Premetto che Il Gobbo di Notre Dame non è mai stato uno dei miei cartoni Disney preferiti, forse perché quando l'ho visto per la prima volta, alla veneranda età di dodici anni, avevo già letto il libro originale di Victor Hugo e mi ero un pelino fissata con il personaggio di Frollo per pelino intendo avere imparato tutte le sue canzoni dal musical di Cocciante e aver tormentato mia madre e mio padre per mesi con quei ritornelli, dunque, vedendo che nella versione disneyana si era un po' persa la complessità del personaggio che mi aveva così affascinato avevo deciso di lasciar perdere. Scopro EFP e un giorno, annoiata, faccio un salto i questa sezione e trovo questa storia: incuriosita (e l'avvertimento OOC era solo uno sprone in più) inizio a leggere e... la divoro nel giro di pochissimo. È davvero molto bella, i personaggi, pur essendo ovviamente fuori dalla loro personalità di partenza, mantengono quel loro non so che di caratteristico e si possono benissimo immaginare in quella situazione: Frollo mi è piaciuto molto, con quel suo sorrisetto sulle labbra, una sua strana umanità (strana ma non spiacevole, ecco) e anche il suo passato è stato alquanto interessante da scoprire (che nervi quella Isabeau mamma mia...). Anche lo stile di scrittura è fluido, liscio, assolutamente adatto a questo tipo di storia, quindi nulla da dire. Io non sono per i finali melensi, quindi forse il 15 capitolo è quello che mi è piaciuto di meno, ma avevo intuito che la storia sarebbe finita in quel modo quindi ero preparata.
Dunque, probabilmente non la leggerai mai (sono passati anni), ma un commentino ci tenevo tanto a lasciartelo lo stesso.
Ancora complimenti,
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