Recensioni per
You say hello, I say goodbye
di poison spring

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/03/13, ore 12:35

Forse, attraverso le parole che ti scriverò, non riuscirà ad arrivare tutta la mia piena comprensione a ciò che (ti) è successo.
Lacrime d'inchiostro ne ho versate tante.
Tante che ad un certo punto non hanno avuto senso nemmeno loro e mi sono ritrovata in un baratro di vuoto estraneo.
E penso tu sappia esattamente cos'è questo vuoto estraneo.
Ho trovato me stessa in queste.. parole? Parole mi sembra un termine scontato.
Hai esaltato le emozioni in modo del tutto spiazzante e mi hai colpita nel cuore e nei ricordi come una palla di cannone.
Ho visto me stessa dentro ad ogni tuo selvatico movimento e mi sono resa conto della spiazzante verità.
Ormai è tutto passato, come è passato per me.
Lascia comunque il segno, esattamente come hai detto tu. 
"Pensò che non avrebbe più potuto guardare due volpi giocare a rimpiattino tra le fronde di un cespuglio senza ricordarsi di lui e che questo, in fondo, faceva più male di tutto il resto."
Complimenti, con tutto il mio cuore perchè in questa oneshot c'è il tuo.
Un abbraccio
                                         Francy

Nuovo recensore
07/11/11, ore 20:18

E' bellissima!
E' dolorosa e bellissima nello stesso tempo...
Sei riuscita a esprimere Tutto con poche frasi.
(Ti) entra nel profondo, lascia senza parole.

Recensore Veterano
02/06/11, ore 12:26

E' bellissima.
Dolce, dolorosa e tormentata.
Perfetta dal punto di vista stilistico e grammaticale: scorrevole e piacevole, mai banale ma nemmeno prolissa. Brave, questo è vero. Brave come un soffio. Ma splendida.
L'inizio, e la fine, di una storia. Qualcosa che lascia un sapore di incompiuto, di delusione e di amaro sulla lingua. I Beatles... perfetti per quest'atmosfera.
Selvatica, dolce, ruvida ma amara e profumata, attraente. Credo di poter riassumere le mie sensazioni così^^
Solo, in questo contesto stona un po' questa frase: "le avrebbe raccontato in seguito che la credeva una di quelle ragazze che stanno con i maschi per mettersi in mostra, prima di rendersi conto che lei stava con i maschi perché era un maschiaccio". Ma poi, va bene così, e questa è solo una piccola, piccola impressione.
Allora; anora complimenti e a presto;
Lil^^

Recensore Master
25/03/11, ore 19:06

Ho adorato questa one-shot e credo tu lo sappia, perché mi pare di avertelo detto e considerando quanto sono ripetitiva significa che te l'avrò ripetuto a lungo.
Intanto il tema della bestialità, intesa in senso non dispregiativo; io credo che siamo tutti animali e non solo biologicamente parlando: lo siamo negli istinti, nei bisogni, nelle reazioni e lo siamo sempre nei rapporti di coppia, dove il nostro lato primordiale emerge anche quando non ce ne accorgiamo. Quando facciamo l'amore, quando marchiamo il territorio, persino quando fingiamo di parlare con la bocca e intanto lo facciamo col corpo e giriamo attorno all'altro in una danza di conquista o di accoppiamento o di sopraffazione. Siamo animali e solo quando lo accettiamo totalmente possiamo divenire esseri umani, possiamo riflettere sul nostro lato animale, abbracciarlo e farne uscire qualcosa di più. Come fai tu, quando scrivi, quando rispondi ad un post, quando recensisci, quando sei semplicemente te stessa e a me arriva una parola e un verso e un'annusatina e mi ritrovo ad annusarti il sedere anch'io, metaforicamente parlando, come fanno gli animali quando fanno amicizia, perché noi stiamo facendo amicizia e io lo sento nell'aria, il tuo odore, quando ti vedo sullo schermo. Beh, sì, anche un po' per la voglia di respirare fumo passivo.
Ho già scritto e lo ripeto che molte storie non sono destinate a finir bene e sono convinta che l'amore non basti, che l'amore a volte sia deleterio: non solo quando è poco ma anche quando è troppo poco, troppo stretto, troppo simile. Dico spesso che l'unico modo per sopravvivere alla propria anima gemella è liberarsene. Quando scriviamo le nostre storielle diciamo altro, lo raccontiamo ai lettori e anche a noi stessi perché in fondo a qualcuno bisogna raccontarla, una fiaba, perché in fondo ne abbiamo bisogno anche noi. Poi si può essere felici - anche da animali - ma resto della convinzione che difficilmente lo saremo con l'anima gemella e difficilmente lo saremo nel concetto comune di felicità. E' un'altra felicità, quella che ci è concessa, una felicità da animali e una volta capito questo e trovata questa allora sì, che abbiamo vinto.
Io intanto annuso il sedere di mio marito, che mi dà una felicità di un certo tipo, e anche il tuo, che mi dà una felicità di un altro tipo. E sì, in questo modo lo trovo, il mio lieto fine. E in parte, anche solo in parte, spero di raccontarlo anche a te, donna che sai di nicotina e di erba e di sogni e di grande, grandissima forza di volontà.

