Recensioni per
Nunca Más
di GirlWithTheGun

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/01/18, ore 19:57
Cap. 1:

Storia meravigliosa, che ho letto più e più volte prima di commentare. Hai saputo rendere benissimo l'aria che si respirava in quel frangente di Sua America, tra contraddizioni e dittature; hai reso un più che meritato omaggio a questi giovani rivoluzionari disposti a dare la vita per la loro libertà e la loro patria: il gesto del padre di Felipe è stato sì estremo, ma un estremo gesto d'amore per risparmiare al figlio gli orrori della tortura e della morte interiore, che sarebbe avvenuta molto prima di quella fisica. Straordinaria anche l'idea di inserire le due citazioni in fondo: la prima, completamente sconclusionata, di Berlusconi e la seconda, che ritengo sia la frase che ha fatto capire al mondo tutto ciò che era successo in Argentina, in Cile e in altri paesi retti da queste dittature. Vorrei specificare che sono nato molto dopo che questi fatti sono avvenuti, ma penso che la conoscenza della nostra storia sia fondamentale per costruire il nostro presente. Questa storia merita di essere tra le scelte per come narra la realtà, è una delle migliori che abbia mai letto qui su efp (certo che oggi di complimenti ne ho fatti veramente tanti (-_-), ma di sicuro non sono troppi). Che altro dire; ci si vede alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Master
26/06/15, ore 20:16
Cap. 1:

Perchè io non ho ancora lasciato il degno (?) passaggio (?) della mia soave (???) presenza in questi lidi?
Forse perchè la tua storia fa riflettere, ma allo stesso tempo si fa amare. Come ti avevo detto, adoro visceralmente il tuo modo di scrivere, ma soprattutto ho adorato quest'atmosfera alla Marquez. 
Tra le righe - tua intenzione? forse no? poco importa - ho sentito la calura estiva di questi luoghi, quest'atmosfera un pò da sogno che stride tantissimo con il fatto storico reale, pieno di dolore e di morti, di ribellione giovanile e di disgusto verso la tortura. Ho rivisto il suo modo di narrare qualcosa di profondamente importante, un significato che non è mai nascosto, ma che senti dentro di te, in questa forma di "realismo un pò sognante" (abbiano pietà di me i critici letterari). Non mi stupisce che la storia sia tra le scelte del sito, te lo meriti davvero tanto. Hai un dono importante, che non va sprecato :-*



Risa

Recensore Master
27/07/14, ore 15:01
Cap. 1:

E' difficile trovare le parole per recensire questa storia.
Il tema, mai abbastanza trattato, è sviluppato con un'accuratezza, un'attenzione ai dettagli e una sensibilità a dir poco ammirevoli.
Per non parlare dei personaggi: tutti assolutamente ben caratterizzati, senza forzature d'alcun genere, ma assolutamente vivi e reali. Questa storia lascia un groppo in gola difficile da sciogliere, e credo sia giusto che sia così.
Anche il tuo stile, poi, è delicato e curato in ogni particolare, davvero coinvolgente.
Complimenti, questa è forse la più bella storia che io abbia mai letto su EFP, su un tema di cui, , come ho già scritto, non si parla mai a sufficienza e di cui non è affatto facile scrivere senza cadere nella prosopopea o nel cliché.
Brava, bravissima.
Alla prossima!
Melianar

Recensore Junior
09/05/14, ore 22:00
Cap. 1:

Mi accingo a recensire questa storia quasi in punta di piedi: di fronte a una scrittura dal tratto così delicato, intimo e introspettivo c’è solo da complimentarsi, non una volta ma molte di più. Non starò a tessere le tue lodi di autrice, di cui ho apprezzato la personalità e l’assoluta fedeltà storica, non perché tu non meriti parole di assoluto elogio, quanto perché ritengo che la tua storia – con tutto il bagaglio emotivo che porta con sé – parli da sola. Senza dubbio una delle migliori in assoluto di questo sito.
Non c’è stato un momento in cui io non mi sia sentita vicina alla voce narrante, non un istante in cui non abbia avvertito me stessa partecipe della sua storia. Tutto sgorga dalle sue parole: il suo amore – quello così viscerale e spontaneo verso quella parte di te che solo una sorella può essere – la sua dolcezza, la sua complicità, la preoccupazione che sa di maternità e quel dolore così profondo, quel dolore che ti tormenta come un incubo puntuale e senza fine. Da lettrice, ho avvertito il mio cuore spezzarsi con il suo. Furono innocenti che pagarono colpe mai avute.
Il tuo pregio di scrittrice è stato quello di aver mantenuto vivo, in un contesto così tragico, il ricordo di un affetto profondo: poco importa che i tuoi personaggi siano fittizi. Credo sinceramente che la tua storia sia davvero la loro storia, un omaggio personale a chi fu negato di vivere. Con le tue parole hai reso loro una voce.
Storia meritatamente e ampiamente degna di trovarsi tra le scelte. Grazie per ogni singola emozione che mi hai regalato con questa lettura e complimenti a te che hai messo il cuore al primo posto nella tua storia.

Recensore Junior
17/12/13, ore 18:46
Cap. 1:

Mi dispiace di aver letto questa storia solo ora, perché è fra le migliori che abbia letto qui su Efp.
L'affetto che nutrono le due sorelle è puro e senza ombre qualcosa di vero... non so come dirlo ma vorrei davvero esprimerti le emozioni che mi hai trasmesso con la tua storia perché è semplicemente bellissima.
Non ho presente la condizione dell'Argentina in quegli anni ma ora mi documenterò certamente.
À bientôt.

Recensore Veterano
19/07/13, ore 15:35
Cap. 1:

Ottimo, veramente ottimo. Mi voglio veramente congratulare con te, per aver scritto una storia come questa sopra un'argomento assai delicato come la Dittatura Argentina.
Veramente, complimenti davvero.
La storia sul regime di Videla la conosco pochissimo, a dir la verità (ma mai qaunto mio padre che la vissuta) e mi sono commossa alla fine, nell'ultimo paragrafo.
Brava/o...
un beso.. =)

Recensore Veterano
08/12/12, ore 12:02
Cap. 1:

Penso che non esagererei se dicessi: "Questa è una delle storie più belle che abbia mai letto."
Anzi, lo dico: questa è una delle storie più belle che abbia mai letto. Se fosse un film sarebbe uno dei miei preferiti, e se fosse un libro sarebbe uno di quelli che leggerei più volte, e poi ancora, senza mai stancarmi.
Sul serio, questa storia mi ha lasciato senza fiato. Ho letto un paio di libri riguardanti la dittatura Argentina iniziata nel '76 , l'ultimo dei quali è il libro che sto leggendo proprio in questo periodo. E' per questo che, "sfogliando" le pagine di EFP e trovando la tua storia, ho deciso di leggerla. E' per fortuna che l'ho fatto. Non so come descriverla, davvero, mi ha colpito in un modo tutto particolare e, senza dubbio, toccante. Posso dirti che per me la tua storia è stata come "una stella che esplode. ... Un boato sconosciuto di luce che muore e continua a brillare nei secoli." Non ci sono parole migliori di quelle della stessa Elenita per descriverla. Forse ciò che mi ha toccato di più è proprio la delicatezza con cui sei riuscita a trattare un tema così forte e crudo, anche quando hai parlato delle torture o dei voli della morte. E' stato bello trovare su questo sito una storia riguardante la dittatura argentina, così vicina a noi temporalmente e spesso un po' dimenticata, considerata come una tragedia di "second'ordine" rispetto ai crimini e alle guerre che hanno insanguinato il '900. Ma invece bisogna parlarne, perchè non è vero che il XXI secolo è il secolo della democrazia, perché fino a trent'anni fa la gente moriva torturata da scariche elettriche, alle madri venivano strappati i proprio figli e ogni libertà era negata. Purtroppo spesso è ancora così in molte parti del mondo, anche se tendiamo a chiudere gli occhi e a non voler vedere, cullati dal nostro benessere. Spesso non basta essere una Repubblica per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Posso solo ringraziarti per aver scritto questa storia meravigliosa, per avermi fatto conoscere Elenita e Felipe, e le loro famiglie, personaggi mai esistiti eppure così veri e reali. Grazie per tutte le emozioni che mi hai dato, metterò questa storia tra le preferite, così da poterla rileggere tutte le volte che vorrò.
Davvero complimenti, scrivi in maniera divina.
Un abbraccio,
Flami

