Ho dovuto aprire una pagina di word per commentare questa fic, perché sinceramente sono troppo scombussolata da questa meraviglia, e voglio assolutamente dire cosa ho provato leggendola, rigo per rigo.
Innanzitutto, amo le prime volte. In realtà dovrei avere un istinto più romantico ed amarle tutte, ma le prime sono speciali. E non parlo del primo bacio, o della prima volta, ma del primo pensiero o della prima volta che ci si tocca accidentalmente. Ecco, c’è questo, nella tua fic. È un film, questa storia. Mi sa tanto di “500 giorni insieme”, con la differenza che questa è...più intima, più bella.
La prima parte è divertente. Voglio dire, Ino è divertente. È decisa, sa quello che vuole, come lo vuole e quando lo vuole: sa che non butterà in un bidone l’amicizia, perché Shikamaru la ama (da morire) – gliel’ha detto Choji, coffcoff. Choji sa, d’altronde.
“Mani” è essenzialmente una di quelle che preferiscono. Secondo me è un titolo bellissimo, e non è sicuramente la prima volta che se le toccano. Però. Però è la prima volta che Ino lo guarda e nel suo personalissimo modo, gli fa capire quanto necessiti di Shikamaru accanto a sé. Non come semplice presenza durante la battaglia, ma come uomo, ogni giorno, ogni notte, ogni pomeriggio. Ino gli dimostra che, ormai, se lui se ne andasse non saprebbe più che fare. E quando ti senti persa, è probabilmente l’amore più grande che ci sia. Io amo questo amore, e a Shikamaru ed Ino si appiccica che è una meraviglia, a dire la verità.
Poi è divertente che pomicino come due ragazzi. O che facciano sesso contro un albero, un muro, in un vicolo. Sono freschi, e sono terribilmente IC. Shikamaru sottomesso, Ino che gode ad alta voce sotto la sua bocca – e le sue dita, le sue spalle, il suo petto, il suo corpo.
“Prime volte” è uno spettacolo. No, sinceramente: sembra quasi che sia Shikamaru a condurre il gioco, ma poi arriva Ino che lo riporta alla realtà e gli dimostra quando necessiti di lui ora, in quell’istante, subito. E se la Yamanaka chiede, è d’obbligo rispondere, no? ;)
Poi il tutto va avanti che è un piacere. Ino si insinua nella sua pelle, lo irretisce, lo fa suo e solo suo, e poi cade. Tra le braccia di Kiba. Plausibile, a volte anche lei è un po’ oca, e Shikamaru non è ancora così maturo da poter perdonare un tradimento. Fino a quando non c’è Asuma, ed allora torna tutto perfetto. Perché si amano, e due come loro non possono stare lontani. Shikamaru è sempre così: non vede l’ora di finire quello che deve fare, tutte le volte – quando non c’è Ino. Ed il perché, scusami, mi sembra abbastanza ovvio. (In particolare, una certa ricorrenza per i chuunin, in compagnia di un porcospino travestito. Sbaglio o voleva che finisse in fretta? )
In ogni caso, favolosa. L’ho amata da morire per ogni prima volta, che ti entra nella pelle e ti fa sorridere e commuovere, perché sono Shikamaru ed Ino. Sempre. Sono freschi, sono grandi ma piccoli, sono immaturi e maturi, sono un sacco di alti e bassi, e sono amore. Quell’amore che ti fa stare bene, come le tue storie...
E, mioddio, come sto bene adesso. Mi hai rallegrato una serata, Ale. Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie. Ti adoro. |