ore 17:15

Nel mio giudizio per il contest a distretti mi sono soffermata su un aspetto in particolare - la caratterizzazione. Penso sia molto importante evitare gli stereotipi, soprattutto se il contesto scelto è quello storico, ma forse è ancor più importante evitare di idealizzare i propri personaggi. E i tuoi sono estremamente umani, non ho davvero parole per spiegarti quanto abbia amato il fatto che la loro storia sia così, esattamente così, né tenera, né sognante, ma vera.
Trovo questa storia praticamente perfetta da ogni punto di vista, però in effetti il finale mi ha un po’ spiazzata. È come se si trattasse del primo capitolo di un racconto più lungo, che non può davvero finire con la partenza di Durand; è probabile che tu volessi lasciare intendere che lui e Dinah non si incontreranno più, ma anche un semplice accenno agli anni futuri di lei, qualche rigo che la ritraesse magari nell’atto di ricordarlo, credo che avrebbe conferito ancor più compiutezza alle vicende che hai raccontato. Naturalmente si tratta di una tua scelta, lungi da me il criticarla, ma confesso di avere, per un momento, sospettato di essermi persa qualcosa. Forse è solo che si è giunti alla fine molto velocemente, se pensi che invece in quasi quattro pagine hai tanto indugiato sul formarsi del rapporto tra il bucaniere e la schiava.
Tuttavia, come potrei non amare una scrittura così eccellente? Ripeto, l'onore è stato mio.
Fabi

Recensione premio per il contest 'Possa la fortuna essere sempre dalla vostra parte'
(Recensione modificata il 05/01/2013 - 02:30 pm)

Recensore Master
10/07/12, ore 14:06

L'incipit di questa storia ha partecipato al flash contest "Nel mezzo del cammin" da me indetto sul forum di EFP, classificandosi secondo nella valutazione della giuria con il seguente giudizio:

 Lo scambio di battute così secco cattura subito l’attenzione del lettore: è chiaro che si tratta di una contrattazione, ma si è costretti a continuare la lettura per comprendere cosa si stanno contendendo i due avversari. Poco a poco capiamo che lì si comprano e vendono schiavi, e che forse c’è qualcosa di losco nell’interesse dell’acquirente: andremo avanti a leggere in attesa di capirne di più, quindi l’Incipit ha funzionato egregiamente. Qualche espressione da limare come al solito, per esempio “sorridendo furbo”: come si fa a sorridere furbi? È un’ immagine più spiegata che “visiva”. Nel complesso si potrebbe tagliare qualcosa per rendere più serrato il ritmo, ma è davvero coinvolgente e gradevole.


Grazie ancora per la tua partecipazione.
J




Nuovo recensore
16/06/12, ore 00:06

Devo ringraziare Primavere Rouge per avermi indicato questa storia, perchè nela mare della tristezza che sta diventando questa sezione, la tua storia è un piccolo gioiellino che ho letto molto volentieri. La storia è ben gestita e originale, il personaggio di Dinah è molto ben tratteggiato e realistico. Veramente una lettura piacevole, complimenti!
Ti segnalo qualche svisatura:
Dinah, come sempre, si sentì mancare il respiro, mentre la piccola Marianne sembrava non farvi caso: guardò appena la madre entrata in quel momento, per poi tornare a occuparsi della sua bambola, confezionata alla buona con avanzi di stoffa che la prostituta aveva sottratto alle proprie vesti pur di ottenere qualcosa che potesse baloccare la sua bambina. Questo periodo mi è sembrato un po' troppo lungo e contorto, forse potresti spezzarlo in due frasi?


 da loro uccisi, e i cui pezzi venivano cotti nel boucan, specie di graticola da cui tal razza di gente prendeva il nome.  Forse sarebbe meglio scegliere tra "e" o la sola virgola.

“Maman!” magari metti in corsivo i termini stranieri ;)
A rileggerti!

Recensore Master
01/06/12, ore 14:45

Ciao!
Finalmente sono riuscita a finire di leggere questa os che da tempo mi prefissavo di gustarmi con calma. In realtà, chissà cosa me lo ha fatto pensare, pensavo fosse più lunga: dopo aver legiucchiato la prima parte me la sono segnata, per ritornarci, appunto.
Al di là di queste ciance se l'avevo segnata era perché l'argomento m'intrigava. Non sono appassionata nè di bucanieri, nè di storie di schiavismo, pur avendone lette un po' (non solo la Capanna dello zio Tom xD soprattutto cose ambientate in America, comunque), ma sono molto affascinata dalle atmosfere coloniali e qui l'atmosfera c'è e si sente, tratteggiata con poche pennellate calibrate. Mi è piaciuta molto, come ho apprezzato la scorrevolezza del testo, la correttezza grammaticale, lo stile in generale, suggestivo senza essere pomposo, scabro nel descrivere i sentimenti dei personaggi, senza spiattellarteli davanti, ma usando l'introspezione giusta.
Introspezione ben dosata, ecco, se devo trovare un termine.
Devo dire una delle parti che mi ha colpito di più è stato il contrasto creato tra le pelli di Dinah e Durand, quando li descrivi giacere tra loro (non posso dire facessero l'amore, che quello è tutto meno che amore) cioè, non so, quella parte in cui scrivi: "la carnagione cotta dal sole sembrava tornare nuovamente bianca" qui si avverte ancora di più quello stridore, l'incomunicabilità e la distanza di due persone che non potranno mai incontrarsi, per tutta una serie di ragioni economico-sociale e quant'altro. Sono una schiava e un bucaniere che si sollazza. C'è qualcosa (molto) di squallido in questo, ma di vero e crudo, come doveva essere al tempo. E non so, però ci ho colto anche qualcos'altro che non saprei dire. Durand mi ha dato l'idea di un uomo molto solo, che forse avrebbe voluto la donna si girasse a salutarlo nell'ultima parte. Forse.
Bel finale, aperto, ti pone delle domande (e questa è sempre una cosa buona quando si legge). Complimenti :)
un saluto
Primavere
(Recensione modificata il 01/06/2012 - 02:47 pm)

