Che fic carina!
Ho solo un appuntino, che magari può servirti come spunto: inizi il racconto con i pensieri di Milo e le sue sensazioni nel rivedere Camus con i colori della squadra avversaria. Successivamente, anziché concentrarti sempre sulle sensazioni di Milo, sulla sua rabbia, il suo disgusto e la sua delusione, riassumi semplicemente la scena del manga/anime e concludi in volata con quello che prova lo scorpioncello.
Il mio consiglio è quello di lasciare sullo sfondo la scena della morte di Atena, introducendone solo i punti salienti, infilandoli di forza nel flusso di pensieri dello scorpione.
Ad esempio: quando Atena afferra le mani di Saga per incitarlo a fare ciò che è necessario, Milo sta guardando, e allo stesso tempo si presume sia confuso. Deve fermare Saga? Deve fermare Atena? Cosa deve fare? Atena gli ha detto di non preoccuparsi, che Mu ha capito, e quindi? Esattamente, lui cosa deve fare?
Nel momento in cui, poi, è successo il patatrac, Milo acchiappa Camus alla gola e piange. Lo strozza e piange. Perché?
Intendo dire, per chi piange? Per la morte della dea che assolutamente non doveva morire? Anche se lei aveva raccomandato a tutti di non preoccuparsi? Piange perché gli sembra di aver fallito nel suo compito di cavaliere permettendo ai traditori di arrivare davanti alla dea con gli arti funzionanti? Piange perché il tradimento di Camus ha portato a quell'epilogo? Piange perché, anche se è arrabbiato e punisce fisicamente Camus (che non si difende, e qui sorge un altro perché) per il tradimento, in fondo è felice di rivederlo e scoprire di essere ancora dalla stessa parte, soprattutto dopo la premessa iniziale?
Spero che tu non ti offenda, ma nel caso, se ritieni opportuno che io cancelli la recensione, fammelo sapere.
Ciao ciao! |