Recensore Junior
28/05/11, ore 16:19
Cap. 1:

Questa storia mi ha colpita moltissimo. Per il modo accurato con cui è stato trattato l'argomento, per come hai saputo intrecciare in maniera niente affatto forzata e noiosa le vicende personali dei tuoi personaggi e i fatti storici dell'epoca in cui li hai ambientati, perché leggendo sembra quasi di essere lì accanto a loro e perché si sente che tutto ciò di cui hai parlato ti ha toccata nel profondo. Complimenti sinceri!

Nuovo recensore
23/05/11, ore 22:12
Cap. 1:

Emozionante.
E' la tua prima storia che leggo e mi è piaciuta moltissimo.
Sono sempre stata particolarmente sensibile all'argomento e tu hai saputo mischiare davvero molto bene i fatti storici con la vita dei protagonisti.
Mi piace il tuo stile,senza dubbio leggerò ancora altro di tuo.

Alessandra

Recensore Junior
11/04/11, ore 20:42
Cap. 1:

Ho trovato la tua storia, questo Nunca Màs che sfidava tutti gli altri titoli, tra le diverse storie, con una violenza e con un'istintività che non mi appartiene nello scegliere storie a cui affidarmi per almeno un quarto d'ora del mio tempo: mi sono gettata senza neanche leggerne le generalità. Mi sono gettata, piacendomi il titolo e la dedica.

Su queste storie si sa per sentito dire: il sentito dire, in realtà, non parla, non dice. Sta muto, perché la superficialità non é un sussurro, ma neppure un urlo: è silenzio su alcune realtà ed un'occhiata spettacolarmente poco lunga. Quello che tu hai descritto é stato un'occhiata molto accurata, approfondita. 
E' un'occhiata lacerante. Mi hai lacerata: spesso é meglio non conoscere una realtà, ma quando la sai.. E' incivile non pensare di documentarsi, correre ai ripari di quelle lacune, commuvoersi, ribellarsi nel profondo cuore e sentire su di sé la colpa di tante ingiustizie, di tanti perché urlati, che non hanno mai avuto giustizia. Le madri de la Plaza lo sanno che significano: tu hai creato con uno stile semplice, spezzato, intimo un'atmosfera di terrore, di morte, ma anche di rivoluzione nel suo senso positivo, ovvero di speranza e amore, che s'intrecciano con la libertà di poter creare altro. Di poter dare vita a qualcosa di giusto.
Quasi parallelamente, oggi ho analizzato "Guernica": un genocidio, una dittatura. Ancora una volta, c'é un fiore, che splende nella voragine del terrore.

Grazie per avermi regalato questa perla.

Recensore Master
10/04/11, ore 19:16
Cap. 1:

Ciao
Non ho parole per dire quanto sia bella questa storia, delicata e semplice eppure esplicita e vera. Conosco poco la storia sudamericana ma so che molti di quei paesi sono stati sotto dittature assolutistiche e crudeli coprendo tutto all'estero e molte cose sono venute allo scoperto solo negli ultimi anni.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti per il modo con cui hai trattatto l'argomento, mi hai commosso facendomi sentire i sentimenti di tutti i personaggi non solo della narratrice.
è stato molto bello leggerla, grazie di averla scritta.
xxxromy75

Recensore Master
10/04/11, ore 17:38
Cap. 1:

