Recensioni per
Diuturno
di Bellis

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/06/11, ore 21:51
Cap. 1:

Aah l'eterno fascino della malinconia e dell'attimo oscuro, nel cuore della notte ancora ci seduce e placa gli affanni del vivere, senza però (e qui risiede la sua sottile malizia) permetterci di dimenticarli troppo a lungo.
Atmosfere familiari e comunque di grande impatto, bella la forma e sempre di gran momento il contenuto, che altro dire, getterò grani d'incenso nel braciere e mi godrò la (ri)lettura.

i miei omaggi CC

Recensore Junior
19/05/11, ore 14:48
Cap. 1:

mi è sembrato di vedere scorrere delle fotografie più che delle strofe, in poche parole componi immagini molto vaste. mi ha colpito la lentezza della metrica, costruita su accenti piani e costanti ed un uso molto oculato delle doppie, che rallentano ancora di più la lettura. quando nella quarta strofa compare un elemento umano, l'asfalto, crei la consapevolezza della vastità del mondo che circonda l'uomo arroccato in città, dove conduce un'esistenza fumosa (tra fumo e asfalto) e triste, fredda in modo diverso dal freddo dell'inverno, rassegnata all' "eterno sonno".
sembra una poesia scritta dai boschi, o dall'acqua che riflette la luna, in cui l'uomo sembra solo un'appendice indifferente al mondo e dal mondo ignorata; l'atmosfera è quasi aliena, onirica nella tristezza e nel grigiore dell'"inferma vita".
è una poesia molto evocativa, molto ben costruita, ammiro il tuo lavoro ^^

Recensore Junior
18/05/11, ore 17:53
Cap. 1:

Splendida poesia! Eccellente la scelta di comporre versi brevi e lapidari, così perfettamente adeguati alla tematica di cui hai scritto! Le immagini create sono vivide ed eleganti nella mente del lettore. Mi è piaciuto in maniera particolare l’utilizzo che hai fatto dei colori: il cielo è azzurro, le nubi gialle, le foglie nere, il letto grigio; pare di trovarsi dinanzi ad un quadro espressionista, le cui tinte riproducono non tanto l’effettiva gradazione degli oggetti, quanto, piuttosto, sentimenti insiti nell’animo dell’artista (specialmente quelle “foglie d’un nero cupo”, che comunicano morte). Ho amato la strofa conclusiva, la quale mi ha gradevolmente riportato alla mente questo frammento dell’Aminta di Tasso (atto I, coro): “[...] ’l sol si muore e poi rinasce: / a noi sua breve luce / s’asconde, e ’l sonno eterna notte adduce”.
(Recensione modificata il 18/05/2011 - 05:59 pm)

Recensore Junior
10/05/11, ore 19:55
Cap. 1:

E' un peccato che non abbia ancora una recensione questa poesia. L'ho trovata per caso e devo dire che mi è piaciuta parecchio. Hai un ritmo lento ma incalzante, che invoglia ad arrivare in fondo alla lettura. Particolarmente mi è piaciuta l'immagine che racconti nella prima strofa, è di una leggerezza davvero meravigliosa. I miei complimenti!