Recensore Master
20/02/11, ore 18:23

Oh...
Sono un pò senza parole, nel senso che proprio non so come commentare questo piccolo capolavoro.
In pochissime righe hai creato due personaggio cui sono riuscita a dare volto ed espressioni.
Un breve racconto, certo, ma molto molto intenso, ricco di emozioni che trapelano attraverso le parole che hai scelto di usare. Soprattutto l'ultima frase, l'ho trovata perfetta.
Complimenti, cara :***

Recensore Master
20/02/11, ore 15:52

Scrivere è il modo migliore che conosco per sfogare i miei sentimenti, positivi o negativi che siano.
Non ci conosciamo, se non così in superficie. Ci siamo intraviste durante le quattro chiacchere sciocche e scontate da bar, o le discussioni che si fanno dalla parucchiera o dall'estetista. Una cosa però posso dirtela: ci vuole molta più forza a troncare una storia che a trascinarla avanti.
Ci vuole più forza a dire basta che a dire sopporto.
Tu hai avuto questa forza e questo è stato il primo passo per stare bene, per rinascere. Il percorso potrebbe essere lungo e difficile, ma questo dipende solo da te e dalla tua forza di volontà. Però posso dirti che appena sarai giunta in cima ed osserverai il cielo azzurro sopra di te e la distesa infinita del mare che si estenderà davanti ai tuoi occhi, allora starai bene.
Piangi. Urla. Sfogati con chi vuoi, come vuoi. Mangia quanto vuoi. Stai al buio. Ridi senza un perché. Ma non tenere per te il tuo dolore altrimenti diventerà tutto più difficile. Ho commesso questo errore nove anni fa e stavo rischiando di finire male. Non permettere al dolore di averla vinta su di te, devi essere tu la più forte.

