Recensioni per
Mina e Alfredo
di NonnaPapera

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/02/14, ore 16:24

Ho messo questa oneshot tra i preferiti un bel po' di tempo fa, chissà perché non l'ho mai recensita...
Io sono una volontaria di Croce Rossa, la domenica faccio Unità di Strada. Con la squadra portiamo qualche pasto, bevanda calda e scambiamo 4 chiacchiere con i senza fissa dimora della mia città. Alla stazione centrale abbiamo due amici che vivono lì da anni: Tina e Alfredo. Non puoi immaginare quanto mi abbia colpito questa storia, anche per i nomi che sono praticamente identici.
Tra loro non è nato l'amore, ma c'è solidarietà, uno sguardo che dice "se hai bisogno chiama, dividiamo la coperta o il pacco di brioscine". Tina è schiva, vive alla stazione da almeno vent'anni, Alfredo è qui da cinque, dice sempre che tornerà a casa, a Roma, eppure è ancora qui... E si fanno compagnia.
Al di là del coinvolgimento personale, trovo questo racconto molto toccante. Non è un tema comune ma è stato scritto con una dolcezza e delicatezza incredibile. Sono contenta di leggere qualcosa di così genuino, così semplice e allo stesso tempo bello. Brava!

Recensore Master
12/07/12, ore 19:04

Un racconto davvero dolcissimo e commovente, sicuramente una storia d'amore non convenzionale. Mi ha davvero colpita! ^^

Recensore Master
11/07/12, ore 15:02

Oddio che cosa tenera, anche se malinconica e a mio parere anche triste T_T
Però l'amore che c'è tra i due ragazzi si vede **
Diciamo che oltrepassa qualsiasi barriera **
No davvero, una one shot davvero fluff e dolce ^^
Quindi complimenti <3

Recensore Junior
11/07/12, ore 14:28

Eccomi qui!

Ho letto la tua One-Shot tutta d'un fiato e... be'... non ho mai letto niente del genere.
I personaggi sono molto originali e mi sono piaciuti molto. Finalmente non le solite persone "normali", che poi la normalità è relativa...
Mi è piaciuto veramente molto il fatto che Mina, non avendo soldi, si sia "incisa" (non credo sia il termine giusto, ma in questo momento non me ne viene in mente un altro xD) una croce nel braccio, dimostra quanto, nonostante tutto, abbia comunque fede, anche che un giorno, chissà, la sua vita possa prendere una strada laterale e riscattarsi dalla sua condizione. Questa è solo una mia idea, ovviamente...

Secondo me hai reso l'idea dell'ignoranza e della indifferenza delle persone del mondo d'oggi, troppo di fretta per guardare la vita passare, anche solo per un minuto, come Mina fa tutto il giorno. E questa cosa mi piace molto! Perché, ammettiamolo: chi non ha mai chiuso gli occhi, anche una sola volta, davanti alle sofferenze della gente, troppo attaccati al nostro stato di benesse in cui viviamo?

Ok, chiudiamo questa specie di discorso xD, che non so da dove mi sia uscito, ma che spesso penso veramente...

Comunque...
Mi piace molto l'amicizia/amore tra Mina e Alfredo.
Alla fine credevo, anche se non ci speravo, che lui sarebbe salito sul treno, che, in qualche modo, mi ha ricordato la vita che passa inesorabile, fermandosi per alcuni incontri o per delle pause, ma senza voltarsi indietro. (Altra scemenza che mi è uscita xD Ma, chissà? Magari non sono l'unica a pensarla così...)

