Recensione scritta per il Reviews Exchange 2.1vr - Collection of Starlight
Quando si scrive un racconto introspettivo, si corre il rischio di incappare in un errore abbastanza comune: interrompere bruscamente la narrazione dei fatti per introdurre i pensieri del personaggio. Il risultato è un racconto pensante e noioso, in cui i blocchi narrativi si alternano a quelli introspettivi.
Qui, invece, narrazione e introspezione si fondono in modo armonioso: a mio parere ciò rappresenta il vero punto di forza di questo racconto. Leggere la tua storia è come guardare un film: le immagini scorrono sullo schermo e mostrano ciò che sta accadendo, intanto una voce fuori campo racconta, spiega, svela i propri pensieri e sentimenti.
La narrazione è fluida, mai pesante, scorre veloce, senza mai annoiare con mattoni introspettivi. Non so se riesco a spiegarmi bene: l’introspezione del personaggio è così legata al racconto, che è impossibile stabilire dove inizia l’uno e finisce l’altro. Davvero un ottimo lavoro, così come ottima è anche la gestione della prima persona.
Ho adorato la descrizione del dopo-battaglia perché è toccante, drammatica, ma mai patetica. Non cerchi la lacrima facile. Semplicemente racconti le reazioni dei vari protagonisti: Harry che si aggira come un fantasma per l’infermeria perché non riesce ad allontanarsi dai feriti; Ron che non vuole tornare a casa e si butta a capofitto nella ricostruzione del castello; Hermione che aiuta Madama Chips (l’immagine dei depliant del San Mungo che accumulano polvere e silenzi è terribilmente vivida, carica di significato); Calì e la mamma di Lavanda che vegliano sul capezzale della ragazza. Tutto ciò comunica al lettore quanto i protagonisti della battaglia siano rimasti sconvolti e segnati da essa, senza mai dirlo o spiegarlo apertamente.
Davvero brava.
Purtroppo, però, lo spunto che ha dato il via al “What if?” non mi ha convinto molto. Mi è parso poco credibile. Hermione che rinuncia all’amore della sua vita, che sacrifica la sua felicità per Lavanda. E, soprattutto, Ron che accetta passivamente la decisione di Hermione: Lavanda lo chiama, Hermione lo spinge tra le sue braccia e lui obbedisce senza fare una piega.
Non lo trovo plausibile.
Lavanda si trova in una difficile situazione, certo, ha bisogno di tutto il sostegno possibile e immaginabile, va bene, ma non capisco perché questo debba necessariamente portare alla separazione di Hermione e Ron. Non poteva starle accanto da amico? Non poteva starle accanto insieme a Hermione? Mentre leggevo, mi chiedevo continuamente “perché?”.
Il problema, secondo me, sta nel fatto che la coppia Ron/Lavanda non è mai stata molto solida, Ron non è mai stato seriamente innamorato di Lavanda. Non c’è un sentimento talmente forte da giustificare un simile sacrificio, sia da parte di Ron, sia da parte di Hermione. E questo si evince anche dalla tua storia. Tanto è vero che prima di andare da Lavanda, Ron dice di amare Hermione. Perciò quel “perché?” continua ad aleggiare sulla storia senza trovare una risposta.
Ultimo appunto e poi la smetto: “non dopo aver visto suo fratello, deturpato e ferito, ululare alla luna”. Forse ho capito male ciò che intendevi dire… ma Bill non diventa un licantropo in seguito all’attacco di Greyback. Oppure mi sbaglio? Se è così, mi scuso in partenza.
In conclusione, ottimo stile, ottima gestione della prima persona, ottima introspezione e caratterizzazione del personaggio, ma la trama non mi convince del tutto.
Baci, vannagio. |