Recensore Master
20/02/11, ore 13:17

Rea, lo sai che noi Slyth ci siamo sempre... ma tu ci rendi il lavoro difficilissimo.
Siamo simili in questo: abbiamo quest'assurda convinzione di saper analizzare ciò che ci riguarda, valutare le situazioni e darci da sole dei consigli trovando in piena autonomia la soluzione più adatta a noi.
Questo tuo - meraviglioso - sfogo è ciò che intendo io per 'analisi disincantata': inizio, svolgimento e fine di tutto, pelo e contropelo - spero tu capisca quest'espressione, dato il tuo essere levigata come un ciottolo di fiume - di ogni aspetto, evento, emozione e decisione.
In un certo senso, siamo schive come quelle volpi nel sottobosco: a volte addirittura gelide, nel sapere sempre qual è la cosa migliore da fare, nell'accettare quella sofferenza necessaria per guardare avanti e stare finalmente bene.
Soffriamo anche noi, nello strapparci quella pelle viva di dosso.
Ricordo di aver pianto, di non aver dormito per giorni, di aver avuto mal di testa reiterati per la stanchezza e la tensione continua dei muscoli facciali, la scorsa estate, quando finì la mia prima 'storia seria'.
Ricordo di aver dissimulato la mia sofferenza con battute sconce e risate perfino troppo artificiose, quando poi sono esplosa in lacrime di fronte alle mie migliori amiche, così dal nulla, per poi scoprire che avevano già capito tutto aspettandomi in silenzio.
Ricordo anche di non esser riuscita ad aprirmi con loro del tutto, perchè delle cose le tacciamo sempre, perchè troppo personali e misteriose perfino per noi.
Stavo lavorando ad una fanfiction su Sailor Mars, per l'appunto, in quel periodo. Finì tragicamente, con la mia stessa amarezza velata dagli eventi soprannaturali della storia, con la morte dei due innamorati che era pianificata sin dall'inizio ma che in quel momento mi uscì intessuta di lacrime e rabbia.
Poi, di punto in bianco, tornai a star bene. A chi mi chiedeva come stessi, finalmente rispondevo dicendo la verità: BENE.
Siamo Slyth, Rea, siamo belve ferite che tornano più forti, più coraggiose e più agguerrite di prima. Gli eventi ci segnano, ma non ci abbattono; le nostre paure si tramutano in motivazioni, il nostro malessere in esperienza.
Mi sono vantata di conoscerti, finora: se ti conosco almeno un po', so che tra le righe di questa storia tu hai inghiottito bocconi amari, ma li hai digeriti, metabolizzati e ora sono lì, a metà retto, in attesa di essere defecati - stai attenta, ti uscirà l'equivalente della mia 'cacca rabbiosa'... preparati a sudare!
Piangi, Rea, perchè fa bene; sfogati con noi - o meglio, con Zab e Val, che si addormentano molto più tardi di me e soprattutto non rischiano di essere defenestrate dai genitori se beccate sveglie al pc ad ore improponibili -, scrivi, dirotta le tue emozioni in PoB, perchè sai trasformare il tormento in meraviglia.
Le nostre finestre su msn e le pagine bianche su Pages servono ad esternare ciò che a voce alta, a quelle come noi, non uscirebbe mai.
Ti voglio bene, Rea.
La tua fedelissima Jup, in lacrime di fronte a uno schermo - perchè scrivere è il mezzo più tremendo per aprirsi.

Recensore Junior
19/02/11, ore 23:35

Sapevo che non avrei dovuto, la ferita è ancora troppo aperta, troppo profonda, troppo lontana dal rimarginarsi, perchè io non legga tra le tue righe i miei addii.
E' bellissima, vera, intensa, è un pugno nello stomaco.
Ti abbraccio, sono che non ne hai bisogno, sei una roccia, sei un animale fiero e forte, ma ti abbraccio comunque.

Come previsto è stata una mazzata.