Complimenti!
Alla prossima!
Bacioni ♥
Arwen

Nuovo recensore
11/07/12, ore 13:44

Ciao! L'ho letta tutta d'un fiato. E posso solo dirti che dio, non me l'aspettavo. Hai una dolcezza immane quando scrivi, una sensibilità che mi ha fatto pensare a Baricco, per certi versi. È bellissima, non so che dire. Alla fine mi ha lasciata tristemente felice, eppure contenta che qualcuno abbia il coraggio di scrivere cose così, in un sito in cui la protagonista è sempre più o meno carina e lui più o meno dotato.
Cavolo, la tua storia sembra vera. Come quelle dei libri.
Complimenti, col cuore,
Marina

Recensore Master
11/07/12, ore 13:42

am questa one shot è davvero splendida!
insomma è particolarissima, unica credo!
e per questo speciale.
i protagonisti non solno i solitu diue ragazzini, o i suoliti due ricconi... insomma non sono i soliti..
sono due poveretti, ignorati da tutti e evitati... due poveretti che provano l'amore..
l'amore che riesce a cambiare la loro vita...
perchè se prima non avevano niente ora hanno tutto.
è bello come si apprezzino nei piccoli dettagli, anche in quei dettagli che magari la gente comune definirebbe brutti da vedere...
i denti gialli e il dente di ferro... ad esempio.
eppure loro si amano... per tutto ciò che sono...
ed è una more talmente dolce da superare di gran lungo le romantiche favole che parlano di principi e principesse che si promettono eterno amore..
è molto più dolce perchè è molto più semplice...
a volte le cose semplici sono le più belle!
sei davvero brava!!
Daisy

Recensore Veterano
05/04/12, ore 15:09

ciao!
bellissima storia... ;)
mi piace davvero tanto e devo dire che la trovo molto intersssante perchè hai costruito dei personaggi originali, strani e belli allo stesso tempo.
mi piacciono davvero tanto.
sono fatti l'uno per l'altro.
si completano a vicenda.
la parte che mi piace di più è qesta:
Mina non disse nulla, però sapeva che lo avrebbe seguito se Alfredo avesse deciso di salire.

Alfredo non si mosse, era disposto a rinunciare alla sua vita avventurosa per amore di Mina.

Così il treno ripartì lasciandoli sulla banchina ad osservarlo allontanarsi.

Poi si incamminarono verso il loro angolino di paradiso.

Alfredo trascinandosi dietro quel suo piede zoppo, Mina barcollando ad ogni passo… tenendosi per mano, pareva che ballassero una danza strana, il loro personale valzer d’amore.

Recensore Master
31/01/12, ore 19:48

Che bella, Nonna, che bella.
E' fresca, piena di speranza, piena d'amore, di nobiltà e umiltà, di genuinità, di umanità. Piena di tante cose calde, allegre, come uno specchio che riflette il sole nelle sue diverse forme. C'è tutto ciò che di bello ci si può aspettare da un amore e, in parte, anche dalle persone. C'è la fedeltà, c'è l'appartenenza. Sei riuscita a mettere insieme tutte queste cose e l'hai fatto nel migliore dei modi possibili: pennellate brevi, pochi aggetti, quelli giusti, pochi verbi, quelli più adatti ed una sintassi simmetrica e lineare, l'unica che potesse essere adata al loro amore.
La cosa che ho amato di più è la descrizione di cose l'uno amava nell'altro, i loro difetti trasformati in pregi, la loro danza incompresa, e quindi solo per loro.
Io sono affascinata dalle stazioni e per questo ho scritto diverse storie ambientate in quel luogo, una delle quali molto simile a questa, solo che aveva una fine tutt'altro che lieta, nonostante l'inizio fosse praticamente uguale (non si tratta di plagio, te lo giuro, è un'idea che mi assillava da moltissimo tempo). Per cui, puoi capire perchè inserisco questa storia tra le preferite.
Complimenti.

Recensore Veterano
12/11/11, ore 22:05

RECENSIONE PREMIO
Vinta al contest "Il Limbo e... l'Esteta"

Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 9,5 / 10 
Ci sono forse un paio di dettagli da sistemare, come una virgola non proprio al suo posto, ma la storia è molto ben scritta

Sviluppo della trama: 10 / 10 
La trama si sviluppa come in una sorta di duetto fra i due personaggi, è attenta al dettaglio e non dimentica nulla. Molto bene!

Caratterizzazione dei personaggi: 10 / 10 
Molto buono anche il lavoro fatto sui personaggi, buffi e pieni di dignità allo stesso tempo. Direi che il tentativo di renderli simili ai personaggi di Chaplin è ben riuscito, oltre che azzeccato per questo tipo di racconto

Espressività: 10 / 10 
Ho apprezzato molto lo stile scelto, quel continuo specchiarsi l'uno nei gesti e negli istanti dell'altra dei due personaggi, la descrizione dei dettagli per rendere l'atmosfera dell'intero

Originalità: 10 / 10 
In questo caso ottima anche l'originalità, sia nella forma che nel contenuto!

