devo essere sincera, l'ho dovuta rileggere per essere certa d'averla capita bene. E sono felice d'averla riletta..anzi, aspettta..la sto rileggendo. Mi hai ricordato uno dei miei scrittori preferiti(ezra Puond), 5 versi come un tanka giapponese, breve, coincisa, ma carica di immagini.Complimenti!!

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Ebben sono ancora qui, nel tedio di un pomeriggio affastellato di scartoffie e monotonia, fin quando non arrivi tu a farmi sganasciare dal ridere senza che possa cessare volontariamente, così divento un pericolo pubblico per il condominio e mi chiudono in manicomio.
L'amore è la lebbra. La lebbra è una malattia. L'amore è una malattia che ti logora le carni fino a ridurti a una reliquia ambulante. Personalmente preferisco ripudiare l'amore altrimenti finirò per trangugiare cioccolatini più di quanto non faccia già. A proposito, dammi tu il nulla osta per chiamarti, così ci organizziamo con la palestra!
Hai una falda tagliente, sai? Immagino che il signor Cupido stia rosicando fin delle viscere!
Amica mia, mi hai fatto ridere di gusto questo pomeriggio! Ma ora torno all'onerosa solitudine di Mario Luzi...
Bacioni
S.

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Ma che bella! Mi piace l'idea dell'amore come se fosse una malattia schifosa e dolorosa, che ti consuma la carne fino a portarti alla morte dell'anima.
Anche perchè è un paragone proprio originale, non c'è che dire... si pesa sempre a questo sentimento come a una cosa bella!

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Ciao! Che bella questa poesia.

Interessante il paragone che hai fatto con la lebbra e l'amore, quest'ultimo (proprio come la lebbra) è una malattia contagiosa, quasi da evitare, perché una volta infetti non se ne esce più.

Bella! Complimenti, alla prossima un bacione da IlarioneXD

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