Incredibile il bisogno innato dell'uomo di soffrire; e forse anche terribilmente meraviglioso.
Il vittivismo poi sembra divenuto il virus dell'umanità, ce ne è un poco in ognuno di noi e chissà perchè tendiamo ad ingingantirlo, a renderlo quasi eroico, anzi complice e causa di imprese palesemente eroiche come un pianto o addirittura un suicidio, e quale sarebbe il risultato? Niente.
Facciamo così tanto baccano per farci sentire come un fuoco d'artificio che mentre sale in alto nel cielo perfora le orecchie con un fischio sibilante e ininterrotto, per poi scoppiare in una meraviglia di colori e incantare per poi secondi le persone, anche quelle estranee, quelle che di quel fuoco non conosco neppure la provenienza ma che allo stesso modo di altre ne rimangono sorprese e involontariamente attratte.
MA poi il tempo corre si sà, e le persone non hanno tempo di riflette, ne hanno a malapena per vivere, ancor meno per ricordare... LI vedi con il naso all'insà, ma non guardano più il fuoco di prima, oramai l'effetto è superato, ne attendono altri, altre meraviglie, altre cose di cui parlare, fatti nuovi, sempre nuovi! Si è mai visto un unico fuoco d'artificio in una festa, e si è mai visto nell'insieme di fuochi (perchè qui le vittime del vittivismo sono a vagonate!) un fuoco predilletto seguito dallo sguardo dalla nascità, il correre in alto,lo scoppiare e lo spegnersi delle ultime luci? No! PErchè di tutto ciò interessa solo lo scoppiare, lo meravigliare e il meravigliarsi.
Facciamo baccano per stupire, stupiamo, ma nn duriamo!
E ha senso la gloria di pochi attimi?? Secondi?
Occupare un piccolo spazio della mente di chi ci guarda ( senza sapere cosa diamine pensa di noi poi!).
Umm una shot che mi ha lasciato molto da riflette perchè come forse avrai capito dal mio breve scritto io sono una "vittimista" pura!
Scritta molto bene, adoro il tuo combinare grassetti, corsivi e vari stili. Diciamo che da musicalità alla scrittura, le dona un tono vocale, intenso o pacato, o narrante.
Quell'eppure in neretto poi da solo nella riga è come un petardo! Risveglia il lettore che sta lentamente scivolando in depressione ( perchè si sa che è il nostro punto debole poi, sembra quasi conveniente essere vittime, ci piace così tanto!).
Un'ottimo lavoro, poche righe, un mare di emozioni che si trascinano dietro un altro mare di riflessioni che suscitano una marea di autoanalisi e autocritiche costruttive. MI hai dato molto con questo scritto.
A aprtire dal fatto che per un briciolo di compassione siamo disposti proprio a tutto!
Non ho parole per trasmetterti quanto mi hai dato e quanto apprezzo il tuo modo di esporre.(sarà anche l'ora tarda).
Ebbene la zampata te l'ho lasciata prima di quanto pensassi :) ma sono contenta così!
Bacio
Ayer. |