Tardi, ma arrivo, strabiliata e decisamente commossa!
Mi sono concessa un attimo per riprendermi e più di qualche minuto per rileggerla e ora mi sento incredibilmente fuori tono o posto, non so neppure io come definire questo mio stato d'animo.
Posso dire che la sento anche un po' mia? Che mi vedo e sento riflessa nelle riflessioni di Zuko?
La polvere, quel dolce flutturare di ricordi tra la coltre di polvere e pensieri filtrati nella matassa nostalgica... mi hai conquistato il cuore e sciolto in un sorriso un po' amarognolo. Non per la tristezza, certo che no, ma perchè è sempre questa l'impressione che si ha nel reimmergersi nel passato, no? Di un qualcosa d'indefinibile che ti schiaccia da dentro e ti fa ridere di te stesso, provare quasi dolcezza insieme al rimpianto per quello che hai fatto, di fronte a ciò che eri.
Ho davvero una sensazione di tenerezza unica e devastante che preme per uscire e non so se sia rivolta più a te o a Zuko e nell'indecisione vi abbraccio entrambi. Te soprattutto, te che mi hai rivolto questo pensiero indimenticabile, trasmesso emozioni indescrivibili, fatto sognare e piangere, a te (il richiamo alla canzone di Jovanotti risulta involontario, giuro) che mi hai fatto non un regalo, ma Il regalo, qualcosa che so per certo potrà accompagnarmi e farmi coraggio, darmi la forza che anche le chiacchierate con te riescono sempre a donarmi.
Guardandomi indietro nei miei momenti pesudo melanconici da oggi credo non riuscirò che a immaginare questa scena: quella di un ragazzo che scruta nel pulviscolo e trova la forza di aprire una finestra e anche se stesso a ciò che lo attende in futuro.
Non so come complimentarmi con te per lo stile, le decrizioni, l'uso sottilissimo di metafore, l'affetto che ho letto tra le righe.
E' troppo, decisamente troppo perchè possa uscirne qualcosa d'intellegibile da parte mia. Sappi solo che te ne sono grata, davvero.
Perchè sei stata capace come al solito di tirarmi su, di incantarmi col tuo modo dolce di farmi trastullare nella realtà con la stessa flessibilità che si possiede nelle illusioni per mantenere vivida l'utopia. Hai, più di tutto, dato al mio compleaano una memoria per cui valga la pena ricordarlo.
Grazie, grazie, grazie, mille volte grazie. Ti voglio bene :). |