(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Questa drabble...
Non ci sono parole "giuste" o parole "sbagliate" per classificarla.
Va semplicemente letta.
Comunque, ci proverò lo stesso.
E' lieve, dolce. Soffice. Sì, soffice. Come la nuvola della quale parla. Come Lily, la protagonista.
Protagonista, sì, ma che quasi scompare di fronte ai suoi pensieri. E a fare da protagonista, allora, c'è la nuvola stessa, o meglio la prigione che impedisce a Lily di "essere" la nuvola.
Leggendo questa drabble, scende un brivido lungo la schiena.
Perchè mai?
Solo rileggendola lo si capisce, solo afferrando il senso di ogni singola parola, afferrarlo per poi lasciarlo andare via, libero.
E nonostante tutto, si può facilmente percepire il temperamento, il carattere di Lily Evans: una donna forte, unica, materna; che però è invasa da una profonda tristezza e rabbia pensando alla prigionia, alla solitudine, all'odio che incontrerà "lì fuori".
Perchè, com'è largamente spiegato, la sua prigione non sono quattro mura o l'impossibilità di uscire. La prigionia di Lily è tutt'altro.
E' la prigionia che teme la bambina che volava lanciandosi dalle altalene, osservata da un ragazzino unticcio e poco curato.
Dopo questa incomprensibile spiegazione; buona lettura...
Eva |