Grazie
Monica

Recensore Veterano
19/02/11, ore 23:28

Questa volta, metto da parte la mia solita pigrizia e recensisco, perché è d'obbligo.
Nella vita capita a tutti, prima o poi, di vivere esperienze sofferte, di piangere, di star male, di dolersi al punto che il cuore pare quasi esplodere nel petto.
Ma solo qualcuno con una sensibilità eccezionale ed un talento incontenibile come te può trasformare le proprie pene in meraviglia.
Ed è esattamente ciò che tu hai fatto con questo piccolo capolavoro.
Certo, tu fai magie ogni volta che impugni una penna, una matita, un pennino o la tastiera di un pc, ormai è appurato ed assodato. A livello qualitativo si va sempre sul sicuro con te, ed anzi l'unico rischio è quello di restare sbalorditi e stupiti dalla tua capacità di superare te stessa ogni volta, in maniera all'apparenza umanamente inconcepibile.
Ma in questo caso, la tua catarsi narrativa rende l'impatto emotivo del tuo scritto forse persino maggiore rispetto alle tue fanfiction, dove sì c'è sempre e comunque del tuo ma non in maniera così "eclatante".
Sei una Scrittrice (sì, con la S maiuscola, e questo è incontestabile) fantastica, un talento senza eguali ed una persona eccezionale.
Il risultato di questo straordinario mix non può che essere pura meraviglia, anche se macchiata da lacrime d'inchiostro.
Per quanto mi riguarda, sono sempre più onorata di essere una tua lettrice ed orgogliosa di essere tua amica <3
E schifata da questa assurda recensione, che non ti rende giustizia quanto dovrebbe e che non esprime nemmeno la metà di quanto realmente vorrei dirti u.u
A rischio di apparire tremendamente Gryffindor, devo trovare una degna conclusione per questo commento scempioso, e non mi viene in mente altro se non...
Ti voglio bene <3

Tua Val(demort)

Recensore Master
19/02/11, ore 21:28

lacrime d'inchiostro, che si percepiscono perfettamente attraverso le tue parole. Lacrima dopo lacrima, pugnalata dopo pugnalata. Una parentesi sul tuo cuore così toccante, così intrisa di sentimenti...anche, e probabilmente soprattutto, in una storia come questa dimostri la tua immensa capacità con le parole, il tuo talento, il tuo riuscire ad arrivare dritto al cuore di chi ti legge.
In fondo non ti conosciamo, ma per quel poco che ho potuto vedere sei una grande donna...Ti auguro di superare presto questo momento.
Un abbraccio

Emily

Recensore Junior
19/02/11, ore 20:22

Spero che condividere il tuo dolore ti sia servito come sfogo. Io posso solo dire di avere sentito un nodo in gola leggendoti, so cosa vuol dire dire addio a una parte di te perché è necessario e so quanto faccia male. Ti  mando un abbraccio virtuale.
Chiara

Recensore Veterano
19/02/11, ore 19:25

Grazie, per avere condiviso questo momento doloroso che hai reso con una magia assurda. "Lo so. Io posso sempre." Sei grande. Mi hai fatto venire i brividi e un groppo in gola. Ancora un abbraccio virtuale,
Ale

Recensore Junior
19/02/11, ore 19:08

Sei meravigliosa Rea. 
E' la prima cosa che ho pensato leggendo. 
Perchè nonostante il dolore che trasuda come piccole stille di sangue da ogni lettera di queste righe, sono belle; belle come e forse di più di tutto quello che ho già letto di tuo, forse perchè sono le più sentite, le più tue, le più sofferte. 
Solo una scrittrice, una di quelle vere, è capace di questo. 
E solo una donna forte come te, una donna d'acciaio, non certo di ghiaccio, può pensare e rispondere come hai fatto tu. 
Voglio solo mandarti un abbraccio, ora. Non come recensore, non come fanwriter. 
Come amica. 
Sono qui e il resto lo sai. 

La tua Zab. <3

Recensore Master
19/02/11, ore 19:05

Mi hai fatto venire i brividi... Non ti dico altro se non che ti abbraccio.
Nicoletta

Recensore Junior
19/02/11, ore 18:56

io davvero non so che dirti. la mia è una profonda invidia credo, perchè come dici le cose tu, anche le più semplici, io non ci riuscirei mai. e credimi se ti dico che se voglio scrivere è per migliorarmi, per divantare brava quanto te, magari anche di più :) sei una scrittrice eccezionale, non ho mai recensito qualcosa di tuo, perchè sarebbero state recensioni banali, molto banali, o analisi puntigliose delle tue parole, e almeno quando leggo non voglio analizzare un bel niente, perchè i sentimenti non si analizzano, si sentono. le mie lacrime esprimono il resto.

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