Sono capitato nella tua pagina autore giusto per caso, cercando delle fic intriganti da recensire.
Non ricordo precisamente tutto il percorso ma non mi è dispiaciuto affatto rimanere a leggere e ad immedesimarmi nelle tue opere.

Comincio col dire che Kiba è un personaggio che mi piace.. certo, a volte ha un comportamento che può sembrare spocchioso e troppo esaltato, però ha un senso dell'amicizia e dello spirito collettivo che io reputo interessante.
Da questo personaggio si possono estrapolare dei momenti introspettivi davvero particolari: da questi punti sull'amicizia appena accennati, sulla vicenda del padre.
Degli Inuzuka si sa poco e niente ma sicuramente anche Kiba ha un cuore e un'anima, dopotutto: solo che queste cose non sono poi così importanti per il nostro caro Kishimoto.
Non sono d'accordo con la tua affermazione della 'scadenza' della storia, perchè tu sei riuscita in una cosa che ti spiego subito.
Sei riuscita a catapultarmi all'interno della fic molto delicatamente senza troppi problemi.
E prima che tu te lo chieda: si, è positivissimo.

Partendo dal presupposto che il tuo italiano è davvero buono che permette una lettura scorrevole e precisa, sono convinto che la tua fic abbia delle interpretazioni che cambiano da persona a persona.
Perchè usi termini molto netti e profondi, crei dei percorsi mentali per permettere di far luce più chiara possibile ad un lettore e, con estrema fedeltà al personaggio vai e rendi intrigante tutto.
Perchè anche io credo che una persona come lui ogni tanto si fermi a riflettere e a pensare a suo padre e a varie cose a lui care.
La figura del campo di battaglia è azzeccata dopo l'introduzione sul probabile destino di Mr. Inuzuka, essendo poi dei ninja e dei guerrieri al servizio di un paese, è giusto parlarne.

Quindi, ti faccio i miei complimenti per questo mini-capolavoro che ha saputo stupirmi, semplicemente.

Watashiwa

Mi hanno obbligato a prendermi una serata libera dallo studio e dai pensieri ansiosi e quindi ho subito pensato di collegarmi ad efp e di spulciare un po' qualche account ed ecco che subito ho optato per la tua pagina autore. Avevo adocchiato questa tua storia, caro Jude, già all'epoca della sua pubblicazione ma tra una cosa e l'altra non ero riuscita a leggermela come si deve e a commentarla in un modo decente. 
Sarà che sto ascoltando canzoni molto suggestive dei Pink Floyd, sarà che oramai vivo di emozioni visto che a poche ore dalla prima prova ho il cervello fuso, ma...questa flash mi ha coinvolto in una maniera assurda. Anzitutto hai questo modo di scrivere profondo (nel quale, ti dirò, mi ci rivedo molto) che ti catapulta emotivamente all'interno della storia, sì Jude, sono stata catapultata anche in queste poche introspettive parole su Kiba (personaggio che sto rivalutando!). Poi sai creare le scene: qualche pennellata di descrizione e via di focalizzazione interna, un fiume di pensieri del personaggio, il flusso di pensieri di Kiba che ho trovato decisamente IC: si deve per forza presentarlo come Naruto2 la vendetta?? Come Naruto ha gran spessore così l'Inuzuka che, per me, è ancora tutto da scoprire.
Credo che nelle parole "tutto ciò che rimaneva delle persone erano sempre i nomi, gli odori" sia racchiusa tutta l'essenza di Kiba e, in senso lato, di ogni essere umano. E' come quando entri in casa dopo settimane di vacanze e ritrovi un odore che credevi dimenticato e invece eccolo lì, il profumo di casa, così Kiba che però non riesce a ritrovare il profumo di suo padre. Ma qui entra in gioco la sua parte incosciente, credo si tratti di una sorta di rimozione che il suo inconscio gli ha giocato. Cancellargli l'odore del padre, ma solo nello stato cosciente. 
Sei partito da un personaggio, da un particolare per arrivare all'universale, ad una riflessione generale sul senso della percezione per arrivare alla guerra, alla guerra che fa dimenticare il particolare, che annienta le percezioni.
Oh dolce (lasciatelo dire, mi hai fatto un'impressione così positiva l'altro giorno su msn!) Jude, perdona la libera interpretazione e questo altrettanto libero sproloquio, mi rendo benissimo conto di essere risultata noiosa ma credimi avevo bisogno di scrivere questo commento.
Hai davvero tanto potenziale e considerata l'età, credimi, diventerai qualcosa di incredibile. Lo sei già, abbi solo più fiducia in te stesso. 
Mi aspetto grandi cose da te ;)
Ora mi ritiro, perdona se ultimamente sono sempre a curiosare per la tua pagina autore, però non posso lasciarmi scappare così promettenti autori! Insomma, capiscimi, nel fandom dilagano facezie che non stanno nè in cielo nè in terra, come faccio a farmi sfuggire le piccole perle?
Ti tengo d'occhio ;)
Ale ^^

Spero che gli esami siano andati alla grande,
ci sentiamo (?)
(Recensione modificata il 21/06/2011 - 10:32 pm)

Ullalà, mi sto rendendo conto solo ora che è la tua seconda fic che mi trovo a recensire. Il che è incredibile perché, data la pigrizia di codesta autrice, difficilmente mi metto a recensire qualcosa. Se lo faccio, è perché quel qualcosa mi è piaciuto da morire.
Quindi, è la seconda volta che qualcosa di tuo mi piace da morire.
Prima di tutto, amo il tuo stile così fluido e particolare. Rileggerei mille volte questa ff solo per il piacere di imprimermi in testa queste frasi così ben scritte.
E poi, soprattutto, amo il contenuto profondo che hanno i tuoi scritti. Sono quelle storie che richiedono una lettura lucida ed attenta per essere capite e che hanno mille sfaccettature.
Se dovessi rileggere questa ff mille volte, vi troverei mille significati diversi: uno per ogni rilettura.
Kiba non è il mio personaggio preferito, nemmeno lo odio: mi sta abbastanza simpatico ma, tutto sommato, mi rimane indifferente. Eppure, in questa ff l'ho gradito molto: non penso sia proprio OOC, ce lo vedo a fare questi pensieri nella vasca da bagno. Ed il fatto che non ricordi i nomi ma gli odoriè assolutamente geniale e decisamente da Kiba.
Ergo, mi ritrovo di nuovo a farti i miei più sentiti complimenti ^^

Lov

Perchè scadente, questa fiction?
Non trovo affatto che lo sia, anzi.
Pur essendo un poco corta, coglie molto nel segno.
Si parte da un momento di debolezza da parte del protagonista, che si chiede, giustamente a mio avviso, che fine abbia fatto il padre.
La connessione fra questo e il campo di battaglia è tutt'altrop che tirata, anzi, a mio avviso è semplicemente geniale.
Questo per un motivo semplice.
Hai ricreato, almeno a mio avviso, un percorso mentale.
Noi non siamo macchine, tendiamo sempre ad associare fatti ed avvenimenti che paiono essere disconnessi.
Ma che ovvviamente non lo sono.
Quindi questo genere di percorso rende solo più gradevole la lettura.
Altro che fiction scadente.
Per il resto, non ho notato errori di sorta.
Quindi mi limito a farti i complimenti!