Dal punto di vista tecnico posso dire poco o niente, anzi, è meglio che non dica nulla, dal momento che il campo poetico non è quello in cui "gioco" meglio.
Da profana quale sono, posso limitarmi al contenuto e a ciò che mi ha trasmesso. Romanticismo, tanto. Un gioco di cliché ben gestito, quindi apprezzabile, almeno dal mio punto di vista.
L'analisi della situazione è buona, abbastanza profonda: romanticismo è paura, sì, istinto di sopravvivenza, come è giusto che sia, ma anche voglia di mettersi totalmente in gioco, voglia di credere che "questa sia la volta giusta", che la felicità possa essere qualcosa di più di una mera utopia.
Mi ha coinvolta, ma non mi ha entusiasmata, per il semplice fatto che, finchè anch'io non mi libererò di certe catene, non potrò apprezzare appieno componimenti come questi, per quanto possano essere pregevoli.