(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Maria Elena è una, nessuna e centomila
vittime della tragica Notte delle matite spezzate
Questa è una storia che non si dimentica, perché imprime con violenza le sue parole nella mente di chi la legge.
È una testimonianza, una riflessione o un incubo quanto mai attuali. La forza della sua attualità sta nella lucidità della narrazione, nel carattere sempre critico di chi la racconta sebbene ci sia un coinvolgimento emotivo pazzesco. La rappresentazione dell’orrore non ha nulla di eccessivo o viscerale. I toni sono impietosi e puntuali, senza cadere nel grottesco. Perché la crudeltà di quello che si racconta non ha bisogno di esasperazioni, fa già male così. E poi c’è quello stile nitido ed emozionante che, attraverso la riflessione costante di Carmen, fa rivivere in prima persona al lettore gli eventi descritti. Alla fine del racconto, le lacrime della primogenita della famiglia de Acha scorrono anche sul volto di chi legge.
Ma chi è il vero protagonista della vicenda? Carmen, Maria Elena o la pugnace gioventù argentina? La caratterizzazione di ogni personaggio citato nella vicenda è riuscita alla perfezione: Elenita e la sua ideologia troppo grande per essere contenuta in un corpo così esile, Carmen e il suo amore e odio nei confronti di una sorella che forse è più una figlia, l’Argentina dittatoriale che inghiotte e tortura gli avversari politici senza discriminazione di sesso o età.
L’elaborazione della biografia è studiata nei minimi dettagli, perché ogni informazione-tassello è fondamentale per la storia. La scrittrice attraverso Carmen de Acha mette a fuoco l’esistenza di Maria Elena fino alla sua morte, compiuta da ignoti esecutori dello Stato. Ma tutti ne restano vittime, a partire dal padre di Felipe che pur di non far subire le atroci violenze al figlio, compie un atto contro natura e lo uccide con la propria mano. Un velo di dolore implacabile cade sui sopravvissuti: dalla madre che dopo anni si trascina fuori dal letto a Carmen che a distanza di moltissimo tempo stenta ancora a ritrovare il sonno.
Parlare di originalità della trama appare un po’ indelicato. Come già ribadito, la struttura narrativa è stata studiata con dovizia, ed è perfettamente riuscita. Il genere biografico è reso alla perfezione così come l’elaborazione dell’icon e il rispetto di tutti gli obblighi. Stile, registro lessicale, introspezione, caratterizzazione dei personaggi sono gestiti in modo maturo e impeccabile. |