E perchè no, carissima, perchè no? Vedi io amo questa poesia e concordo pienamente con la rivendicazione che sottende e tuttavia un dubbio mi rode, non è che il vuoto che tu vedi per altri non rappresenti quel cumulo di (s)confortanti certezze e rituali che rende la loro vita senza ansie? Non sarà che forse vi è una dignità nel loro confondere tranquillità e felicità? Non vorrei che lo spirito critico diventasse l'ultima frontiera del conformismo stesso, il triste ossimoro è sempre in agguato.
Naah, che diavolo, basta dubbi! Mi unisco al brindisi ed alzo il boccale in onore del quarto (e dimenticato) cavaliere dell'apocalisse, il Fato.

Ciao CC

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E' splendida, splendida.
Amo il tuo modo di scrivere e approvo completamente le tue scelte legate alla versificazione.
Hai uno stile ben definito e coerente che ermerge dai tuoi scritti tratteggiando un profilo poetico consapevole e maturo, cosa decisamente rara da trovare ai giorni nostri, specialmente su siti come efp.
Il tuo vocabolario è ricco e preciso, ma non abusi mai di termini ridondanti o inutili e ogni parola è irrimediabilmente mesa al posto giusto senza alcun errore o sbavatura.
Il tuo verso, vagamente Ungarettiano nella forma, rievoca delle sfere metafisiche-mentali e vagamente ovattate che richiamano alla memoria idee di dubbio e follia con una semplicità impressionante.
Il componimento lascia intendere la sensazione di poter essere letto su vari livelli e il lettore risente dell'illusione di averne colto aspetti segreti e celati e al tempo stess della consapevolezza che sono ancora molti gli arcani da svelare e che forse non verranno mai alla luce.
Complimentissimi.

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Che cos'è la follia, se non una realtà guardata con occhi diversi?
Breve ed intensa. Sembrerebbe rabbia che si mescola nel biasimo di chi è dall'altro lato dello spettro.
Genio e follia hanno una cosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.
Forse a volte, chi non ha ragione... ha ragione.

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