Ciao carissima, ritorno a commentare.
Come pensavo dal capitolo precedente, il Procuratore De Bricass è un personaggio incredibilmente ben costruito. Nel senso di umano e, per questo, credo universale. Come se rappresentasse quella parte di ognuno di noi sconfitta, derisa e abbattuta dalla Fortuna e dalle delusioni. Ma in lui c'è ancora un barlume di vita, vero? O, almeno, mi auguro per lui che ce ne sia in futuro, altrimenti non s'indignerebbe, non avrebbe neppure un moto di pietà (molto a modo suo) per quel "povero relitto" che la sorte gli ha mandato. E, quando si parla di fortuna, può forse mancare Ariosto? Ho avuto n momento di esaltazione nel vedere in cima al capitolo i versi dell'Orlando.
L'atmosfera, veniamo a questo. Attraverso le tue parole sei riuscita a dare l'idea di un ambiente freddo, inospitale, persino inadatto ai sentimenti, oserei dire alla vita in generale, come si addice alla storia. Ne ho avuto l'impressione di una città dove manca persino l'aria, avvolta da una impersonale luce al neon, come un quadro di Hopper. Molto, ma molto azzeccata.
Per quanto riguarda la sua autrice, lo stile, la sintassi e la costruzione dei personaggi, ovviamente c'è solo una parola: fantastico!
Eppoi, ci sono delle frasi di un'incisività e una verità bruciante, soprattutto quando parli dell'amore. "Aveva lasciato che De Bricass andasse incontro al suo destino di animale troppo sensibile per non essere il prossimo a finire sotto la Ruota del Destino. La prossima bestia da fiera che il mondo smonta a piacimento e poi dimentica." L'amore "Quello che brucia le budella come il nettare più oscuro e traditore del mondo" .Oppure: "Non venite a raccontarmi che dall'amore ci si riprende".
Ecco, appunto, niente mai mi è sembrato più assoluto e più vero.
Un abbraccione,
Marguerite. |