Hai una tendenza all'empatia, una capacità di scandagliare i pensieri delle persone davvero mirabili. Leggendo, mi sembrava si trattasse di un trattato psicologico, tanto profonda è la puntigliosità chirurgica con cui tratti Cècile. Un ragionamento così chiaro, un filo così diretto fra tutto ciò che lei è (senza sapere di esserlo) e quello che di lei ci appare. E' una vita vissuta tutta nella mente, che non ha senso tradotta nella quotidianità banale di cui tutti sono partecipi e vittime.
Sa benissimo che il suo finirà per essere un cuore sterile. Eppure continuerà a privarsi di interi cataloghi emotivi che rimarranno inesplorati, convinta ormai di aver esaurito le forze per ulteriori tentativi di inserimento in una qualche categoria dell’essere che le permetta di sentirsi comunque appartenente a un tutto, pur nella sua individualità.
Cècile dà l'impressione di essere una parte di ciascuno di noi, più o meno nascosta, più o meno preponderante, ma sempre presente con le sue assurde contraddizioni - è bellissimo il momento conclusivo in cui sorride, ignorandone lei stessa il perché. E' un racconto particolarissimo, quasi una spiegazione didascalica ad un personaggio, e lo ricorderò.