Recensore Veterano
21/04/12, ore 20:49

Mi sembra di ripetermi, ma non posso che continuare a dire che il tuo stile non è solo evocativo, ma proprio perfetto. Hai un talento per scrivere di un tempo lontano, di un tempo che vive e si realizza sotto gli occhi del lettore ad ogni riga, davvero unico.
Questi personaggi mi hanno rapita sin da subito, per il mio ovvio amore per i pirati, che vengono descritti nel loro ambiente naturale con doviziosa perfezione.
Io non so davvero come fare per esprimerti quanto davvero mi piacciano le tue storie, ma spero che tu voglia credermi sulla parola :D
Intanto, ti ho inserita tra i preferiti, quando avrò tempo mi spulcierò ogni lavoro :)

Recensore Junior
29/01/11, ore 12:21

Aah, l'ho letta già da un paio di giorni, ma ero talmente rintronata che la leggo solo ora >_<

Davvero complimenti!
Mi è piaciuta l'atmosfera da pirati (bucaniueri in questo caso XD) cche hai saputo ricreare. In principio, quando avevo letto il giudizio del concorso, mi ero immaginata una storia pervasa dalle lotte tra questi avventurieri del mare, mentre in realtà la lotta è presente, sì, ma in una dimensione diversa.
L'uso del colore che haai fatto poi mi ha sorpreso. Non solo si riferisce al vestito, ma anche al colore della pelle.
E poi quel senso della proprietà che a volte si scambia per affetto di Durand è molto particolare, ma decisamente adatto al personaggio =)
Quindi ti rinnovo i complimenti, questa storia è particolare ma molto bella!^^

schwarzlight

Recensore Master
28/01/11, ore 22:32

complimenti questa storia è davvero splendida e non trovo le parole per descriverla come meriterebbe. Sappi solo che è una delle storie migliori in cui mi sia mai imbattuta

Recensore Veterano
28/01/11, ore 21:22

Complimenti davvero.
Sono rimasta stupita dalla tua storia.
Ben scritta.
I personaggi sono caratterizzati in un modo favoloso e l'utilizzo del colore e dell'orario è perfetto.
Secondo posto meritatissimo, direi^^
Complimenti ancora... ho adorato tutto di questa shot.
Bravissima^^

Recensore Master
28/01/11, ore 11:25

Bella, davvero una storia toccante, viva in ogni sua parola.
E' incredibile quanta forza, quanta voglia di sopravvivenza ci sia in questa donna che non ha mai ottenuto niente dalla vita, se non squallidi clienti e colpi di frusta per ricordarle la sua condizone di schiavitù.
Mi è piaciuto davvero tantissimo il modo in cui hai saputo ricreare quel mondo di Pirati e Bucanieri che tanto affascina anche me...con gli stessi odori, il profumo del mare quasi sempre presente, il desiderio della vita su una nave, alla ricerca di chissà quali avventure.
Davvero complimenti!
E poi, questa frase...
“Non invecchiar troppo presto” lo sentì mormorare, prima che la lasciasse andare.
Davvero qualcosa di...caldo.
Brava davvero!
E complimenti per il secondo posto!
Baci
Morgana

Recensore Master
28/01/11, ore 11:22

Bellissima Complimenti un secondo posto stra meritato. Mi piace moltissiono come sei riuscita bene a caratterizzare la psicologa di Dinah e quella di Durand. VEramente magnifici, sono due antieroi splendidi nella loro miseria. E' una storia che mi ha lasciato con il fiato sospeso fino alla fine, benchè non ci siano stati grandi colpi di scena o memeorabili battaglie.
Alla prossima

Recensore Veterano
27/01/11, ore 23:52

Wow. Veramente, non so cos'altro dire, se non bravissimissima: il secondo posto è assai meritato! Mi hai trasportato proprio nell'epoca dei bucanieri, descrivendo tutto con una tale minuziosità che mi sembrava di essere al fianco di Dinah. E cosa dire del tuo personaggio? Una donna intelligente, determinata, che pensa in primis al bene della figlia, forte e che, in minima parte, sembra dimostrare una certa "riconoscenza" nei confronti del suo padrone. Non avevo mai letto storie riguardanti i pirati, ma la tua è veramente appassionante e l'ho divorata in pochissimo tempo, grazie anche alla scorrevolezza del testo e alla ricchezza lessicale. Fe^^ 

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