Valutazione finale: 49,5 / 50 
Direi un lavoro quasi perfetto, che va diretto nei preferiti per la sua dolcezza. Grazie per avermi permesso di leggerlo!

Nuovo recensore
04/08/11, ore 12:36

Ciao! Volevo farti i complimenti, questa storia è veramente una piccola chicca speciale. Mi piacciono molto i due personaggi che riescono a superare, o meglio non dare peso, a tutte le difficoltà di una vita così disperatta. Mi ha colpito il modo cin cui riescono a scoprire la bellezza dei sentimenti anche quando la reltà li mette in secondo piano .
Complimenti ancora, Fabiola

Recensore Master
17/07/11, ore 14:19

Ehilà :D! Il caso vuole che abbia visto uno show dei Tre allegri ragazzi morti qualche settimana fa... Decisamente non mi hanno entusiasmata, ma questo perché sono spirito decisamente critico. Ma questo non c'entra nulla con la storia u.u! Venendo alla storia... Sì, ha un ché di surreale, specie nel finale -io avevo inteso, inizialmente, l'arrivo del treno di Alfredo quale una metafora che indicasse l'arrivo della sua ora...- che, per quanto possa presentarsi come il banale happy end, è trattato con toni particolari che fanno apprezzare ancor più tutta la semplice trama vi sta dietro. Questa è una di quelle storie che insegna perfettamente 'non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace'. È veramente piacevole vedere che, dopo anni di solitudine, questa si ritragga a favore dell'amore. La speranza non muore mai. E nella speranza Alfredo ha ritrovato la fede -e l'amore- e Mina ha trovato qualcuno in grado di apprezzare -e l'amore-. In conclusione: davvero una bella storia, complimenti!

Recensore Veterano
02/06/11, ore 20:00

Trattini attaccati alle parole, un po’ troppi puntini di sospensione ed un “sé” con l’accento al contrario. Anche il lessico non è proprio eccezionale, ma comunque una buona grammatica.
E’ una storia parecchio espressiva e surreale, non c’è che dire^^
Il finale purtroppo è un po’ debole, e questo ti ha penalizzata. In generale la trama è un po’ confusa, penso sia un effetto voluto ma non giova tanto, devo dire. In compenso hai guadagnato in espressività^^
Bei personaggi, non c’è che dire. Col giusto spessore. Magari con un tocco in più avresti potuto renderli più, come dire, vivi, ecco. Magari con qualche altro piccolo accenno alla descrizione fisica, chissà^^ Buon punteggio, comunque.
La storia è piuttosto legata all'immagine, ma qui avresti avuto il massimo se avessi inserito una scena alla fine nella quale loro, appunto, camminano ai lati opposti della rotaia tenendosi per mano. Però per il resto ci sta.
Una storia abbastanza particolare.
E’ infinitamente dolce^^ Mi è piaciuta, devo dire *w*  