In un sito come questo è facile lasciar volare la fantasia, approdare con la mente a trame improbabili, irreali, oppure troppo simili a sogni per essere veramente realistiche.
E ci ritroviamo a scrivere di quello che vorremmo per noi, a raccontare le emozioni che noi stessi abbiamo provato, ma esasperandole per renderle uguali a come le avremmo volute, perchè in fondo non siamo mai contenti di niente.
Ci sono poche storie dove la fantasia si eclissa totalmente per lasciar posto alla realtà. E non a una realtà qualunque, ma alla realtà più vera, più cruda, più scomoda, e per questo meno ricercata. E' una verità che non conosciamo, una verità che parla come un racconto verista, obiettivo e per questo più emozionante di mille parole.
La tua verità.
Che tu hai narrato, documentandoti con una perizia che invidio, che tu hai analizzato in silenzio, lasciando che fossero i fatti a parlare al posto delle parole.
E' la verità dei tuoi personaggi, di certo identici ad altri davvero esistiti, una verità che non eccede mai in colpi di scena o in descrizioni accattivanti o esagerate: è una verità silenziosa, perchè dice tutto senza urlarlo, perchè racconta l'essenziale, eppure dice ugualmente ogni cosa.
Mi hai raggelato, mi hai indignato, mi hai commosso.
Mi sono sentita una matita spezzata anch'io.
E per questo ti ringrazio.

Nuovo recensore
08/04/11, ore 00:14
Cap. 1:

così ti voglio; documentata informata e aperta come uno oceano alla tua meravigliosa scrittura. Veramente, noto dei grossi miglioramenti mia cara, stai iniziando a dare una seria piega alla tua scrittura. Ti avrei fatto tante domande come mio solito, ma non mi sembra opportuno dato che non ci sentiamo da una vita. Continua così.

Recensore Master
22/03/11, ore 17:01
Cap. 1:

Splendida. Splendida. Splendida. Splendida.
Vorrei lasciarti una recensione con scritto solo questo, mille volte questo, ma no, voglio cercare di dirti qualcosa di più, perchè questa storia va oltre. Tu vai oltre. Tu sei una scrittrice. Una vera e propria scrittrice. Leggendo una tua storia, senza sapere che ne sei tu l'autrice, io sono sicura che la riconoscerei. Perchè hai uno stile fantastico. Ogni volta che usi il narratore in prima persona (non ricordo se si dica proprio così), tu diventi quel narratore, diventi quella persona. Nelle tue parole, nel tuo tono sembra risiedere una parte del personaggio. Tu sei ogni tuo personaggio e questo rende splendide le tue storie. E questa in particolare.
Hai unito così bene la storia di Maria Elena a quella che raccontano i libri di scuola che è difficile discernere i fatti inventati da quelli realmente accaduti. Sei stata concisa nel raccontare gli eventi, ma precisa e sapiente nello sceglierli.
E poi. Poi la storia in sé è fantastica. Curi nel dettaglio ogni avvenimento, rifletti su ogni frase. E si vede, il risultato e strabiliante. Si vede che fai ricerche, che ti affezioni ai tuoi personaggi, ma che mantieni la distanza sufficiente e necessaria a che essi rimangano, per te, personaggi, ma che diventino, per noi, tramite le tue parole, persone in carne ed ossa con cui confrontarsi.
Sei brava. Davvero. Io ti ammiro moltissimo e, spesso, scrivendo, penso a te e cerco di dedicare alle mie storie la stessa cura che si vede che tu dedichi alle tue. Sei fantastica. La segnalazione alle storie scelte è più che meritata.
Complimenti, va tra le preferite.

Recensore Veterano
19/03/11, ore 23:13
Cap. 1:

La scrittura - lo stile e la profondità dei personaggi - è proprio una meraviglia. Te lo ripeto, senza remore nell'usare questa parola: una meraviglia. L'argomento storico è trattato con sapienza, correttezza, delicatezza, e la vicenda umana è inserita naturalmente nel momento storico. I personaggi - tutti, dai protagonisti alla narratrice e la sua famiglia - sono vivi, li vedi, li afferri, ti senti parte della loro storia. Davvero, è una storia che mi ha lasciata ammirata e piena di pensieri.

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