Recensore Veterano
22/05/11, ore 23:44

Stavo curiosando nelle storie scelte e mi sono incappata nel tuo nome.
E fin qui tutto bene, mi son detta -Finalmente viene un pò riconsciuto il talento della mia nonnina bella!Vai così, ragazza!-
Poi leggo il titolo e mi chiedo -come cazzo posso essermi pescata questa storia?!-
Diavolo!Ma è possibile che sia così svanita?!
Allora l'ho aperta e mi sono innamorata, per la maledettissima ennesima volta.
Innanzitutto meritato sì il primo premio!
Poi, ti stupirà saperlo, ma adoro tutto ciò che riguarda vita di strada, outsiders, barboni e compagnia bella!
Nei miei pellegrinaggi giornlieri di studentessa pendolare ho adottato vari barboni nelle varie stazioni di passaggio con cui condivido chiacchiere, il mio pranzo e una sigaretta(che perlopiù mi viene gentilmente offerta). Ora il mio preferito è Gino e gli racconterò di questa storia d'amore se vuoi, così magari ti fa un commentino pure lui^^
(ti prego,farò finta che tu non mi stia guardando con il terrore negli occhi!)
Quindi, per i motivi sopracitati, il tema mi sta molto a cuore, ho rivisto frammenti di immagini in stazione...e Mina e Alfredo sono veri, con il peso di non essere accettati, con la durezza di un mondo sprezzante e indifferente che gli sputa contro tutto il suo veleno, ma sopportano tutto questo peso sulle spalle.
loro si trovano il loro spazio di paradiso in terra e sono angelici e eterni nella drammaticità della loro bellezza umana.
E trovano il bello e l'amore e tutto ciò di positivo, perchè sono umani e non si accontentano, cercano la loro fetta di felicità in modo nobile e delicato insieme.
Ecco tutto quello che ho visto nella tua storia e ti ringrazio di averla condivisa anche con me!
Un bacio
isa

Recensore Veterano
25/04/11, ore 10:38

E finalmente sono arrivata pure io, la giudicessa! *Nonna Papera la scaccia via*
Sì sì, ti comprendo perfettamente, ma se non fossi ritardataria non sarei più io :3
Anyway, procediamo con la recensione.
Come ti ho già detto nel giudizio del contest, la tua storia mi ha colpito subito per la crudezza e allo stesso tempo la delicatezza con cuihai descritto la storia di questi dimenticati da Dio, come probabilmente li avrebbe chiamati De André.
Un binomio strano, quello della crudezza e della delicatezza, ma che nel tuo racconto ci sta alla perfezione: queste due caratteristiche coesistono, combaciano benissimo, e sembrano quasi nate per farlo.
Le descrizioni sono impeccabili, scarne e dirette come devono essere, e tutta la storia è intrisa della dolcezza che veniva richiesta nel fluff.
Ho adorato il fatto che tu abbia fatto risaltare, piuttosto dei difetti fisici, la loro umanità: molto spesso ci si scorda di come anche le persone più sfortunate di noi abbiano un cuore, un'anima, e la società d'oggi è talmente concentrata sul proprio ego che non riesce a vedere aldilà del proprio naso, non accorgendosi della profondità che certa gente invisibile ha dentro di sé.
Bene, detto questo sparisco u.u
Ancora complimenti e alla prossima!
Bacioni,

Dazed;
 

Recensore Master
21/03/11, ore 23:27

In primis complimenti per la scelta dell'epigrafe, i Tre allegri ragazzi morti sono una delle mie band preferite, ma venendo più propriamente alla storia, posso dire di averla trovata molto godibile, a cominciare da dedicare una storia che ha per protagonista quegli esseri che mandano avanti esistenze sordide e senza speranza, se non quella di tirare avanti un giorno dopo l'altro, visti solo come un elemento di disturbo (quando sono visti), può sembrare strano che queste persone che vivono esistenze così lontano dalla norma (o almeno quella che viene considerata tale) possano conservare sentimenti di dolce e tenera solidarietà come quelli presenti tra i protagonisti di questa storia, che pur in un ambiente tale hanno trovato il modo di conoscersi, intendersi e di provare dolore qualora uno dei due se ne fosse andato; una volta songiurato questo pericolo, possono continuare a vivere la loro esistenza, proseguendo in quella sorta di danza (davvero bella quest'immagine) in quel "teatro" che non sembrerebbe certo adatto allo scopo, ma per loro, nella loro particolare condizione, trovare qualcuno con cui dividere le (poche) gioie e i (molti) dolori non ha prezzo.
Interessante anche il particolare della fede in qualcosa di trascendente, mi è parso strano (e lodevole) che si sia conservata, nonostante le avversità.
In sintesi: complimenti per la storia e per l'alloro conquistato.
PS. Anni fa Italia 1 trasmise un interessante programma, intitolato "Invisibili" dedicato appunto a queste persone, leggendo la tua storie mi è tornato alla mente.
(Recensione modificata il 21/03/2011 - 11:31 pm)
(Recensione modificata il 21/03/2011 - 11:46 pm)

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